Capitolo 29

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Isabelle

È quasi mezzanotte, ormai.
Io e Adam abbiamo passato una meravigliosa serata fuori dall'istituto, in città, al luna park. Adesso siamo nei boschi, pronti a tornare a casa. Stranamente, nessuno ci ha quasi ammazzati. Anzi, mi sono divertita da morire. Ho scoperto un lato di Adam buffo e simpaticissimo.
All'inizio, quando l'ho visto, ho temuto fosse un cattivo ragazzo: mi sbagliavo.
Ha un cuore d'oro. È premuroso, un po' impulsivo, ma è un uomo con la U maiuscola.
Mi ha raccontato quasi tutto di lui, mi ha portata a vedere le stelle, perché dice che un tempo le adoravo.
Vederle piccole piccole, luccicare nel buio.

Passeggiamo nei pressi di un fiume, costernato dal frinire di qualche cicala qua e là. Sorseggio il bubble tea che ho comprato in un negozietto, a dir poco squisito.
<<Quindi tu sei nato qui? Intendo, nella seconda dimensione>>-gli domando, sedendomi stanca tra le sbarre del parapetto. Adam mi segue, facendo oscillare le gambe. Prende dei sassolini, lanciandoli nell'acqua sottostante a noi. È un paradiso questo posto. Regna sovrano il silenzio, meglio per me. Odio i posti troppo rumorosi.
<<Purtroppo, no. Sono il principe di Yandor, il regno in cui ti ho mandato. Una vera seccatura>>-risponde, con un accenno di disprezzo. <<Odio quel titolo. Mi fa sentire speciale, per motivi che non voglio esserlo>>-continua. Sorseggio poco poco.
<<Immagino debba essere stressante comportarsi in un certo modo. Avere gli occhi di tutti, addosso>>-dico, solo immaginando quanto debba essere dura la vita di un principe.

Ancora fatico a credere che lo sia.
<<Già. E considerando che faccio sempre come mi dice la testa, nessuno a palazzo gradisce la mia presenza>>-risponde. <<Forse Elijah, ma si stressa a dovermi rimproverare ogni due per tre>>-emette una risatina.
<<Per questo sei qui? Per rifarti una vita?>>-domando, curiosa. Annuisce, lanciando un sassolino molto più in là del necessario.
Ha una forza incredibile.
<<Preferisco stare qui, piuttosto che in quell'inferno. Tra l'altro, sono sempre solo. I miei genitori, si fanno vedere solo per le feste>>-risponde.
<<Non che cambi molto>>-dico la mia, emettendo una risatina. Sospiro, tornando seria. Se ripenso a Mia, ripenso alla ragazza che ha messo quasi mezza scuola contro di me. Ormai, quando passavo per i corridoi ero la "strega nera". Come diceva Leon, prima di parlarmi come una persona civile. <<Insomma, ho rischiato di morire? Quante? 3 volte?>>-continuo, poggiando il bubble tea vuoto affianco a me. Prendo un sassolino dalle dita affusolate della mano di Adam, lanciandolo. <<E sono qui da...4 mesi>>-finisco, un po' triste.

Faccio oscillare le gambe, guardando l'orizzonte pensierosa.
Ho paura di non riuscire a sopravvivere qui dentro.
Inaspettatamente, Adam poggia due dita sotto il mio mento. Porta il mio sguardo nei suoi occhi. Sotto il chiaro di luna, assumono il colore di una vasca di cioccolato. Diventano più chiari, ma restano comunque ipnotici.
Non ho mai avuto la sensazione di toccare il cielo con un dito...fino ad ora.
<<Ti prometto che non succederà mai più>>-la serietà con cui lo dice, mi fa sentire come un uccellino nel nido con la sua mamma. Protetta.
<<È facile a dirsi>>-dico, un po' scettica, portando lo sguardo sulla luna. In alto, nel cielo sopra di noi. Sospiro ancora, sentendomi uno schifo <Sembra che Mia ci sia rimasta male che noi ecco...>>

Mi sento male. L'ho vista piangere. Ho visto cosa ho fatto, so che è sbagliato. Ma Adam ecco...meglio non pensarci.
<<Lo so>>-risponde, poggiando un braccio sulle mie spalle e attirandomi a sè. Poggio la testa sul suo petto, lui il suo mento sulla mia.
Lo abbraccio, sentendone la necessità. Anche se mi fa strano, in qualche modo devo capire che cosa eravamo noi.
Devo ricordare.
<<Per questo, mi chiedevo se fosse possibile vederci...di nascosto. Anche quando potrò tornare all'istituto>>-gli dico, quasi in un sussurro, impaurita della risposta.

The Morningstar Witch- Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora