Capitolo 37

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Isabelle

Sono senza parole. Senza fiato.
Senza più un'anima.
Col cuore spezzato, non batte più. Siamo tornati all'istituto, grazie ad Harper.
Infatti, ora, sono con lei nella camera che una volta condividevamo.
E piango, ripensando a quello che ho scoperto. Piango, tra le sue braccia, lacrime che hanno il sapore del dolore più profondo.
La perdita di un figlio.
Neanche il fatto che mi stia accarezzando i capelli, mi aiuta a stare meglio. Mi dispero, sulle sue cosce, mentre i ricordi si fanno sempre più nitidi.
Il mio bambino...lo amavo con tutto il mio cuore. Desideravo diventare madre.
<<Sfogati, ma non lasciare che Adam diventi parte del tuo passato>>-dice, così triste e con la voce spezzata che credo abbia pianto.

<<Io ti odio! Mi hai sempre tenuto tutto nascosto e continuerai a farlo!>>-è quello che gli ho urlato, prima, quando non ce l'ho fatta più e me la sono presa con lui per non avermelo detto.
Mi sento in colpa per averlo fatto, ma sono arrabbiata nera con lui. Non deve più tenermi nascoste cose del genere, saperlo da Frank mi ha distrutta.
Non voglio che Adam diventi il mio passato, ma in qualche modo se deve essere il mio presente e futuro deve raccontarmi tutto ciò che ho sempre cercato di me.
Di chi sono.
Adesso basta bugie, voglio solo la verità.

Leon

Dopo una giornata passata a fare l'eroe con Adam, sono stanco morto.
Anche se sono felice che (per ora) tutto sia andato per il meglio. Mi sono divertito, non accadeva da tempo.
Io e lui...fianco a fianco. Per la miseria, se mi fanno male tutte le ossa.
In compenso, però, domani mi aspetta una lunga giornata di riposo.
Appena entro in camera mia, la felicità di una giornata passata a difendere le persone che amo si tramuta in...sgomento.

La mobilia è tutta, ma dico TUTTA, sottosopra. Tavoli, sedie, bicchieri, scrivanie, quadri, cuscini, lenzuola insomma...qualcuno ha fatto irruzione qui dentro.
La cosa che più mi terrorizza, non è tanto il caos. Ma le mie foto...quelle attaccate alla lavagna. Sono tutte strappate a metà, i ricordi avuti con Harper e Adam. La foto scattata quando ho cercato di tirare su il morale a Isabelle.
Tutte le cose che avevo di più belle...
Andate in frantumi.
Mi stanno salendo il nervoso e la paura alle stelle.
<<c4zzo!>>-impreco, correndo verso le foto. Mi inginocchio per terra, afferrando i pezzettini con le mani.

Scoppio a piangere, poichè sono foto che non torneranno mai più indietro.
A cui tenevo molto, l'unica cosa che collegava la mia mente alla pace. E ora, ci sarà solamente il caos a fare parte di me.
Chi è stato?!
Mi asciugo velocemente le lacrime, prendendo un respiro profondo. Chi può aver ridotto così metà della mia vita?
Mi balena in mente un'unica persona, che può essersi vendicata di me.
Mia. È stata sicuramente lei.

Senza neanche pensarci due volte, esco dalla stanza e cammino a falcate furiose nel suo dormitorio.
Una volta arrivato, spalancando la porta nervosamente. Lei è lì, seduta sul suo letto a leggere una rivista, mentre io ho il cuore che sanguina.
Le sbatto in faccia i pezzi delle fotografie, rosso in viso per la rabbia.
Giuro che...
<<Trova una scusa valida a quello che hai fatto.>>-sono freddo, arrabbiato, meglio se non mi provoca.
Abbassa tranquilla la rivista, con un ghigno.
<<Non ti piace il mio regalino?>>-domanda, facendomi uscire fuori di senno.
Afferro la rivista, la strappo in mille pezzi. La lancio per terra e le prendo il viso tra le mani, stringendoglielo, guardandola dritto in quegli occhi di assassina nata.
<<PERCHÉ. LO. HAI. FATTOO?>>-urlo, disumanamente, con le vene del collo ingrossate e quelle della testa che a momenti scoppiano.

Mia deglutisce, spaventata. Ma non demorde dal provocarmi con quell'espressione del c4zzo, come se avesse vinto lei.
<<Adam non vuole avere a che fare con me e suo figlio, quindi mi sono vendicata di lui>>-dice, come se fosse una cosa normale.
La lascio andare, schifato dal suo essere.
Suo figlio.
<<È di questo che si tratta?...>>-trattengo una risata nervosa, scuotendo la testa e portando le mani sui fianchi. Nessuno andrebbe a letto con una pazza del genere, figuriamoci metterla incinta. <<Tutto perchè Adam non si prende cura di un figlio che non è nemmeno suo?!>>-continuo, gesticolando irritato.
Sgrana gli occhi, mettendomi una mano davanti alla bocca.
<<Zitto. Abbassa la voce>>

The Morningstar Witch- Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora