Capitolo quindici

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Tornato a casa, nonostante fosse tardi, Peter decise di mandare un messaggio a Mary Jane, per assicurarla che stesse bene.
'Sto bene, è andata tutta bene. Ora è al Ravencroft'. Sorprendentemente, però, ricevette una risposta da lei solo qualche secondo dopo.
'Ero così preoccupata e ora sono così felice. Ti amo così tanto'.
'Sei sveglia?'
'Secondo te sarei riuscita a dormire? Domattina vengo da te. Ti amo'.
'Ti amo anch'io, tantissimo. A domani'.
Prima di mettersi a letto, Peter si passò un po' di ghiaccio sui lividi e ricucì per bene la ferita sulla gamba. Fatto ciò, si gettò finalmente a letto, esausto. Poteva finalmente dormire tranquillo.
La mattina dopo, Mary Jane entrò nella casa di Peter senza bussare prima, non volendo svegliarlo nel caso stesse ancora dormendo. Con passo felpato, si diresse verso la sua stanza, dove effettivamente lo trovò ancora addormentato sul letto. Le condizioni in cui si trovava erano decisamente migliori rispetto all'altra volta, ma dalla sua espressione era chiaro fosse ancora indolenzito. Si avvicinò e gli posò un bacio sulla fronte e gli accarezzò dolcemente il viso, sorridendo quando vide la sua espressione rilassarsi.
Decise di preparargli qualcosa da mangiare, quando si sarebbe svegliato, ne avrebbe avuto bisogno. E così, dopo essere andata in cucina, recuperati gli ingredienti necessari iniziò a preparargli dei pancake.
Sorrise quando dopo qualche motivo sentì le braccia di Peter avvolgerla da dietro e si girò verso di lui. "Buongiorno, amore. Ti ho svegliato io? Stai bene?"
"Ciao, amore. No, non mi hai svegliata, anzi, grazie per tutto questo e sì, sto bene". Detto ciò, prese il viso di Mary Jane fra le mani e la baciò, la baciò a lungo e con dolcezza. Era così contento che, quantomeno per il momento, non c'erano minacce all'orizzonte e avrebbe potuto finalmente godersi del tempo con lei. "Quel pancake si è bruciato" disse Peter staccandosi, ridacchiando.
"Colpa tua" rispose lei con un finto broncio, prima di girarsi e togliere quello bruciato, continuando con gli altri.
"Ovvio. E grazie ancora"
"Suvvia, mi sembra il minimo" rispose lei sorridendo.
Dopo qualche minuto, si sedette al tavolo con Peter, mangiando con lui. Entrambi rimasero in silenzio, sembravano abbastanza pensierosi.
"Devo dirti una cosa" si dissero contemporaneamente all'improvviso, cosa che gli fece ridere.
"Prima tu" disse Mary Jane. Peter fece per protestare, ma lei lo interruppe "su, te lo meriti. Hai fatto davvero tanto in questi giorni".
Peter alzò le mani "e va bene" disse sospirando. "Ricordi quando qualche giorno fa stavo vedendo qualcosa al computer e non ti ho fatto vedere cosa?" Chiese lui e lei annuì "dopo la morte di Flash, ho pensato a tante cose. Nonostante lui avesse iniziato in maniera un po' turbolenta, era molto più realizzato di me in alcune cose. All'università ha fatto meglio di me e ci ha fatto qualcosa con quegli anni, è diventato un insegnante, ha aiutato molti ragazzi. E lo so, lo so, c'è Spider-Man e tutto, ma come Peter sento che ci siano alcune cose incomplete e Flash mi ha ispirato molto. Credo che sia tempo di usare quella laurea presa per un miracolo. Quello che stavo vedendo in quel momento erano informazioni per l'esame da insegnante. È... Quello che vorrei fare anch'io, me lo sento".
Mary Jane gli prese le mani, sorridendo "sicuro che è quello che vuoi e non ti senti obbligato solo per quello che è successo con Flash?"
"Sono sicuro. È sempre stato qualcosa che mi è rimasto in sottofondo, in mente. È un lavoro decisamente più stabile e penso possa darmi soddisfazioni. Penso che occasionalmente farei comunque foto per il Bugle".
Mary Jane mostrò un sorriso ancora più ampio e gli strinse le mani "se è ciò che vuoi, ti appoggio totalmente. Anzi, sono fiera di te per aver capito cosa vuoi fare davvero" disse, causando un sorriso sul volto di Peter "e poi, sono contenta che avrai qualcosa di più stabile, ci servirà" aggiunse, con Peter che la guardò curioso "quella volta che ero qui con Liz e Flash, come sai, stavamo organizzando qualcosa per te, non ti ho più detto cosa. Ecco... Era una sorpresa per dirti qualcosa, qualcosa di importante" prese poi un respiro profondo, ma comunque sorrise prima di pronunciare le parole successive "Peter, sono incinta".
Peter spalancò gli occhi, rimanendo praticamente immobile per qualche secondo, mentre Mary Jane osservava la sua reazione con un pizzico di timore. Dopo qualche secondo, però, un sorriso enorme si formò sul viso di Peter, mentre i suoi occhi diventavano lucidi, lucidi dalla gioia. "Tu... Oh mio Dio!" Si alzò velocemente dalla sedia e sollevò anche lei dalla sua, prendendola in braccio e stringendola a sé.
"Ehi!" Esclamò ridendo lei, stringendosi a lui, mentre continuava a ridere anche per la contentezza e per la sua reazione.
"Oddio, Mary Jane, ma è fantastico" disse lui con entusiasmo, mentre lacrime di gioia bagnavano il suo viso.
"Lo è, Peter, lo è" rispose lei, prima di baciarlo profondamente, con tutta la gioia in corpo e Peter ricambiò il bacio con altrettanta foga.
"Non posso neanche esprimere a parole quanto ti amo" disse Peter quando si staccò "oddio, saremo genitori". Poggiò poi Mary Jane a terra, iniziando a guardarsi attorno con fare agitato, mentre la sua mente iniziava a lavorare freneticamente. "Dovremmo vivere insieme, però sia qui che da te non c'è abbastanza spazio anche per un bambino. Oddio, ma è sicuro, con ciò che faccio? E sarò in grado?" Iniziò a parlare velocemente e Mary Jane gli prese il viso fra le mani, interrompendolo con un bacio. "Ehi, ehi, calmo, piano. Innanzitutto, tu sarai un padre fantastico. Cercheremo con calma una casa, abbiamo tempo, mh? E sono sicura che farai di tutto per non metterci in pericolo. Lo so che non dipende solo da te, ma so che ciò che fai è più che abbastanza. Anzi, ciò che fai è proprio il motivo per cui sarà più al sicuro. Respira profondamente, okay?"
Peter seguì il suo consiglio e prese un respiro profondo, calmandosi. In fondo, aveva ragione su tutto. "Fai sempre così tanto per me" disse lui "ma d'ora in poi, la mia priorità assoluta sarà prendermi cura di te. Mentre cerchiamo una casa, dovremmo comunque vivere insieme, decideremo se qui o da te. Voglio averti sempre con me, voglio sempre assicurarmi che tu possa stare al meglio. Lo vorrò sempre, ma soprattutto ora".
Mary Jane gli sorrise e gli accarezzò il viso "non ne dubito minimamente. Solo, una cosa. Non sposiamoci, almeno per il momento, okay? Non voglio che ci sentiamo obbligati solo per questo. Magari aspettiamo che il bambino sia più grande, così avremo meno pensieri".
Peter annuì "tutto ciò che desideri per me è assolutamente legge. Faremo ciò che vuoi quando vuoi. Aspetta, ma... Hai detto che stavi organizzando la sorpresa con Flash e con Liz, quindi..."
"Sì, lui lo sapeva" lo interruppe lei, mostrandogli un sorriso dolce.
Peter si strinse a lei. Faceva male sapere che non avrebbe mai potuto conoscere il bambino, ma almeno sapeva che sarebbe arrivato. "Lo sa qualcun altro?" Le chiese poi.
Lei scosse la testa "magari potremmo dirlo alle nostre zie la domenica prossima, che ne dici?". Peter sorrise sentendo la proposta.
"Assolutamente. Nel frattempo, però, dovrei decisamente sentirmi con Liz".
E così, il pomeriggio successivo, come concordato con lei si incontrò con lei ad un bar. Dopo essersi salutati, i due si sedettero e ordinarono qualcosa, per poi iniziare a parlare.
"Mi dispiace se non mi sono fatto sentire molto, avrei dovuto" iniziò Peter. Il senso di colpa di non poter dire tutta la verità continuava a gravare su di lui, mentre parlava "è che... Ovviamente ciò che è successo mi ha colpito molto e... Non sapevo bene cosa dire, cosa fare".
Liz annuì silenziosamente ascoltando le sue parole e abbassò la testa. "Lo capisco, non preoccupati. Solo, volevo chiederti... Come si va avanti? Tu come hai fatto?"
Peter sospirò pesantemente "la verità è che non ho una risposta. Per anni, perfino sopravvivere mi era sembrato un parolone, ma non deve essere lo stesso anche per te. Io mi ero totalmente isolato, quel dolore lo consideravo la mia zona di confort" e anche in questo caso, c'era il senso di colpa di cui non poteva parlare "è stato proprio Flash ad aiutarmi, soprattutto negli anni di università. Non so davvero come avrei fatto senza di lui. Ad ogni modo, ora che c'è Mary Jane va incredibilmente meglio, ma mentirei se dicessi che non fa più male. Il dolore non è più la mia zona di confort, ma è comunque qualcosa con cui devo fare i conti. Nei momenti più tristi, ciò che mi consola è che se sto male per aver perso Gwen o per tutte le altre persone, è perché con loro sono stato al settimo cielo. Voglio solo che tu sappia di non essere sola, Liz, non lo sarai mai. E... No, non smetterà mai davvero di fare male, ma andrà meglio. Questo lo posso garantire".
Liz gli mostrò un sorriso speranzoso "grazie, davvero. E mi dispiace che tu abbia dovuto attraversare così tanto dolore, così tante perdite".
Peter alzò leggermente le spalle "va meglio, anche se la perdita di Flash è ancora molto fresca. Ma so che andrà ancora meglio. Ho tutti i motivi per pensarlo".
"Mary Jane ti ha parlato di... Una certa cosa?"
"Sì, me l'ha detto. Come vedi, c'è sempre speranza. Se c'è per me, sono assolutamente certo che ci sarà anche per te".
Detto ciò, Peter promise a se stesso di valorizzare ogni cosa bella che la vita gli avrebbe offerto, perché nessuno meglio di lui sa che non dovrebbe dare nulla per scontato. Oltre a ciò, si sarebbe preso di cura di tutte le meravigliose persone che si sono sempre prese cura di lui.

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