sette

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risate e furetto

Era una giornata leggermente assolata, Settembre si stava concludendo e con lui anche gli ultimi spiragli di caldo

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Era una giornata leggermente assolata, Settembre si stava concludendo e con lui anche gli ultimi spiragli di caldo.

Abigail si trovava sulla riva del lago nero, da sola, stava pitturando.
Non lo faceva da troppo tempo.

Ed ora, seduta davanti all'infinita distesa d'acqua, pitturando la riva lontana dall'altra parte del lago, era in pace con se stessa e con il mondo.

Il pennello si muoveva come automaticamente, lei non rifletteva su quello che stava facendo, lo faceva e basta. Il resto veniva da sé.

Pitturare per lei era sempre stata una via di fuga, le bastava una tela, un pennello e la sua tavolozza dei colori per stare bene.

E in quel momento lei stava davvero bene, Cedric se ne era andato da poco, non voleva disturbarla nel suo lavoro, sapeva che preferiva farlo da sola.
Era uno dei pochi momenti che si prendeva per se stessa.

Si strinse di più nella sua felpa, quando un leggero venticello serale, le fece svolazzare i lunghi capelli rossi. Si maledisse per non averli raccolti prima quando poteva, ora era impossibilitata dalle mani sporche di pittura.

Masticò, neanche troppo a bassa voce, delle imprecazioni e proseguì il suo lavoro, leggermente innervosita.

Draco Malfoy, che nel frattempo stava facendo una passeggiata intorno al lago nero, vide da lontano la ragazza, e incuriosito si avvicinò facendo silenzio, per non disturbarla.

La vide pitturare per la prima volta, sapeva che aveva questa passione, molte volte Parkinson e Zabini parlavano dei suoi dipinti quando erano tutti insieme, ma non l'aveva mai vista dal vivo.

Era quasi ipnotizzante vedere la sua piccola mano destra muovere il pennello in movimenti sinuosi, un sorriso gli sbucò spontaneamente sul volto, quando notò la fronte corrucciata per il nervosismo e le labbra rosse sputacchiare piccole ciocche di capelli.

Si avvicinò sempre cautamente, e le si appostò dietro, a qualche passo di distanza.
Lei sembrava troppo presa dal dipinto per potersene accorgere.

Draco continuò a scrutarla più da vicino, il corpo leggermente proteso in avanti, le gambe stese e le braccia che si muovevano lentamente. E quei maledetti capelli rossi, che svolazzavano in tutte le direzioni a causa del leggero vento presente.

Sentì Abigail sbuffare nuovamente, la vide cercare di tirare indietro i capelli con il dorso della mano destra, sporca di colore e occupata dal pennello.

Si avvicinò ancora di qualche passo, fino ad averla ad un palmo di distanza; lei sembrò percepire una persona dietro di sé, ma non si mosse di un centimetro.

Abigail aveva subito riconosciuto il profumo di Draco, le stava invadendo le narici come un gas tossico. Tutta l'aria intorno a lei, ora sapeva di Colonia e di menta fresca.

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