Tradimento

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Il silenzio tombale regnava nella cella di Carmine e Filippo. Nessuno dei quattro aveva aperto bocca da un paio di minuti, ma la ragazza stava ancora piangendo silenziosamente. Non sapeva esattamente perché, ma si sentiva triste e aveva bisogno di sfogarsi tra le braccia di Filippo. Pino si mise in ginocchio una volta vicino alla ragazza, Carmine voleva fermarlo ma capì che non voleva farle del male. Il biondo la guardò con uno sguardo dispiaciuto.

Pino: "Ti chiedo scus nata vota ppcré ij nun volevo farti del male"

Disse con tono tranquillo, completamente diverso rispetto a prima. La ragazza annuì lentamente e gli sorrise.

Valentina: "Nun ce pensa Pì, stong buon. Mi dispiace tantissimo."

I tre si abbracciarono e anche il giovane di Salvo si aggiunse, e giusto quando erano riusciti a strappare un sorriso dal povero Pino sentirono qualcuno entrare in cella.

Beppe: "Ragazzi che stiamo facendo? Valentì?? Stai piangendo?"

L'uomo preoccupato per la ragazza si precipitò verso di lei: lui la conosceva da poco e ok, ma aveva capito che era una ragazza dolce e sopratutto fragile, e doveva proteggerla dai ragazzi del istituto.

Beppe: "Cosa ti hanno fatto??"

Filippo: "Beppe non è successo niente tranquillo. È Pino la vittima qui."

L'uomo li guardò con fare confuso, fino a che Carmine non spiegò quello che è successo, senza troppi dettagli per non farlo stare male di nuovo a ricordare la morte orribile di Tyson, e per non essere un traditore.

Beppe: "Chi è stato?"

Carmine: "Osaje da solo Beppe senza che t'aggia ricr coccos"

L'educatore annuì, capendo al volo di chi si trattasse.

Beppe: "Ragazzi io adesso mi porto Valentina per tranquillizzarla, poi vediamo cosa fare... riposate uagliù e no facit strunzat"

...

Intanto Ciro era incazzato nero, mentre fumava nervosamente una canna cercando di calmarsi, senza alcun risultato positivo come al solito.
Eduardo capiva cosa sentiva il ragazzo, la sua donna aveva appena assistito ad una scena orribile e ora sicuramente pensava che lui era così; ma Valentina non capiva che alcune cose venivano fatte perché dovevano essere fatte, per tenere il potere e rispetto, e lui capiva il suo amico perché nemmeno Teresa avrebbe capito. Se c'è una cosa che hanno in comune le due ragazze, apparte essere entrambe belle, è che sono delle brave ragazze, anche troppo brave per dei ragazzi come loro.

Ciro: "C'agg fa Eduà? Iss nun dovev sta ca proprio mo... so strunzat!"

Cacciò un urlo, dando un pugno al muro dalla rabbia, creando un piccolo buco. Ad essere sinceri quel pugno aveva fatto più male che bene, dato che le sue nocche stavano sanguinando.
Edoardo si alzò e mise una mano sulla spalla del suo amico.

Edoardo: "Nun ce pensa Cì mo risolvimm tutt cos. Ess t vuol ben devi darle solo un po' di spazio mo"

Ciro: "Ij nun pozz da un po' di spazio Eduà ess m serv come l'aria!"

Disse disperato, cercando il più possibile di darsi una calmata.

Edoardo: "Ci parlerò ij nun t preoccupà o frat, o giur che risolv tutt cos"

...

Beppe aveva portato Valentina dal comandante, che magari con la sua testimonianza potevano fare qualcosa a Ciro o la sua banda perché così non si poteva andare avanti. C'erano troppi problemi e rischiavano di perdere il controllo.
Si erano seduti in ufficio e avevano dato del caffè a Valentina.

Comandante: "Allor ppcré, che è succiess?"

Chiese Massimo, sedendosi di fronte a lei. La ragazza picchiettava nervosamente con le unghie sul bicchierino del caffè pensando a cosa dire: era delusissima da quello che aveva fatto Ciro, ma sapeva che alcune cose erano meglio non dirle per il bene di tutti.

Valentina: "Non lo so signor comandante..."

Comandante: "No saje? E che pcché chianj? Pe niente?"

Cercò di forzarla a parlare, senza esagera troppo però. Valentina gli stava simpatica e non voleva ferirla anche lui.

Comandante: "Ossaje che se nun ric niente è ancora peggio poi?"

La ragazza annuì. Dopotutto aveva ragione...

Valentina: "Io... non posso mi dispiace"

L'uomo sospirò. Sinceramente, non si aspettava una risposta, ma sotto sotto sperava che lei potesse aiutarlo. Ma non poteva biasimarla, aveva sicuramente paura.

...

Intanto ai ragazzi venne concessa un'ora d'aria per calmare le acque. Lino controllava se i ragazzi stavano buoni, e mentre parlava con Gennaro Ciro si avvicinò dall'altra parte del recinto all'uomo.

Ciro: "Linù addo sta tua nipote?"

Chiese cercando di sembrare il meno sospetto possibile.

Lino: "In effetti è tutto il giorno che non la vedo"

Gennaro: "Dovrebbe stare con Beppe Cirù"

Il giovane Ricci annuì e fece per tornare a sedersi, quando vide Valentina uscire insieme a Beppe e Massimo dallo stesso edificio dell'ufficio della preside. Il ragazzo si inferocì, la ragazza l'aveva tradito? La sua donna, si era permessa di fare una cosa del genere? L'avrebbe pagata cara.

...

Valentina fu riaccompagnata a casa sua da Lino poco dopo. Suo zio le chiese se tutto fosse apposto e se volesse smettere di lavorare, ma lei gli disse che era tutto okay e che c'era un semplice litigio tra i ragazzi. Prima che potesse entrare a casa però, la ragazza ricevette una chiamata da Sofia.

Sofia: "Valentì è un'emergenza!!"


Scusate per il capitolo corto ma sono occupata con la scuola😅 ho cercato di non lasciarvi senza niente però🙏🏼

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