uno

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odio e amore

22 Giugno 1994- fine terzo anno

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22 Giugno 1994- fine terzo anno.

Abigail, si legò velocemente i capelli rossi e lunghi in una crocchia disordinata, si portò gli occhiali sul naso all'insù pieno di lentiggini e legandosi il mantello al collo uscì velocemente dalla camera che condivideva con Pansy Parkinson, la sua migliore amica dal primo anno, e Astoria Greengrass, una Serpeverde decisamente antipatica, più piccola di loro.

Era in ritardo per la colazione, per l'ennesima volta, ormai era abitudine. Raggiunse la Sala Comune di Serpeverde e sotto lo sguardo inceneritore di Pansy uscirono e corsero verso la Sala Grande per mangiare.

«Abbie, sei incredibile!» la sgridò Pansy «Non c'è mai una volta, e dico mai, in cui riesci ad essere in anticipo per qualcosa. O addirittura in orario!»

«Pan, per favore non iniziare anche te, non è giornata» disse Abigail mentre spalancavano la porta della Sala Grande per poter finalmente mangiare.

«Per te non è mai giornata!» esclamò Pansy, ma perse subito l'attenzione di Abigail, quando Cedric Diggory, un ragazzo di Tassorosso, si avvicinò alle due ragazze e strinse in un abbraccio amorevole la rossa.

«Ei Abbie» sussurrò Cedric lasciandole un dolce bacio sulla fronte.

«Ciao Ced» rispose lei, ritrovando il sorriso.

«Ciao Cedric, Abbie ti aspetto al tavolo» disse Pansy, mentre si allontanava «e comunque, di alla tua ragazza di essere dolce e gentile pure con me, non solo con te. Io la devo sempre sopportare acida e anafettiva» continuò mettendo su il broncio e raggiungendo gli altri Serpeverde.

Cedric sbuffò una risata, mentre Abigail alzava gli occhi al cielo.

«Cos'è successo Abbie?» chiese il ragazzo quando furono da soli, accarezzando dolcemente le guancia rosee e piene di lentiggini della sua fidanzata.

«Non ho dormito bene stanotte, mi si sono rotte le lenti stamattina, quindi ho dovuto mettere gli occhiali e mi fa male la pancia perché mi è venuto il ciclo» sbuffò la Serpeverde, mentre il Tassorosso la guardava trattenendo una risata.

«Posso risolvere tutte e tre le cose, uno stasera puoi dormire da me, così riesci a chiudere finalmente occhio; due con gli occhiali sei ancora più bella, anche se lo ritenevo quasi impossibile e tre» disse appuntando i numeri sulle dita della mano sinistra «oggi pomeriggio andiamo al lago nero e ci rilassiamo sulla spiaggia, porto tante caramelle e dolciumi e ti faccio i massaggi alla schiena, ok?»

Abigail lo guardò sognante «Grazie davvero Ced» disse semplicemente stringendolo a sé, mentre lui la coccolava e le accarezzava la schiena, lasciata libera dai capelli raccolti.

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