otto

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le maledizioni senza perdono

I giorni successivi trascorsero senza altre sceneggiate

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I giorni successivi trascorsero senza altre sceneggiate.

Gli studenti di Serpeverde del quarto anno, si stavano dirigendo verso l'aula di Difesa contro le Asti Oscure, e Draco Malfoy era abbastanza terrorizzato dopo l'ultimo avvenimento causato dal professore della lezione che si sarebbe tenuta in quel momento.

Abigail ogni volta che incrociava Malocchio Moody doveva trattenere una risata, perché le tornava sempre in mente il piccolo furetto bianco che aveva fatto saltare da una parte all'altra del giardino.

Entrarono in classe quando tutti i Grifondoro erano già seduti nelle file dei banchi in prima fila, impazienti della lezione imminente.

Presto udirono il tonfo dei passi disuguali di Moody che percorreva il corridoio, ed egli entrò in classe, con l'aria strana e terrificante di sempre. Si vedeva appena il piede di legno a forma di zampa spuntare da sotto il mantello.

«Potete metterli via» borbottò, arrancando verso la cattedra e mettendosi a sedere, guardando gli studenti con tutti i libri aperti sui banchi «quei libri. Non vi serviranno»

Rimisero i libri nelle borse. Abigail seduta affianco a Pansy, le lanciò uno sguardo confuso.

Moody estrasse il registro, allontanò la lunga chioma di capelli brizzolati dal viso contorto e sfigurato e prese a fare l'appello, con l'occhio normale che scorreva lungo la lista mentre l'occhio magico roteava, indugiando su ogni studente quando rispondeva alla chiamata.

«Allora» disse, quando l'ultimo si fu dichiarato presente, «ho ricevuto una lettera dal professor Lupin a proposito di questa classe. Mi pare che abbiate una preparazione piuttosto solida nell'affrontare le Creature Oscure, avete fatto i Mollicci, i Berretti Rossi, i Fuochi Fatui, gli Avvincini, i Kappa e i lupi mannari, è esatto?» ci fu un mormorio diffuso di assenso «Ma siete indietro, molto indietro, sulle maledizioni» disse Moody «Quindi sono qui per spiegarvi nel dettaglio quello che i maghi possono farsi gli uni agli altri. Ho un anno per insegnarvi come affrontare le Forze...»

«Come, non rimarrà?» disse Ronald d'impulso.

L'occhio magico di Moody roteò per fissarsi su Ron, che cambiò faccia, spaventato; ma dopo un attimo Moody sorrise: era la prima volta che lo faceva. Ciò rese il suo volto segnato di cicatrici più devastato e contorto che mai, ma fu confortante sapere che era in grado di fare una cosa amichevole come sorridere.

«Tu devi essere il figlio di Arthur Weasley, eh?» disse Moody «Tuo padre mi ha tirato fuori da un bel guaio qualche giorno fa... sì, mi fermo solo quest'anno. Un favore speciale a Silente... un anno, e poi torno alla mia vita tranquilla di pensionato» fece una risata roca e batté le mani nodose «Allora, cominciamo subito. Le maledizioni. Assumono forze e forme diverse. Ora, secondo il Ministero della Magia dovrei insegnarvi le contromaledizioni e fermarmi lì. Non dovrei mostrarvi come sono fatte le Maledizioni Oscure illegali prima del sesto anno. Si ritiene che non siate grandi abbastanza da affrontarle fino ad allora. Ma il professor Silente ha un'opinione più alta dei vostri nervi, pensa che possiate farcela e prima sapete che cosa dovrete fronteggiare meglio è, dico io. Come potete difendervi da qualcosa che non avete mai visto? Un mago che sta per scagliarvi contro una maledizione illegale non vi dirà cosa ha intenzione di fare. Non ha intenzione di comportarsi lealmente. Dovete essere preparati. Dovete essere vigili e attenti. Dovete mettere via quella roba, signorina Brown, quando parlo io»
Lavanda Brown, una Grifondoro, sobbalzò e arrossì. Stava mostrando a Parvati il suo oroscopo completo sotto il banco.

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