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Paul

Mentre blocco l'ennesima chiamata di Eliza durante la sfilata, cerco Victoria tra le modelle e mentre penso che non la vedrò appare proprio davanti ai miei occhi con quell'intimo verde smeraldo e il suo fisico perfetto. Quando va avanti, mi viene voglia di alzarmi e rincorrerla.

Appena finisce la sfilata è esattamente quello che faccio. Mi alzo e mi intrufolo nel backstage, e quando vedo altre modelle vado alla ricerca di Victoria.

Mi scontro con una ragazza e mentre le sto per chiedere se abbia visto Victoria, mi accorgo che è proprio lei.

<<Ehi.>> Le dico mettendole una mano sul braccio e mi rivolge quasi un mezzo sorriso. <<Non ci siamo più sentiti da quando sei sparita. Stai meglio? Cos'era alla fine?>> Gli chiedo preoccupato.

<<Paul a dir la verità, io non stavo male. Dobbiamo parlare.>> mi dice togliendosi gli occhiali.

<<Oh, va bene. Dove andiamo?>> Le chiedo.
<<Ti va di venire a casa mia? Stasera?>>
<<Va bene, a stasera.>> Le dico sorridendole
<<Ti mando l'indirizzo dopo.>> Mi dice andandosene.

Mi metto in macchina e torno a casa. Dormo tutto il pomeriggio e venti minuti prima della cena e vedo che Victoria non mi ha ancora mandato l'indirizzo.

La chiamo e le chiedo di mandarmi l'indirizzo, leggo dove abita e praticamente abitiamo a cinque minuti di distanza.

Mi fermo a comprare un vino da portare e dopo un quarto d'ora sono a casa sua.

Busso e dopo qualche secondo mi apre la porta. É stupenda.

<<Ciao. É permesso?>>Chiedo rimanendo fermo sulla porta.

<<Prego entra pure.>>Mi dice mentre entro in casa sua e qualche secondo dopo aggiunge di lasciare pure la giacca sulla poltrona. La seguo in cucina e nessuno proferisce parola.

La guardo come se fosse una Dea, e forse lo era, perché il suo corpo richiamava gli angeli.

Serve l'antipasto e ci sediamo a mangiare.

<<Perché sei sparita dopo quel giorno a Parigi?>> Dico diretto, senza mezzi termini.

<<Va bene, ehm allora... Iniziamo col fatto che sono una persona molto, troppo curiosa, e un quel giorno quando sono entrata in camera tua e ho visto una busta di Tiffany. La mia curiosità mi ha spinto ad aprirla e a vedere cosa ci fosse dentro, ho visto un anello con due iniziali incise su. Collegando i pezzi ho costruito un puzzle, il pezzo da dove ho cominciato è stata una chiamata che ti è arrivata da una certa "Eliza". Andando su Instagram e cercando tra i tuoi seguiti questa Eliza ho trovato il profilo della tua fidanzata. Eliza Elmer.>> Dice tutto d'un fiato. Prende il calice del vino, lo riempie e lo butta giù tutto insieme. Rido e mi metto una mano sulla bocca per coprirmi.

<<Cosa c'è da ridere?>> Chiede.

<<È che... noi non stiamo più insieme da due mesi. Lei continua a mettere foto insieme, sto prendendo provvedimenti legali per questo. Per la chiamata, quella sera le è arrivata la lettera del mio avvocato, che diceva che la denuncerò se non smetterà di pubblicare ancora le nostre foto. E per quanto riguarda l'anello, quello era di mia madre, glielo avevo regalato e lei ci ha inciso le sue iniziali, senza il mio consenso. Volevo portarlo da qualche orafo per vedere se riuscivano a salvarlo.>> Si sistema le maniche della camicia e poi riprende a parlare. <<Avresti potuto dirmelo prima, non avremo litigato.>>

<<Abbiamo litigato?>> Chiede lei.


<<Se due persone non si parlano per quindici giorni dopo quello che abbiamo avuto noi, e dopo aver accordato un rapporto, suppongo che abbiano litigato.>>Dico alzandomi.

Everything was shining with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora