Capitolo 25

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Frank

Con uno scatto deciso, cerco di rompere le catene che legano i miei polsi. Impreco per il dolore, fallendo.
Maledizione!
Da quando mi hanno catturato, hanno ben deciso di rinchiudermi in questa topaia che chiamano gattabuia. In piedi, senza neanche permettermi di sedermi.
Con delle lunghe catene attaccate al soffitto, che costringono i miei polsi a sanguinare ad ogni movimento.
Mi arrendo, esausto.
Sono ore che ci provo. E ore che non ottengo risultati.

Finalmente, sento dei passi. Qualcuno avanza lentamente dal buio.
Una donna. La mia salvatrice: Black Rose.
<<Solo uno con troppa sicurezza di sè, viene catturato da uno stolto>>-è chiaramente un insulto, verso di me. Mi guarda come fossi un fallimento.
Ha sempre pensato che sono uno che pensa e agisce troppo in fretta.
Non mi interessa.
<<Risparmiati le lamentele, non solo ho rischiato di farmi uccidere per salvarti il culo!>>-le dico, dimenandomi per togliermi le catene. <<Ora mi liberi?>>-continuo, stizzito.
Solleva una mano verso le catene, usando la magia per spezzarle.
Libertà.

Cado in ginocchio, tirando un sospiro di sollievo. Mi massaggio i polsi, imprecando per le striscie viola che fanno un male cane.
<<Ti libero, ma a una condizione>>-dice.
<<Quale?>>
Si avvicina a me, quanto basta per tirarmi per capelli e inclinarmi la testa all'indietro.
<<Finisci quello che hai iniziato>>-dice, quasi minacciosa. <<Trova la ragazza>>-continua.
<<Mia?>>
Annuisce.
<<Dille che il pugnale lo forgerò io, con le mie stesse mani. E quando Isabelle sarà abbastanza vicina a noi da poter essere trovata...Allora segneremo la sua condanna a morte>>-finisce, facendo apparire un sorrisetto sul mio viso.

Quale miglior vendetta contro Adam, se non privarlo dell'amore di quella ragazza?

Isabelle

<<Isabelle! Fa attenzione! >>-esclama Ethan, estraendo la spada.
Non ha neanche modo di colpirlo come si deve, che la spada si rompe appena tocca la pelle dell'animale.
È protettiva...
Ethan sgrana gli occhi, esattamente come me in questo momento. Viene scaraventato via dalla sua coda, mentre ringhia.
Mi dimeno, atterrata, schivando il becco del gufo che sta cercando di mordermi.
Sono nel panico, non so che fare. Cerco di usare la magia, ma il gufo è intelligente: sa che beccarmi alle mani me le farebbe ritrarre per il dolore e potrebbe attaccarmi.

Resistere e aspettare che qualcuno mi aiuti mi riesce meglio.
Lo afferro saldamente per la gola, per fortuna è molto più piccolo rispetto a uno normale.
Con tutte le forze, stringo i denti e evito che la sua bocca arrivi alle mie spalle.
Mi sento soffocare sotto il suo peso.
In un momento di distrazione, la bestia mi morde la spalla. Succhia la mia pelle, facendola sanguinare. Urlo in preda al dolore, uno di quelli che non ho mai provato prima.
È come se mi stessero infilando un coltello dritto nella scapola. E ci stessero scavando a fondo, trapassandomi la pelle.
<<ADAM>>- è l'unico che può salvarmi.

Dopo qualche secondo, la bestia smette di farmi del male. Adam la infilza con la sua spada, facendo fermare la punta a un centimetro dal mio petto.
Mi si blocca il respiro in gola.
Per un pelo.
Quasi non mi uccideva.
Quando la estrae, la bestia cade morta al mio lato. Mi metto immediatamente seduta, senza fiato, probabilmente mi servirà uno psicologo.
Adam mi prende tra le sue braccia, aiutandomi a rimettermi in piedi. Mi osserva il viso, prendendomi le guancia a coppa.
<<Sei ferita?>>-domanda, preoccupato. Annuisco dolorante.
Abbasso la maglietta sulla spalla, quanto basta per scoprirla.
Oh mio Dio...

Noto con orrore una ferita grande come una noce, nera, infetta e sanguinante. Pulsa, ci sono diramazioni nere al suo intorno.
È da brividi. Brividi. Brividi.
<<E ora cosa facciamo?>>-domando, preoccupata. Il morso di una di queste cose...mi ucciderà.
Senza perdere tempo, si sfila la maglietta. La strappa, creando una specie di pezza. La tampona sulla ferita, stando attento a non farmi male.
La sua espressione, non promette nulla di buono. Apparte il fatto, che sembra stia trattenendo un attacco di panico.
<<Non lo so...per fortuna, non sembra troppo profonda. Potremmo sempre chiamare un medico>>-dice, scrutandola.
<<Non se ne parla. Se la preside dovesse scoprire che è per me, ti farebbe espellere>>
<<Sempre meglio di morire>>

The Morningstar Witch- Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora