Un mese dopo...
<<Stefan sto arrivando! Un attimo!>> Dico mentre lui suona il clacson. Prendo il telefono dalla borsa e mi dirigo nel retro del van, lo chaffeur ripone le tre valigie rosa perlato con cura nel bagagliaio, poi mi aiuta a salire e vedo Stefan con una lettera in mano.
<<É per me?>> Chiedo non appena noto anche un mazzo di fiori sul mio sedile.
<<Si, e indovina chi li manda?>> Disse porgendomi il bigliettino. Era palesemente aperto, lo aveva già letto. <<Stefan! Non devi leggere le lettere che mi inviano. Violi la mia privacy!>> Lo rimproverai, facendo la finta offesa. Io e Stefan avevamo frequentato il liceo insieme, e anche l'università. Sapeva tutto di me, ma sapendo chi poteva aver mandato quei fiori...
Lessi il bigliettino e li aveva mandati proprio Paul Clark.
"Cara Victoria,
Non ci siamo più sentiti da quel giorno...
So che sei piena di impegni, tra lavoro e fashion week. Perciò ho deciso di venirti a trovare. Ci si vede a Parigi!
Con affetto,
Paul"
<<In che senso non vi siete più sentiti? Vi siete scambiati il numero? Ti prego dimmi che hai il suo numero!>> Stefan inizia a fissarmi in attesa di una risposta.
<<No, non ci siamo scambiati niente. Lo sai com'è andata, ci siamo visti, abbiamo parlato un po' e poi tanti saluti.>> Una piccola bugia in fondo non ha mai ucciso nessuno...no?
<<E non siete usciti insieme?>> Mi chiede mentre sistema l'agenda.
<<Ma no! Sul serio, non ci siamo più sentiti da quel giorno. É tutto, Stefan.>>
<<Mh mh, come no. Tu nascondi qualcosa.>>Come potevo nascondere una cosa del genere al mio migliore amico?
<<Si, hai ragione sto morendo di freddo. Tra quanto arriviamo in aeroporto?>> Chiedo muovendomi sul sedile.
<<Tra circa venti minuti.>> Disse lo chaffeur. Sbuffando prendo il telefono dalla borsa e scrollo annoiata la home page di Instagram.
Adoro gli aeroporti e sinceramente non so perchè.
Quando entro qui dentro mi sento come se tutti i miei problemi trovassero una via di fuga, come se ogni mia paranoia, ogni ansia, ogni tipo di problema che mi tormentava avesse un biglietto per decollare.
Ogni volta che entro al JFK mi sento felice. Ho sempre amato viaggiare e per via del lavoro avevo dovuto smettere, o meglio viaggio solo per lavoro e i viaggi di piacere vengono sempre rimandati a futuri incerti.
Apro Instagram e subito dopo mi arriva una notifica da Stefan.
<<Siamo a venti centimetri di distanza e mi scrivi per messaggio?>>
<<É il calendario delle sfilate. Dopodomani abbiamo Louis Vuitton, il giorno dopo Saint Laurent, quello dopo ancora Dior. Poi un giorno di pausa e poi subito dopo ricominciamo con Chanel. Un giorno di riposo nella quale si parte per Milano e lì il giorno dopo l'arrivo inizieremo con Ferragamo, il giorno seguente Prada, quello dopo Gucci, e per finire Versace. Si prosegue con un altro giorno di riposo dove torniamo a New York, c'è il primo giorno Michael Kors, poi Carolina Herrera e infine Victoria's Secret.>>
<<Quindi la mia sfilata è l'ultima?>> Chiedo mentre addento un biscotto.
<<Quei cosi ti fanno venire la cellulite! Comunque si, e tra poco mi invieranno i modelli di ciò che dovrai indossare.>>
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Everything was shining with you
RomanceUna ragazza con un oscuro passato alle spalle, la voglia di essere amata, la voglia di una nuova vita, quella che non aveva mai scelto perché le era stata imposta. Un ragazzo deluso, che cerca l'amore, e lo trova nella sua passione: il calcio. Due...