Capitolo sette

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Qualche minuto prima

Kraven, già la mattina dopo il loro scontro, si era messo sulle tracce di Spider-Man, seguendo la traccia dell'odore del pezzo del costume che si era strappato. Seguire l'odore in una città come New York, considerato anche che Spider-Man si muoveva velocemente per la città non era facile, ma dopo una ricerca sapeva di essere quasi sicuramente arrivato a destinazione. Si trovava vicino ad un palazzo, effettivamente non troppo lontano dal vicolo in cui Spider-Man stava per cambiarsi, inoltre l'odore era sempre più forte. Usando un rampino, Kraven salì per il muro del palazzo e si fermò quando capì di essere arrivato al piano giusto. Peter aveva lasciato lì il costume con cui aveva combattuto contro Kraven, mettendosi invece quello di riserva. A causa di ciò, il cacciatore riconobbe anche la presenza del proprio odore proveniente dal costume dentro l'appartamento, che doveva trovarsi in una stanza diversa a giudicare dalla distanza, era quindi certo di essere nel luogo giusto. Guardò con cautela l'interno, visto che sentiva delle voci provenire da lì.
"E quindi gli ho detto di avere un impegno di lavoro. Grazie per avermi aiutato ad organizzare tutto questo, comunque. Dite che ne sarà contento?" Sentì da una voce femminile, che era quella di Mary Jane. Non riusciva a sentire tutte le parole, ma solo qualche pezzo, gli interessava più che altro capire se ci potesse essere Spider-Man lì.
"Ma certo che sì!" Disse un'altra voce femminile, quella di Liz "e anch'io non potrei essere più contenta. È fantastico!"
Si avvicinò ulteriormente, spiando, anche quando sentì una voce maschile, quella di Flash. "Sono d'accordo con Liz. E anzi, grazie a te per averci coinvolti. È fantastico".
Kraven sorrise osservandolo, certo che fosse lui chi stava cercando.

Circa un'ora dopo

Peter si allontanò un po' zoppicante da Time Square. Appena aveva saputo della situazione, era cercato di arrivare più velocemente possibile, ma era davvero tanto lontano. Una volta arrivato, Avvoltoio se n'era andato lasciando Shocker, il quale però non sembrava turbato, probabilmente faceva parte di qualche accordo, che chiaramente non prevedeva l'arrivo di Spider-Man, il quale era riuscito alla fine a catturarlo, anche se non con poca difficoltà, a dirla tutta, i suoi guanti sembravano più potenti del solito. Inoltre, il suo senso di ragno continuava a vibrare continuamente e non riusciva a distinguere l'effettiva fonte del pericolo da qualsiasi altra cosa stesse cercando di dirgli.
Ad ogni modo, una volta finito tutto Peter, che sentiva la testa vicina ad esplodere, andò a recuperare lo zaino, richiamando Mary Jane, la quale rispose subito.
"Peter, finalmente" disse subito lei con voce tremante "credo che fosse il tizio che hai visto ieri sera. L'ha... L'ha preso".
"Aspetta, aspetta, rallenta. Kraven? Ha preso chi o cosa?"
"Ha... Preso Flash, Peter" prima che potesse aggiungere qualsiasi cosa e senza dire una parola, Peter sparò una ragnatela in alto, iniziando a volteggiare più velocemente possibile, nonostante la stanchezza, iniziando a fare un giro più generico prima che ottenesse altre informazioni, sempre tenendo il telefono con l'altra mano vicino l'orecchio mentre Mary Jane continuava a parlargli "non... Ero a lavoro, Peter. Ero da te, con Liz e Flash, stavamo... Organizzando una cosa per te. Quando siamo usciti, mentre eravamo vicini al vicolo, l'ho visto per un secondo prima che arrivasse un fumogeno per poi prenderlo. Credo... Credo che abbia seguito le tue tracce, in qualche modo e che pensava che lui fosse Spider-Man".
Peter iniziò a collegare i pezzi. Il pezzo di costume strappato che lui aveva lasciato a casa, il senso di ragno che non smetteva di tormentarlo, doveva essere per questo. Oltre all'agitazione per quanto accaduto e per il tempo passato, Peter sentiva tornare quell'angoscia che non provava da tanto tempo, quella di essere maledetto, possibile che un suo amico fosse a rischio per un pezzo di costume strappato durante un combattimento?
"Voi due state bene? E hai idea di dove possa essere andato?" Cercò di chiedere con voce calma, ma l'ansia era assolutamente palpabile.
"Sì, stiamo bene. E... No, non ne ho idea. Mi dispiace".
"Okay, ora lo trovo e andrà tutto bene" rispose a Mary Jane prima di chiudere, ma in realtà lo stava dicendo soprattutto a se stesso, cercando di tranquillizzarti, anche se sentiva che l'insistenza con cui il senso di ragno aveva tentato di allertarlo non fosse un buon segno. Aveva una sensazione terribile addosso e si sentiva divorato dell'ansia, ma cercò di concentrarsi. Non poteva essere andato troppo lontano da casa sua mentre trascinava via qualcuno, no? O magari aveva ucciso più persone che lo avevano visto? No, no, non poteva avere anche questa preoccupazione, non ora. In fondo, non aveva fatto del male a Liz o Mary Jane. Rifletté sul fatto che, vicino il vicolo dove era avvenuto il loro primo scontro, c'erano tre edifici abbandonati. Poteva essere un buon punto di partenza. Siccome la fortuna non era mai dalla sua parte, nei primi due edifici non trovò nulla. Quando entrò nel terzo, sentì qualcuno che stava debolmente gemendo dal dolore. Si avvicinò cautamente alla fonte del suono e ciò che vide gli fece perdere il fiato per un paio di secondi. Flash era legato ad una sedia a capo chino, a malapena cosciente, sul suo corpo e viso erano presenti numerose ferite, fra colpi a mano, fruste, bruciature e tagli, di cui alcuni piuttosto profondi che stavano ancora perdendo sangue. Di Kraven, invece, non c'era traccia.

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