Spade, boschi e marmo

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Happy sentì un tuffo allo stomaco.

Dunque Lui era arrivato, Dunque era tutto vero.

Qualcos'altro scintillò oltre agli occhi del Prigioniero.

Si trovava nella sua mano destra, era affusolata e sottile.

Un'arma.

Brian lo guardò in cagnesco, cercando di trattenere le lacrime allo stesso tempo.

"Amelia" sussurrò Zarah alla ragazza "torna dentro e prendi la spada, ok? Non uscire dalla tua tenda, ma se Lui entra difenditi" e poi, vedendola esitare "Andrà tutto bene"

Happy vide con la coda dell'occhio Oliver piangere.

Il Prigioniero prese a correre con passo deciso e veloce come il vento, verso Richard come primo obbiettivo.

Il ragazzo sfoderò la spada e si scostò appena in tempo, dunque Zarah, armata di scure che non aveva intenzione usare se non necessario, venne in aiuto del fratello, ingaggiando un combattimento corpo a corpo con il Prigioniero, di cui aveva attirato l'attenzione.

Certamente, penso Happy, vuole mettere fuori combattimento tutti prima di arrivare a noi.

La breve lotta si concluse con Zarah sollevata da terra dal Prigioniero, con le sue mani strette al collo della ragazza, che si dibatteva e tossiva alla disperata ricerca di aria.

Il Marionettista alzò la sua spada, intento a colpire Lui, ma Il Prigioniero si era accorto della sua presenza e, lasciata andare Zarah (che cadde a terra, tossendo e facendo sospiri di sollievo), bloccò la spada di Brian.

Happy guardò nuovamente quell'uomo, e rabbrividì.

Forse avrebbe dovuto fare qualcosa.

Urlò mentre si avventava sul Prigioniero, alzò la spada e si preparò a parare i colpi.

Non poteva essere poi così difficile.

Sentì il pianto di Amelia, da dentro la tenda, che diveniva sempre più forte, ma non aveva tempo di soffermarsi su questo.

Poi il Prigioniero si voltò verso di lei, e il cuore della ragazza mancò alcuni battiti.

"Tu, la tua voce" disse semplicemente, poi rivolse a lei anche la sua spada.

Happy tremò e fece alcuni passi indietro.

"Per quel che vale, grazie per avermi liberato" disse, mosse la spada, Happy si scostò, ma le fece una ferita profonda al braccio sinistro, che prese a sanguinare.

La ragazza lanciò un'urlo di dolore, ma non si allontanò e non si arrese.

Non poteva permetterselo.

Il Prigioniero mosse nuovamente la sua spada, che scintillò nel buio, ma Happy, che cercava nella tasca il frammento della statua che lo conteneva, bloccò la sua spada.

Gli occhi della ragazza brillarono.

Ci era riuscita!

Amelia, che aveva smesso di piangere, osservava la scena da dietro la porta circolare aperta della sua tenda.

Brian ferì fulmineamente la spalla del Prigioniero, che si scostò in fretta e lo guardò in cagnesco.

Happy si allontanò, e inciampò su una roccia, cadde di schiena.

"Happy!" La raggiunse Oliver, estremamente preoccupato. Poi le prese il braccio sinistro, che non accennava a smettere di sanguinare "Ma sei ferita! Resisti, entro nella tenda e cerco qualcosa"

Oliver si allontanò e Brian cadde a sua volta, sopraffatto dal Prigioniero, che gli premeva delicatamente ma fermamente un piede scalzo sul petto.

Il Marionettista era ferito, sanguinava e tossiva.

"Mi dispiace veramente, Marionettista. Non sarebbe dovuta finire così" gli disse "Ero solo un ragazzino, solo un ragazzino quando tuo nonno ha deciso che ero troppo forte per i suoi gusti" il suo sguardo era sprezzante ma sembrava cercasse di trattenere le lacrime.

Un attimo, il nonno di Brian?

Quello che aveva ucciso?

"Sai come mi sono sentito quando i miei stessi genitori mi hanno portato da tuo nonno, guardandomi con quell'aria spaventata, con quell'aria disgustata? Lo sai che si prova?" Una lacrima gli percorse una guancia, parlava con un'aria assurdamente tranquilla, relazionata alle sue parole e alle sue lacrime.

"E sai come mi sono sentito quando mi sono ritrovato, all'improvviso, un ragazzino! Tutto solo in quel vuoto che era la statua in cui mi ha intrappolato? non hai idea di quanto ho pianto là dentro senza nessuno che mi sentisse. Gli Ihmisia devono pagare, e tu con loro" alzò la sua spada.

Happy si sforzò di pensare più in fretta che poteva.

Ma certo.

Il casco.

Non si sarebbe accorto della sua presenza.

Il Prigioniero prese la spada e la alzò, mentre Brian lo guardava, terrorizzato e ferito "non muoverti e non farà male" sussurrò.

Happy si avvicinò silenziosa alle sue spalle, guardò svelta il pezzo di marmo sulla sua mano e, mentre Il Prigioniero calava la sua spada, gli procurò un taglio sulla pelle.

Lui si voltò, preparandosi a combattere, inizialmente confuso.

Poi capì.

"Cosa hai fatto?" Disse, cedendo al panico "No...NO!" Mosse le mani, ma esse cominciarono a sparire in un mucchio d'oro, poi fu la volta del busto e delle gambe.

Guardò Happy e i suoi occhi brillarono pericolosamente "Tornerò, ragazzina, sappilo e ricambierò il favore!" Urlò, prima che le sue labbra e poi i suoi occhi che non potevano vederla sparissero nell'oro, in direzione della nuova statua che Richard aveva nascosto tra gli alberi.

Happy rabbrividì.

Ce l'aveva fatta davvero?

Oliver tornò accanto alla ragazza, con delle bende di stoffa, a bocca aperta.

"Brian!" Urlò una vocina infantile, Amelia si era precipitata a soccorrere il Marionettista, che perdeva sangue ed era apparentemente svenuto.

Una folata di vento scosse i capelli di Happy e la ragazza non potette più trattenere le lacrime.

Oliver non tardò ad abbracciarla forte, singhiozzando a sua volta.

"Ci penso io" disse Richard, caricandosi Brian sulle spalle, aveva un sorriso stanco, ma di vera felicità.

"Penso di avere un braccio rotto" Intervenne Zarah "e la gola ancora mi fa male"

"Ok" rispose il fratello, poi si rivolse a Happiness "anche tu e Zarah dovreste venire dentro"

Happy, che si stava ancora asciugando le lacrime, annuì e seguì Zarah e Richard con in braccio Brian dentro la tenda che non le apparteneva.

I ragazzi ritrovatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora