capitolo 9

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Cole mi accompagna fino alla porta di casa mia.
Non penso di avere già il coraggio di entrare in quella casa, Cole sembra accorgesene e mi stringe di più la mano, a quella stretta mi sento un po più forte.
Bacio Cole sulle labbra e lo abbraccio, le sue braccia che mi stringono i fianchi mi danno un tale senso si normalità e protezione... che non vorrei mai più uscire da lì.
Mi faccio coraggio ed entro.

Il silenzio, odore di pollo... mia madre ha cucinato e sento lo stridio delle forchette sui piatti, mia madre e mio "padre" stanno mangiando in silenzio...
Lei fissa il vuoto con gli occhi lucidi e vacui, mio padre si scortica le mani e la osserva.
Entro in cucina ed entrambi si riscuotono dalle loro posizioni, mi guardano.
-Dov'eri?- mia madre
-Cosa hai fatto?- mio padre
-Eri con Cole?- mia madre
-Non dovevi farlo- mio padre
Io intanto mi sono presa un piccolo pezzo di pollo e me lo sono infilata in bocca, mentre loro continuavano con le loro domande ho ingoiato un po d'acqua. Mi sono rialzata senza dire niente, i miei genitori sono ammutoliti all'istante.
Alzo un braccio, alzo l'altro.
Alzo il dito medio destro, alzo il dito medio sinistro.
Li guardo con odio entrambi.
Me ne vado in camera.
Silenzio.

Le pareti si muovono, scivolano giù, si sgretolano, resto seduta su una pietra, pervasa dal nulla.
Il nulla assoluto, poi sento il freddo della lama di un coltello sul mio collo, sento delle mani stringere le mie guance rigate da lacrime silenziose.
Il mio assassino mi guarda, con occhi gelidi, senza espressione.
Infine anche la pietra si sgretola sotto i miei piedi, e scivolo nella densità di quel buio, affogata dalle acque tenebrose dei miei incubi.
Apro la bocca per urlare ed essa si riempie di acqua nera, prende il mio corpo e lo modifica a suo piacimento, i miei occhi diventano interamente neri.
Il mio urlo alla fine arriva, ma non è un urlo umano.
È l'urlo di un demone.

Basta.
Mi sveglio con le guance rigate da lacrime ormai asciutte.
Mi alzo e vado verso lo specchio, osservo la foto rovinata di Cole e sorrido, poi guardo il mio riflesso.
Capelli neri spettinati, occhiaie scure sotto gli occhi, guance leggermente incavate e occhi rossi.
Non posso continuare a vivere così, come se l'unica fonte vitale sia Cole, non posso dipendere da una persona.
Anche se... lo amo.
Sì lo amo, non so se è una causa della paura o un sentimento sincero, lo amo punto.

L'amore non è dipendenza, l'amore è semplicemente la forma più pura dell'affetto reciproco.
Io potrei morire per Cole, ma non posso vivere per lui.

Gli incubi si stanno facendo troppo frequenti, li faccio ogni giorno ormai, solo quando dormo con Cole non compaiono, non capisco perché.
Oggi salterò la scuola e andrò in biblioteca a cercare di capire un po di più su incubi e dipendenze.
Ho bisogno di continuare a vivere. Ho bisogno di dormire senza la paura di un nuovo incubo, pronto a distruggermi l'anima.

"It never ends" dei Bring Me the Horizon tuonava nelle mie orecchie quando arrivai alla vecchia biblioteca.
Spensi la musica ed entrai.

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