Capitolo 20.

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Riprendo la mia vita a pieno ritmo, cerco di stare quanto più impegnata possibile, mi porto anche del lavoro a casa in modo che il tempo per pensare ad Andrea è poco, Emma mi aggiorna di quello che succede a casa sua, io l'ascolto volentieri, è l'unico modo per non destare sospetti. Mi sto riprendendo un po', anche se per me c'è qualcosa che non va, mi sveglio la mattina senza le forze ed ho poco appetito ma associo tutto questo al brutto periodo che sto attraversando.
Le settimane che trascorro senza Andrea sono tutte uguali, Emma stamattina mi ha detto che ha litigato con lui perché Simona non vuole fare nessun test del DNA e che quel bambino non sarà mai suo nipote fino a quando non saprà la verità.
Stamattina penso proprio che dovevo restare a letto, mi gira la testa e lo stomaco e non mi sento le forze, è quasi mezzogiorno che chiamo Adriana, per alcuni aggiornamenti mi ricordo solo il suo viso poi il buio totale.

(Adriana)

È quasi mezzogiorno quando Carlotta mi chiama nel suo ufficio, noto subito che c'è qualcosa che non va e la vedo svenire sulla poltrona, le mie urla le avranno sentite anche l'edificio affianco ma mi sono spaventata tanto, sono accorsi anche dei miei colleghi la chiamiamo ma non si sveglia dopo cinque minuti arriva l'ambulanza e la portano in ospedale.
Mi sento confusa non so cosa fare, ma mi viene in mente di chiamare Emma anche perché i genitori di Carlotta sono partiti per una crociera, compongo il numero
"Pronto Emma buongiorno sono Adriana la segretaria di Carlotta ti volevo avvisare che Carlotta ha avuto un malore e l'ambulanza la sta portando in ospedale ho pensato di avvisarti visto che i suoi non ci sono"

(Emma)

La telefonata di Adriana mi ha sconvolta, mi tremano le mani mentre avvio il numero di Andrea per farmi accompagnare in ospedale, ho le lacrime agli occhi voglio bene a Carlotta come una figlia mi ha accolta in casa sua quando stavo attraversando il periodo più difficile della mia vita dopo la morte di mio marito, è stata sempre molto gentile e cortese con me mi ha dato subito fiducia e mi ha fatto sentire a casa sua, forse gli dovevo stare più vicina in questi giorni che è stata male,se gli succede qualcosa non me lo perdonerei mai.

(Andrea)

Penso che è arrivato il momento di dire a mia madre della mia relazione che ho avuto con Carlotta perché ora che arriviamo in ospedale io voglio stargli vicino e sapere cos'è successo, mia madre sale in macchina piange, non riesce a calmarsi si da la colpa che non gli è stata vicino perché stava davvero male"mamma prima che arriviamo in ospedale tu hai il diritto di sapere una cosa che riguarda me e Carlotta" "che dici Andrea fammi capire tu che centri con Carlotta "
"io sono la persona che l'ha ridotta così, noi avevamo incominciato una relazione, mi sono innamorato di lei follemente, lei è la persona che ha ridato la luce nella mia vita ed io l'ho ricambiata ferendola ma non per mia scelta, lei merita di essere solo amata, scusami se te lo avevamo nascosto ma è stata una nostra scelta lei aveva paura di ferirti e pensava che non avresti mai accettata la nostra relazione" i suoi occhi mi feriscono senza parlare "stai zitto non ti voglio ascoltare" siamo arrivati all'ospedale lei si avvia dentro mentre io parcheggio.

(Emma)

Non riesco a credere a quello che mi ha detto Andrea, sono arrabbiata e ferita ma non è il momento di pensarci, chiedo informazioni
all'infermiere e mi accompagnano nella camera di Carlotta, è sveglia ed ha un lavaggio al braccio.

Meravigliosa creaturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora