capitolo 8

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È incredibile come una persona può farti sentire al sicuro solo guardandoti, è incredibile come il suo sorriso possa sbriciolare a poco a poco la muraglia che avevo costruito in tanti anni. È incredibile come Cole possa sbriciolare parte della paura che provo per le cose che mi circondano e per me stessa.
L'incredibile ha dell'unico dentro di sé.

Cole mi abbracciava ancora, erano ormai le otto di sera, e il sole stava scomparendo oltre le cime delle montagne, la Luna era già alta nel cielo.
-Cole-
Chiamai il ragazzo dietro di me che smise per un momento di baciarmi la testa dicendo -Dimmi- per poi appoggiare il mento sui miei capelli
-Tu... ti ricordi i momenti di quando eri più piccolo? Di quando non conoscevi neanche il vero nome dei tuoi nonni?- mi voltai verso di lui, sembrava pensare -Sì, me lo ricordo. Era prima della morte di mio padre-.

Silenzio. Non sapevo che suo padre fosse morto.

-Mi dispiace scusa- lo sentii sorridere -Non farlo, odiavo mio padre, era poco presente-
-Oh- misera come risposta... ma non sapevo proprio cosa dire.

Mi fece voltare e mi sorrise ancora di più.
-Ora dobbiamo andare, volevo condividere con te ciò che non ho mai rivelato a nessuno... e non potrei essere più felice- mi baciò e ritornammo a casa.

Ero felice per una volta insieme a lui, ormai Cole era parte di me.
Rientrammo a casa mia camminando nel modo più silenzioso possibile, sentivo delle voci, erano quelle di mio padre e... Margaret?!
Che cazzo ci faceva quella donna in casa mia!
Mi voltai verso Cole e vidi che anche lui era alquanto sorpreso.
Mi avvicinai alla porta della cucina e mi scorsi leggermente...
Per poi notare mio padre tradire sua moglie sul ripiano della cucina.

-Che cazzo!!- urlo entrando e fermando i due amanti dalle loro effusioni, mio padre mi guarda con gli occhi spalancati e si sposta subito dalla Stronza
-Sam, tesoro... non è come pensi... posso spiegare- sento Cole prendermi per le spalle, non mi sono resa conto che mi stavo avventando contro l'uomo che mi aveva fatto nascere; mi dimeno, mi muovo e urlo contro di lui.
-No! Tu ora non spieghi proprio un fottuto cazzo! Come hai potuto brutto stronzo! Come hai potuto tradire la mamma! Come hai potuto!- la rabbia non è placata dopo le grida, ho bisogno di spaccare la faccia a qualcuno.
-Lasciami Cole!- mi molla immediatamente, può capire il mio stato d'animo. Lo so.
Mi avvento su mio padre ma vengo fermata dalla voce di mia madre.
-Sam! Fermati subito!- la guardo, con gli occhi infiammati dalla rabbia, il suo sguardo sembra confuso, continua a spostare lo sguardo da mio padre, me, Margaret e Cole; è sempre stata una persona troppo semplice e felice per la vita reale -Co...cosa succede?- incomincio a ridere istericamente, a battere le mani e guardo con odio mio padre
-Dai papà, dille cosa succede eh?! DILLE TUTTO!- lo sguardo dell'uomo si sposta sulla mamma e poi su Margaret e mormora un
-Mi dispiace-
Mia madre è spensierata, ma non stupida. L'ha capito ora.
Lo vedo dalla luce che scompare velocemente dai suoi occhi...

...e non fa nulla.

Forse è questo che mi ha fatto scattare, la sua immobilità, lei non è una persona, facendo così dimostra di essere ancora meno donna di quello che è ancora.
Ho preso un piatto dal lavello e l'ho scagliato contro la parete.
-Cole, andiamo per favore?-
Si avvicina alla stronza
-Bel modo per onorare tuo marito eh Margaret?- Detto questo le sputa in faccia.
Anche lui ha le pupille nere che non riflettono nessuna espressione come mia madre... ma non mi da fastidio, mi preoccupa; perché mia madre è una bambola di pezza mentre lui è una bomba pronta ad esplodere.
Usciamo da casa mia e tiro un pugno alla parete senza pensare
-Cazzo! La mia fottuta mano!- Cole mi guarda, mi prende per un polso e mi porta in una casa abbandonata in periferia.
Poi molla la presa e mi dice

-Ok. Distruggi-

Ed io eseguo.
Distruggo tutto quello che posso, poi la rabbia di placa.
A quel punto Cole mi stringe forte e mi bacia la testa.
Sembra così calmo. Perché riesce a contenere la rabbia così.
-Come fai...- gli chiedo e sento le sue labbra sulla mia testa distendersi in uno di quei semplici sorrisi che adoro tanto.
-Ormai quella donna mi ha deluso così tante volte, che ci ho fatto l'abitudine-
-Non senti mai l'impulso di... che so... distruggere tutto ciò che hai intorno?- mi volta verso di sé
-Certo Sam, quasi tutti i giorni...-
Un lungo silenzio
-Ma quando sono con te... vorrei solo essere una persona normale-
Abbassai lo sguardo
-Siamo dei piccoli disastri: io ho la mia rabbia e tu la tua delusione-
Un'altro silenzio... seguito da un lungo bacio.
Cole poi mi allontana ma continua a tenermi le dita intorno al mento, con la testa inclinata verso di lui.
-Delusione e rabbia sono la combinazione perfetta, sono gli amanti più perfetti- sorrido
-Insieme dominano il caos delle menti umane- ci diamo un piccolo bacio -Dominano le nostre menti-
Cole mi stringe la mano e mi porta via da quel luogo.

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