"Kraven sarebbe già dovuto essere qui" disse scocciato Octavius, sbuffando.
"Pazienta, polipetto, ora torna col cadavere del ragnetto. A proposito, abbiamo deciso definitivamente dove appenderlo, poi?" Chiese ridacchiando Herman, quando fu distratto, lui come gli altri, da un rumore. Per lui, però, non ci fu neanche il tempo di chiedersi se fosse Kraven che stava tornando, che si trovò all'improvviso una lama nel petto.Un suono mogio uscì dalla bocca di Peter quando sentì i raggi del sole colpirgli il viso. Aprì lentamente gli occhi, stupendosi per un attimo di essere sul divano a casa di Mary Jane, ma poi si ricordò subito di esserci arrivato praticamente agonizzante dopo lo scontro e dopo essersi svegliato in una bara. Il suo cuore iniziò a battere più velocemente mentre questi ultimi ricordi riaffiorarono nella sua mente, ma scosse la testa, cercando di non pensarci. Si alzò dal divano, stiracchiandosi e notando che Mary Jane aveva fasciato per bene le sue ferite. Notò anche di essere ancora leggermente intorpidito, ma che il dolore era ormai andato. Ricordava di essere arrivato lì a notte fonda e ora sembrava già mattino avanzato, il riposo e le cure di Mary Jane avevano fatto il suo effetto. A proposito, lei dov'era? Non fece in tempo a chiederselo che sentì qualche rumore dal bagno e la vide arrivare, piuttosto pallida, ma il suo sguardo si illuminò leggermentenon appena lo vide sveglio.
"Peter!" Esclamò, contenta, correndo ad abbracciarlo.
Lui ricambio l'abbraccio e le lasciò un bacio fra i capelli. "Ciao, amore. Scusami se ti ho fatto preoccupare e grazie per esserti presa cura di me. Stai bene, comunque? Sei pallida".
"Non è niente... Ero solo stanca" poi sollevò il viso per guardarlo con preoccupazione "stai bene? Ha nulla a che fare con quei cinque criminali? Forse sei, dev'essere stato Kraven, scommetto".
Peter inarcò il sopracciglio "e tu come fai a saperlo?"
In risposta, Mary Jane prese il proprio telefono, fece una piccola ricerca e mostrò il risultato a Peter: era una notizia che riportava la morte di quattro dei nemici con cui si era scontrato, uccisi in circostanze misteriose, solo Octavius era sopravvissuto quasi miracolosamente, ma in condizioni critiche e non riusciva ancora a parlare. Avevano trovato i loro corpi e Octavius in fin di vita in un rifugio sotterraneo a causa del ritrovamento delle loro armi insanguinate, insieme ad un messaggio per Spider-Man. Peter guardò le due immagini allegate: in una, appese ad un albero con una corda, c'erano i tentacoli di Octopus, i guanti di Shocker, la coda di Scorpione, il corno di Rhino e le ali di Avvoltoio, tutte queste armi sporche di sangue, presumibilmente il loro sangue. Sempre fatto col loro sangue era la scritta su un muro dietro l'albero: 'Spider-Man, ti aspetterò anche per giorni vicino la tua tomba'.
Peter spalancò gli occhi, doveva necessariamente essere stato Kraven. Ma perché? Certo, erano criminali con cui si era scontrato parecchie volte e che lo avevano quasi ucciso la sera prima, ma di certo non voleva che finisse così. E poi, ora voleva un altro scontro che Peter sentiva che, in un modo o nell'altro, sarebbe stato l'ultimo.
"Sì, erano loro... Insieme a Kraven. Deve essere stato lui".
"Tutti insieme?" Chiese Mary Jane, sbalordita e si sentì parecchio preoccupata quando lui annuì "e cosa intende per 'la tua tomba'?"
Peter sospirò "ad un certo punto, mi hanno fatto perdere i sensi, durante il combattimento. Quando mi sono svegliato... Ero in una bara. Mi avevano sepolto vivo".
Mary Jane spalancò gli occhi, la sua espressione diventò inorridita "oh mio Dio, Peter... Stai bene? Deve essere stato orribile..."
"Lo è stato" ammise Peter, ma cambiò discorso subito dopo "Kraven deve aver perso completamente la testa. Ha preso qualcosa che lo ha reso forte, molto forte, ma contemporaneamente deve avergli fritto il cervello. Per questo deve avere ucciso gli altri, magari vuole avermi tutto per sé, ora".
"E tu non andrai ad accontentarlo, vero?" Peter non rispose, si limitò a guardarla negli occhi. Mary Jane scosse la testa "ha ucciso Flash, ti ha fatto del male, ha ucciso senza difficoltà quattro di loro e quasi ucciso un altro. Non puoi" la sua voce era tremante, spezzata, soprattutto perché sapeva che non avrebbe potuto fermarlo.
"Mary Jane" rispose Peter, la sua voce delicata. Le prese il viso fra le mani, guardandola negli occhi, mentre quelli di lei diventavano lucidi "quelli che hai detto, sono i motivi per cui devo andare ad affrontarlo. Se non lo faccio io, chi altro?"
"Non è giusto" fu ciò che riuscì a dire lei, prima di stringerlo forte. Sapeva che lui aveva ragione, ma egoisticamente, non voleva lo stesso. Non voleva che l'uomo da lei amato rischiasse la vita un'altra volta, specie non dopo le condizioni in cui l'aveva trovato quella notte. Specie... Non ora.
Peter ricambiò l'abbraccio "non lo è mai. Però ehi, anche se è diventato forte, questa volta almeno è da solo, non sono in sei, può esserci una possibilità in più".
"So che lo stai dicendo solo per farmi stare meglio" disse mogiamente Mary Jane, poi lo guardò "ti supplico, Peter, devi stare attento. Promettimi che farai del mio meglio".
Peter le accarezzò il viso "te lo prometto. Sai che voglio tornare da te. Non andrò subito, devo recuperare il mio zaino dalla cima dell'Empire, andare a casa a sistemare il costume, rifarmi gli spara ragnatele e riposare un altro po'. Penso seriamente che aspetterebbe anche per giorni".
Mary Jane annuì silenziosamente, a testa bassa. "Peter..." Lo richiamò poi, quando dopo qualche minuto lui stava per andarsene e lui lo guardò. Lei ci pensò su per qualche secondo, ma poi scosse la testa e gli mostrò un piccolo sorriso. "No, niente. Solo... Stai attento. Torna da me. Ti amo".
Peter le sorrise e si avvicinò nuovamente a lei, prendendole il viso fra le mani e baciandola. "Ti amo anch'io" rispose dopo essersi staccato "e vedrai che tornerò. Posso farcela" disse, nonostante non ne fosse poi completamente sicuro.
E così, quella sera, dopo aver fatto il necessario, Peter stava raggiungendo oscillando il luogo dove era stato sepolto vivo. Era ovviamente preoccupato, ma anche determinato a vincere. Oltre a ciò, sentiva la rabbia nei suoi confronti rifiorire in sé. Non aveva più la stanchezza per aver già combattuto contro gli altri cinque, non c'era più l'effetto sorpresa per la nuova forza del suo avversario. Questa volta, sarebbe riuscito a fargliela pagare per aver torturato e ucciso Flash, per ciò che aveva fatto anche a lui. E in fondo, anche per aver ucciso gli altri.
Era praticamente arrivato a destinazione quando sentì il suo senso di ragno allertarsi. Si staccò dalla ragnatela gettandosi in avanti per evitare le due lame che erano state lanciate nella sua direzione. Mentre era ancora in aria, individuò Kraven, che come novità aveva sulle spalle una custodia con dentro un fucile, e gli bloccò il braccio con una ragnatela, per poi atterrare a qualche metro da lui.
Il cacciatore ridacchiò mentre si staccava la ragnatela di dosso e guardava Spider-Man avvicinarsi a lui, i pugni stretti. "Devo dire che sono contento che tu sia ancora vivo, sei davvero una pre..." Spider-Man non gli fece finire la frase, con rapidità, sparò una ragnatela contro il suo petto, lo tirò verso di sé e lo colpì con un calcio sul viso. Kraven vacillò e cadde all'indietro. Spider-Man, sempre con rapidità, gli bloccò le braccia a terra e si chinò su di lui, iniziando a colpirlo con furia e velocità sul volto, senza un briciolo di pietà. Il tutto, senza dire una parola. Guardandolo, sentiva ancora la risata trionfante dopo che aveva ucciso Flash.
Con uno sforzo, Kraven riuscì dopo un po' a liberare un braccio e colpì l'ennesimo pugno che l'eroe stava per sferrargli. Aveva la faccia sporca di sangue e piena di lividi, ma, nonostante ciò, sorrideva, sorrideva in modo folle, guardando Spider-Man con una soddisfazione e un divertimento malsani, come se si divertisse a guardarlo evitare il suo destino, anche se molto degnamente. Liberò anche l'altra mano e lo colpì in viso, facendolo cadere così che non fosse più sopra di lui. Mentre era ancora steso a terra, Kraven gli afferrò i polsi con forza e Peter sentì la frustrazione crescere mentre sentiva di nuovo il rumore degli spara ragnatele spaccarsi. Kraven si alzò e con sé sollevò Spider-Man, tenendolo per i polsi con una sola mano, come se stesse sollevando una piuma. Con l'altra mano, prese una lama che gli puntò alla gola e ridacchiò sentendo dai polsi il suo battito aumentare.
"Mi piaci, così furioso e quasi senza limiti. So di averti scelto bene come preda perfetta. Ora togliamo quel 'quasi', che ne dici?" Chiese con tono di sfida. In tutta risposta, per liberarsi, Peter lo colpì con entrambe le gambe in viso. Kraven crollò all'indietro a terra e sputò del sangue che gli si era accumulato in bocca, insieme a tre denti.
"Okay, direi che hai capito".
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The Amazing Spider-Man 4
FanfictionAmbientata dopo gli eventi di The Amazing Spider-Man 3 e The Amazing Spider-Man Blue, leggere quelle prima di proseguire. Quattro mesi dopo gli avvenimenti di The Amazing Spider-Man 3, Peter Parker continua a proteggere New York con la stessa grinta...