Sento qualcuno bussare alla porta e guardo l'orario. Sono le 8.15 e io voglio ancora dormire.
Mi metto i pantaloncini dato che ho solo la canottiera.
Apro la porta e mi ritrovo Stefan sulla porta.
<<Cosa vuoi?>> Gli chiedo stropicciandomi gli occhi.
<<Buongiorno eh.>> Mi dice facendo un sorrisetto falso. Faccio una risata altrettanto reale e riprende a parlare. <<Sembri una morta che cammina.>>
<<E tu un coglione a piede libero.>> Lo ammonisco.
<<Touché. Preparati ti aspetto tra un quarto d'ora a fare colazione.>>
<<Si si, arrivo. Speraci.>> Dico sussurrando l'ultima parola mentre ritorna in camera sua.
<<Victoria Myers?>> Dice un dipendente dell'hotel. Rispondo di essere io e mi lascia un biglietto.
"Ti va di uscire a cena con me, stasera?"
É da parte di Paul. Mio Dio... Quando mi manda i fiori mi sento a disagio, sono cose che si fanno quando si sta insieme, non quando ci si conosce a malapena.
Metto le rose nell'acqua e poso il biglietto sul comodino. Vado in bagno, mi lavo i denti e mi trucco, poi decido cosa indossare ed esco. Apro la porta e mi dirigo al buffet della sala colazione, al tavolo vicino a Stefan vedo Paul seduto solo, mi fermo e lo saluto.
<<Ciao, hai ricevuto il biglietto?>> Mi dice baciandomi la mano. Sento le guance andare a fuoco e Stefan salza e mi raggiunge.
<<Ce ne hai messo di tempo, eh?>> Dice avvicinandosi a me. Gli tiro una gomitata e Paul riprende a parlare.
<<Allora si o no?>> Chiede sorridendo.
<<A che ora?>> Dico sorridendo. Ci ho pensato un paio di volte mentre mi preparavo. Devo essere meno rigida con me stessa, devo godermi la vita e non avere lo stesso atteggiamento di una zitella acida. La fine di una relazione, tra l'altro che durava dalla mia adolescenza non mi può condizionare la vita.
<<A che ora cosa?>> S'intromette Stefan.
<<Non ti riguarda, puoi andare? Stiamo parlando.>> Gli dico girandomi verso di lui.
<<No, voglio restare qui.>> Si impone lui, certe volte è peggio di una vecchietta impicciona di paese...
<<Aspetta, voi non state insieme vero?>> Chiede Paul,che è diventato paonazzo in viso.
<<Per l'amor di Dio no!>> Esclamo mettendo in chiaro che io e Stefan non siamo una coppia. <<Ora puoi andare Stefan, non ho bisogno del babysitter. In più sono maggiorenne e ho l'età per bere.>> Si alza e si siede al tavolo mentre ci guarda malamente.
Se c'è una cosa che Stefan non sopporta è essere in ritardo. Ha sempre paura che io faccia tardi.
E l'altra sua paura e che gli vengano nascoste le cose, ma queste sono cose mie personali, intime che non ho voglia di condividere con lui, pur essendo il mio migliore amico.
Dopo essermi messa d'accordo con Paul per posto e orario lo saluto, non vedo l'ora che arrivi stasera.
Vado da Stefan che mi rimprovera di essermi dilungata troppo e che dobbiamo andare. Prendo un cornetto ai frutti di bosco e mangio senza farmi scrupoli. La vita è una e va vissuta.
Stefan mi trascina via di peso e mi porta fuori dall'hotel. Saliamo sul taxi e ci dirigiamo alla maison di Dior.
Appena entro ragazze dal fisico snello e capelli biondi mi accolgono.
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Everything was shining with you
Roman d'amourUna ragazza con un oscuro passato alle spalle, la voglia di essere amata, la voglia di una nuova vita, quella che non aveva mai scelto perché le era stata imposta. Un ragazzo deluso, che cerca l'amore, e lo trova nella sua passione: il calcio. Due...