Siamo pronti

15 5 9
                                    

20:15

Brian aveva distribuito scudi (che sembravano essere comunque un po' gracili), spade e scuri, tutte create con marmo bianco latte.

Il Marionettista aveva insegnato a Happy e a Oliver come impugnarle, e poi li aveva lasciati a un amichevole combattimento corpo a corpo, da cui Oliver era uscito sconfitto quasi subito.

Richard aveva lasciato la statuetta che aveva scolpito, dai tratti un po' frettolosi ma del tutto simile all'uomo che Happy aveva visto nel suo sogno, sotto il sole già calato da un pezzo.

Zarah si allenava con manichini fatti in paglia e stoffa su cui aveva conficcato la sua scure, in preda a una strana rabbia, forse dovuta alla morte del nonno di Brian.

Amelia stava semplicemente lì, a guardare, giocherellando con i suoi boccoli e singhiozzando piano, ogni tanto.

"Avete fame?" Chiese Brian, alzandosi dalla sua postazione e attirando l'attenzione dei ragazzi.

"Sì" risposero Zarah e Amelia in coro.

"Io non ho tanta fame" disse Oliver "posso fare una passeggiata?" Si informò

"Meglio di no, Oliver" rispose Brian "Potresti perderti, a quest'ora alcuni animali vanno a caccia e poi...Il Prigioniero sta arrivando"

Il ragazzo abbassò lo sguardo "Hai ragione, scusa"

"Nessun problema."

Mangiarono qualcosa di diverso, quella volta.

Erano strani involtini di pollo giallognoli conditi con delle olive e distribuiti a semicerchio, al centro vi era come un'ammasso di riso sicuramente con dello zafferano.

Dove avessero trovato tutti quegli ingredienti, Happy proprio non se lo sapeva spiegare.

"Juane e Tacacho" spiegò Zarah, tutti la guardarono con sguardo interrogativo "Che c'è? Ho cultura, io."

Happy guardò con sguardo perso il suo cibo, poi lo agguantò con un tovagliolo di stoffa leggera.

"Voi pensate..." cominciò Amelia, senza sfiorare il cibo "Pensate che ci sarà un domani?"

Brian la guardò, preoccupato e malinconico al tempo stesso, poi sorrise dolcemente "Sì, non posso permettere che accada il contrario"

Tutti finirono di mangiare "non c'è bisogno di pulire o sistemare, ragazzi. Domani, quando saremo tutti più calmi, lo faremo. Volete riposarvi, per quel che potete? C'è ancora tempo a mezzanotte"

"Io non penso di riuscire a dormire..." commentò, quasi in un sussurro, Happy.

"Io invece vado" disse Zarah, e si rivolse al fratello "tu?" L'altro sorrise di un sorriso triste e le prese la mano, come per farsi guidare verso la tenda.

"Oliver" disse Happy, mentre si avvicinava all'amico.

Era così triste...Così serio...Lo era sempre, era un piccolo perfezionista, ma c'era qualcosa che non andava in quella espressione.

"Senti, Happy...Sei la mia migliore amica" scattò lui, prendendole entrambe le mani ossute e tremanti.

"Io ci tengo a te" continuò "...È tutto ciò che volevo farti sapere, potremmo non rivederci dopo questa notte, e sei nella mia stessa situazione. Sei una buona amica, fino alla fine" balbettò, Happy vide tremare il suo labbro inferiore, e i suoi occhi diventare lucidi "vorrei solo poter rivedere mia madre, risparmiarle tutto questo dolore"

La ragazza gli posò una mano sulla spalla "Hai sentito Brian? Anche io ho i miei dubbi, ma potrebbe andare tutto bene, no?"

Si confuse.

Non era molto brava a consolare le persone.

Una lacrima attraversò le guance di Oliver, Happy non se ne accorse, poichè il ragazzo si voltò immediatamente e disse, con la voce più naturale del mondo "sono stanco, voglio andare a fare un pisolino prima che Il Prigioniero arrivi"

"Oh, certamente" disse Happy, abbozzando un cenno di saluto con la mano, che Oliver non vide mai.

                         ~~~~~~~~~~
23:42

"Happy, Happy svegliati!" Si sentì chiamare dalla vocina squillante di Amelia.

La ragazza trasalì, si era addormentata a terra, alla fine, e il suo sonno era stato privo di sogni, chi lo avrebbe mai detto?

Si sorresse su un gomito, e aprì piano gli occhi.

"Happy, è quasi mezzanotte!" Insistette la piccola, vedendo la lentezza con cui Happiness riprendeva coscienza.

"Mazzanotte? È mezzanotte? È già arrivato?" Happy si mise rapidamente seduta, Amelia scosse la testa.

"No, ma arriverà a breve, Brian mi ha detto di svegliarti. Devi indossare il casco, prendere la spada e i pezzi della statua, la statua nuova Richard l'ha già nascosta tra gli alberi, di là" puntò l'indice verso la parte della foresta dietro loro, dove Happy non era mai andata.

"S-sì" la ragazza balzò in piedi "dove si trova il casco?" Chiese ad Amelia.

"È dentro la nostra tenda, anche i pezzi della statua rotta e la tua spada sono lì dentro, fai in fretta"

Happy si mise in corsa verso la tenda e attraversò velocemente la porta.

Brian fece un cenno di saluto e abbozzò un sorriso.

"Allora" disse, quando la ragazza agguantò il casco e lo posizionò sopra il suo capo "Sei pronta?"

"Mi piacerebbe poter dire di sì" sussurrò, prendendo la spada che era adagiata sul pavimento, insieme ai frammenti della statua del Prigioniero.

Se la sarebbe aspettata decisamente più pesante, ma forse non era il momento di pensare a certe velleità.

Proprio in quel momento sentì un'urlo svelto, acuto, proveniente probabilmente da Amelia, riconobbe Happy.

Lei e Brian, che sussultò, si guardarono negli occhi e si avviarono verso l'uscita in tutta fretta.

Tutti erano già fuori, Happy vide Amelia aggrapparsi a Zarah, che sfoderò la scure.

Poi li vide.

Un paio di occhi incolore in avvicinamento che splendevano nel buio della foresta...

I ragazzi ritrovatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora