Happy era tornata nel luogo dell'incidente, o meglio nel luogo che fungeva da tomba dell'auto, ormai ridotta in un mucchio di rottami.
La statua era lì, il volto ancora intatto.
A Happy venne scherzosamente da pensare che sembrava aver preso la strana abitudine di fissare la gente, da quando anch'essa non era altro che un mucchio di frammenti di argento.Riusciva a muovere liberamente la gamba, erano passate due settimane, e nulla era ancora successo.
Cominciava a pensare che Zarah avesse deciso di farle uno scherzone che da ridere non aveva proprio nulla.
Ma poi riprese a pensare ai volti tristi e preoccupati che tutti avevano assunto in quei giorni...Gli incubi che continuava a fare.
Non voleva parlare di questo a Brian, non ne voleva parlare a nessuno, in realtà.
Prese in mano uno dei pezzi della statua, e si tagliò senza sentire dolore, solo stando a guardare con sguardo perso il sangue che sgorgava sulla sua mano.
Prese un'altro pezzo, e li mise insieme, come con i pezzi di un puzzle, poi ne prese un terzo e poi un quarto...
Qualcuno la incitava a farlo, cento voci che però suonavano tutte uguali, e la ragazza, come sotto ipnosi, ricostruiva lentamente il contenitore di quell'essere.
"Salvaci!" dicevano le voci, per poi cambiare tono in uno più dolce "Salvati"
Quando la statua fu completa, Happy vide una scintilla di luce scaturire da essa, la stessa scintilla che la indusse a svegliarsi.
Sudava freddo, intorno a lei Amelia e Brian dormivano sereni.
Era stato solo un sogno.
Si guardò la mano, e della ferita che si era provocata nel sogno non c'era traccia.
Forse veramente Zarah aveva preparato uno scherzo sopraffino e terrificante nello stesso tempo.
~~~~~~~~~~~
Oliver stava guardando fisso l'uscita della tenda, sospirava a volte, ma non riusciva a dormire.
Aveva paura, ma non del pericolo che incombeva su di lui e su Happy.
Temeva la preoccupazione di sua madre, che lo aveva cresciuto da sola e che soffriva oramai da un pezzo di attacchi di panico.
Neanche Zarah riusciva a dormire, quindi gli si sedette accanto, moderando i passi in modo da non svegliare suo fratello.
Oliver non mosse lo sguardo, non si curava della presenza della ragazza finchè essa non gli rivolse la parola.
"Insonnia?" Sussurrò lei, Oliver scosse la testa.
"Mia madre" disse, guardandola negli occhi "La dolcezza non è il suo forte, sai, però è ansiosa e premurosa e farebbe di tutto per me"
Zarah sorrise dolcemente "capisco, ti manca?"
"Parecchio" cominciò lui "Mi ha cresciuto da sola. Suo marito, mio padre, è scomparso quando avevo tre anni. Ne avevano parlato anche i giornali e i notiziari su internet"
Zarah lo guardò con sguardo interrogativo "internet?"
"Già, la faccenda è diventata piuttosto famosa in realtà. Ma poi la polizia di Donate archiviò il caso e di mio padre più nessuna notizia, più nessuno che stesse a cercarlo"
"Caspita, mi dispiace"
Oliver annuì "mia madre era sicura che fosse semplicemente scappato da tutto, non che fossero mai arrivati alle mani ma semplicemente non si amavano piu' e mio padre era troppo compassionevole per farglielo sapere"
Zarah annuì, comprensiva "prima che io e Richard venissimo rapiti i nostri genitori si erano separati. Eravamo da nostro padre quando è successo...In pieno giorno, era sempre così distratto...Stavamo giocando in giardino, abitava in campagna e penso che ci abbiano addormentati con quella roba che mettono nella stoffa bianca quando rapiscono la gente, sai, come nei film"
Oliver annuì, e lei continuò "Sì, beh io l'ho superato, ma Richard...Lui una volta era così socievole, avevamo conversazioni per ore e ore. Ma ora lui non si fida più di nessuno, è timido e timoroso, è sempre triste e cerca di non farsene accorgere, ma è un libro aperto. Il punto è...Voglio, vogliamo noi tutti che tu e Happy siate al sicuro, dopo questo, potrai tornare alla tua vita quotidiana"
Gli sorrise, poi sbadigliò svogliatamente
"Uh, ora è meglio se entrambi torniamo a dormire, o almeno, se vuoi continuare a fissare l'entrata fai pure ma io se permetti ho sonno" si alzò, sempre moderando i suoi passi.Richard trasalì, probabilmente i passi della sorella lo avevamo svegliato, ma tenne gli occhi chiusi, fingendo di non essersi svegliato.
Anche Oliver, preso dalla noia, poco dopo si distese sopra gli strati di stoffa che dovevano fungergli da letto.
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I ragazzi ritrovati
FantasyUn'azione fatta senza pensare porta a situazioni che pensavi di non trovarti di fronte. Sarà Happiness "Happy" Cooper, una quindicenne che vuole soltanto fuggire dalla sua dolorosa realtà, a provare questo e altro sulla sua pelle. "Lui è stato il pr...