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Il vento fresco di settembre che entra dalle finestre mi risolleva dal mio momento di overthinking.

La mia assistente Amanda bussa alla porta per chiedermi i modelli della nuova collezione e mi sistemo gli occhiali sulla parte superiore del naso. Ci sto lavorando da giorni ma non riesco a trovare l'ispirazione giusta. Dovevo consegnarli un paio di giorni fa e la capo magazzino, Taylor, è furiosa perché così finiremo per lanciare la collezione invernale con almeno due settimane di ritardo.

<<Amy, puoi dire a Taylor che massimo entro due giorni le consegnerò i disegni?>> La guardo appoggiandomi gli occhiali sulla punta del naso e quasi supplicandola.

<<Mi sono permessa di dirle che avresti avuto solo di un paio di giorni in più. Ho sbagliato?>> Chiede lei ripensando di aver commesso uno sbaglio.

  <<No Amy, è perfetto. Ti adoro, come farò senza di te?>> Amy è al sesto mese di gravidanza e a breve entrerà in maternità fino almeno alla metà del prossimo anno.

<<Sopravviverai, ce la puoi fare.>> Dice sorridendo mentre chiude la porta del mio ufficio.
Mi mancano circa sei capi da disegnare, quindi se riesco a farne tre stasera e tre domani non mi dovrò scapicollare.

Mentre segno le ultime modifiche da apportare ai disegni realizzati oggi mi cade l'occhio sull'orario e impreco quando vedo che sono già le sette e trenta.
Spengo di fretta il computer fisso sulla scrivania e mentre cerco le chiavi della macchina chiudo le finestre e chiudo le tende. Afferro la borsa e il cellulare mentre corro per raggiungere la mia auto nei parcheggi.

Mia madre si è imposta di venire a vedere la mia nuova casa, tengo a precisare senza il mio consenso, perché per ventiquattro, quasi venticinque, anni si è scordata di avere una figlia

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Mia madre si è imposta di venire a vedere la mia nuova casa, tengo a precisare senza il mio consenso, perché per ventiquattro, quasi venticinque, anni si è scordata di avere una figlia. Ma magicamente quando ha saputo che ho comprato una casa, ovvero stamattina, si è ricordata che sono viva e alle nove sarà a cena a casa mia.

Faccio mente locale su cosa possa cucinare ma non mi viene nulla in mente così faccio una deviazione al supermarket. Inizia a scendere una leggera pioggiolina e prego tutto il cielo che non inizi a piovere perché ho fatto lavare la macchina due giorni fa, inoltre sono con la camicetta bianca e ovviamente senza ombrello.

Avendo poco tempo e poche idee decido di prendere dell'insalata iceberg, pomodori, mais, pollo e legumi per preparare un'insalata. Pago alla cassa e esco velocemente per non bagnarmi con la pioggia e mi dirigo verso casa.

Mi fiondo sotto la doccia non appena finito di sistemare la spesa e una volta finito avvolgo i capelli in un asciugamano e mi metto a cucinare il pollo sulla piastra. Lavo l'insalata e taglio i pomodori, e svuoto i legumi e il mais nell'insalatiera.

Mentre si cuoce il pollo nella padella corro in bagno a pettinarmi i capelli, poi rientro in cucina per girare i petti di pollo e ritorno nella cabina armadio a scegliere come vestirmi. Una volta scelto l'outfit, un paio di jeans a vita bassa con una maglietta nera del mio brand, torno in cucina a sminuzzare il pollo nell'insalatiera, apparecchio il tavolo e torno in bagno ad asciugarmi i capelli ancora umidi. Alle nove e cinque sento il campanello suonare e sono costretta ad aprire la porta a mia madre.

Sono sicura che stasera litigheremo per l'ennesima volta.

Appena sorpassa lo zerbino inizia a criticare ogni millimetro quadro della casa e mi rendo conto di non sopportarla già più.
Ascolto le sue critiche dicendo 'sicuramente seguirò i tuoi consigli'. Mi butta il suo cappotto addosso e per poco non inizio a strillarle contro, ma lo poggio delicatamente sul divano e mi avvicino al piano cottura dove si trova l'insalatiera.
Si siede a tavola senza neanche chiedere se avessi avuto bisogno di aiuto.

<<Non capisco proprio questa tua decisione di lasciare la professione di avvocato, una professione rispettabilissima, per cosa? Per aprire questa stupida azienda vestiaria.E la decisione di lasciare Matt, stavate insieme da una vita.>>

<<Non è mai stato il mio sogno fare l'avvocato. É sempre stato il sogno tuo e di tuo marito, mai il mio. Avevo altre ambizioni nella vita.>>

<<Hai ragione, fare la prostituta.>> Ma le funzionano i neuroni, oppure si sono suicidati?

<<Fare la modella e la prostituta sono due cose ben distinte! Come ti permetti?>>

<<Della tuo vita puoi fare quel che vuoi, ma non ti è permesso di infangare il nome della nostra famiglia. Lasciandoti con Matt hai creato un grosso danno. I genitori sembrano avere la puzza sotto il naso. Avevi un solo compito e non sei riuscita a rispettarlo.>>

<<Che compito avevo? Stare con uno che si scopava l'altra tua figlia?>>

<<Per uno sbaglio non si pone fine ad una relazione.>>

<<Non era uno sbaglio, era un tradimento. Un tradimento non si perdona.>>

<<Non ti ho insegnato proprio niente... Negli anni mi sono fatta scivolare addosso tutti i tradimenti di tuo padre, infatti dopo quarant'anni di matrimonio siamo ancora insieme.>>

<<Quindi mi stai dicendo che io avrei dovuto farmi scivolare addosso che il mio fidanzato se la faceva con mia sorella.>> Annuisce e fa spallucce. Basta ho finito la pazienza.

<<Puoi andare.>> Le dico senza aggiungere altro.

<<Stai scherzando?>> Risponde lei allibita, esattamente da cosa? Si permette di venire a casa mia a trattarmi in questo modo e poi si stupisce anche del fatto che le chieda di andarsene.

<<Sono tua madre! Non mi puoi cacciare.>>

<<Posso e come, ho fatto per anni un lavoro rispettabilissimo, come hai detto tu, che mi ha permesso di comprarmi una casa. Quindi in questa casa, in casa mia, non sei la benvenuta. Puoi andare.>> Indispettita si alza dal tavolo facendo rumore con la sedia e nervosamente raccoglie il suo cappotto dal divano ed esce sbattendo la porta d'ingresso.

Mi guardo intorno, sono ancora seduta al tavolo e noto le pareti ancora spoglie della mia casa: i quadri che ordinato ancora non sono arrivati.

Afferro la bottiglia di vino bianco che avevo messo a tavola e mi dirigo in bagno e apro l'acqua della vasca e ci verso del sapone dentro, mi spoglio e mi immergo nella schiuma affogando i miei pensieri nelle bolle della vasca e del vino bianco.

Everything was shining with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora