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Mentre mi infilo il vestito sento un conato di vomito salire su per la gola; Stefan mi chiede se ho mangiato e rispondo di sì anche se non tocco cibo da ieri sera.

Dopo la sfilata rientro in hotel e con Stefan decidiamo di andare alla spa, dove trovo anche Paul, oggi alla sfilata ci siamo visti ma non abbiamo parlato, ma da ieri sera non mi aveva più scritto.
Scende nella piscina d'acqua termale e dopo qualche minuto scendo anche io e mi avvicino a lui.
Mi prende il viso e io lo bacio, ascoltando il mio istinto. Lui ricambia e mi infila la lingua in bocca facendola girare attorno alla mia. Nel frattempo Stefan si era alzato e aveva deciso di lasciarci un po' da soli, anche se so che muore dalla voglia di passare del tempo con Paul.

<<Non mi hai più scritto...>> Dico con aria sconsolata.

<<Ecco, ti volevo parlare... Devo rientrare a New York. Domani.>> Mi dice mentre mi accarezza le guance.

<<Ma come? Rimarrò da sola. Non puoi rimandare?>> Chiedo quasi con le lacrime agli occhi. Stava andando tutto così bene.

<<Non posso, altrimenti l'avrei già fatto. Voglio passare altro tempo con te.>> Abbasso gli occhi e mi rassegno.

<<Va bene.>>Dico accennando un mezzo sorriso. Stiamo altro tempo in acqua e sentiamo la pelle pizzicare a causa dell'acqua termale. Mentre saliamo la scaletta per uscire dalla vasca Paul mi chiede cosa sia la cicatrice che ho sul costato, che scende giù per il ventre.

<<É un brutto ricordo. Meglio non parlarne.>> Dico sdraiandomi sul lettino. Prendo il libro e mi metto a leggere evitando il discorso.

Dopo qualche ora passata in pace e con tanto silenzio, iniziano ad arrivare delle famiglie con i bambini e decidiamo di andare via. Paul va nella sua stanza a fare la valigia e io mi faccio una doccia. Quando finisco entro in camera sua come mi aveva chiesto di fare prima di andare via dalla spa. Avevo deciso di indossare una gonna nera e un maglione grigio, gli stivali neri di simil velluto e la borsa di pelle nera.

<<Devo farmi ancora la doccia, dammi cinque minuti.>> Dice prendendo frettolosamente i vestiti.

<<Fa con comodo, non ho fretta.>> Dico sorridendo. Non appena entra in doccia una busta di Tiffany sulla scrivania attira la mia attenzione. Curiosa come sono apro la busta e trovo un anello.

Leggo delle iniziali incise E.E.

E. È l'iniziale di "Eliza". Quella stessa Eliza che l'ha chiamato oggi e che ho visto sui social.

Sbatto le palpebre più volte, pensando che stia avendo allucinazioni, dopodichè ripongo l'anello nella scatola e lo rimetto nella busta.

Vado sul suo Instagram e cerco questa Eliza.

Eliza Elmer.

Guardo il suo profilo e trovo una foto di Paul ed Eliza insieme.

Scorro ancora e ne trovo un'altra dove si baciano. E sono anche abbastanza recenti. Un mese fa. Tre settimane fa.

Paul esce dal bagno mentre spengo il telefono e fingo di non sentirmi bene.

Corro via dalla sua camera verso la mia con le lacrime agli occhi.

Era fidanzato... e non lo aveva detto. Ci ero caduta in pieno. Che ingenua.

Che stupida, avrei dovuto capirlo.

Dopo tutto Matt aveva ragione quando ha detto che nessuno riuscirà mai ad amarmi.

Mi tolgo il vestito e rimango in intimo sul letto, e con la faccia affondata nel cuscino passo la notte soffocando il pianto nel cuscino.

Everything was shining with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora