Nei giorni successivi, Peter iniziò a portare le sue cose a casa di Mary Jane. Alla fine avevano deciso di usare la casa di lei come sistemazione provvisoria, era più sicura, visto che Kraven aveva trovato in passato la casa di Peter e con quella informazione al Ravencroft chissà cosa avrebbe potuto fare.
"Domani finalmente lo diremo alle nostre zie, sei emozionato?" Chiese Mary Jane con un sorrisone, mentre Peter sistemava le sue ultime cose. Sorrise anche lui all'idea.
"Moltissimo. A proposito, sicuramente ci chiederanno se abbiamo pensato a dei nomi. Abbiamo pensato a dei nomi?" Lei gli si avvicinò e, sempre con un'espressione contenta, gli prese il viso fra le mani.
"Tranquillo, ci ho già pensato io. So quanto sarebbe importante per te, quindi se sarà un maschio, si chiamerà Ben, se sarà una femmina, si chiamerà May". Peter spalancò gli occhi, sorpreso, mentre sentiva il cuore accelerare dall'emozione alla sola idea.
"Davvero? Sei sicura?"
"Certo che sì. Ripeto, so quanto sarebbe importante per te. E poi, mi piacciono come nomi".
In risposta, Peter la strinse a sé, ancora entusiasta ed emozionato all'idea. Erano questi i momenti in cui si rendeva conto di quanto fosse fortunato, nonostante tutto. "Quanto ti amo" le disse "e quanto mi dispiace che tu non abbia mai conosciuto zio Ben. Ti avrebbe adorato, lo so. E probabilmente mi avrebbe continuamente preso in giro chiedendoti continuamente se fossi sicura di voler stare con me".
In risposta, Mary Jane ridacchiò "e la mia risposta sarebbe stata sempre sì, anche se sicuramente avrei fatto finta di ripensarci".
E così, come previsto, quella domenica andarono a pranzo dalle loro zie, stando a casa di May. Dopo pranzo, diedero loro la notizia, che entrambe accolsero con entusiasmo, abbracciando calorosamente entrambi. I due spiegarono anche che per ora Peter si sarebbe spostato da Mary Jane e che avrebbero cercato una casa più grande nei mesi successivi.
"Pensi lo dirai anche a tuo padre?" Chiede Anna delicatamente a Mary Jane, ma lei scosse la testa.
"Non lo so... Non per ora, almeno. Voglio essere sempre il più felice possibile e non rischiare di rovinare neanche un momento".
Anna sorrise e la strinse a sé. "Dovresti essere sempre felice. E sono così fiera di te e contenta per voi due, siete davvero perfetti insieme".
"Lo sono davvero" intervenne May, guardando commossa suo nipote "vi rubo un attimo, Peter, okay?" Detto ciò, gli fece segno di seguirla al piano di sopra, cosa che lui fece, andando in camera sua con lei.
"Sei felice, vero?" Iniziò lei.
"Lo sono" rispose Peter "non credo di essere mai stato così felice in vita mia ed è bellissimo, ma d'altra parte è quasi frustrante. Non sono mai stato così felice eppure, sotto sotto, sento comunque una sorta di sottofondo di tristezza. È così per tutti?"
May gli accarezzò il viso, guardandolo con un sorriso dolce "non credo sia così per tutti. Ma quanti hanno vissuto ciò che hai vissuto tu? Non concentrarti su quella parte brutta, mh? Concentrati su quanto sei felice, perché quello è ciò che conta, ciò che meriti davvero".
Peter sorrise e posò la testa sulla sua spalla, stringendosi a lei. "Grazie. E non dimenticherò mai che a te devo tutto, sappilo" prese poi qualche secondo di pausa prima di chiederle "secondo te sarò un bravo papà?"
"Il migliore" rispose May senza esitazione "hai un cuore enorme, capace di amare in maniera profonda e incondizionata. Figuriamoci quando avrai un figlio".
"Devi avere imparato dai migliori" rispose Peter, guardandola sorridendo, sorriso che May ricambiò, per poi allontanarsi da lui e prendere qualcosa da un cassetto. Era una busta di lettera che mise nelle mani di Peter, il quale aprì e vide che dentro c'erano dei soldi, non sapeva precisamente la cifra precisa, ma non doveva essere bassa. "zia May..." Fece per protestare, ma lei lo interruppe subito.
"Sono sempre stata certa che saresti arrivata ad un punto del genere, anche se a volte ho davvero avuto paura per te. Sapevo che avresti avuto qualcuno da amare, una famiglia. E volevo che ci arrivassi con meno preoccupazioni possibili, quindi ho iniziato a raccogliere il più possibile con questo scopo. Quelli sono tuoi e della meravigliosa famiglia che stai costruendo".
"Grazie" fu tutto ciò che Peter riuscì a mormorare, mentre la strinse nuovamente a sé.
La stessa sera, Peter era in giro come Spider-Man. Dopo aver passato un altro po' di tempo a casa di zia May, aveva portato le ultimissime cose a casa di Mary Jane, ultimando il trasloco, per poi uscire col costume per fare il suo solito giro di routine.
Sorride quando riconobbe da lontano una figura a lui familiare e ci si avvicinò. "Da quanto tempo, Spider-Man" disse ancora di spalle Daredevil, per poi girarsi verso di lui con un sorriso.
"Beh, in realtà sono io che non ti incontro da tanto, tu eri lì mentre io ero svenuto. Volevo ringraziarti per l'aiuto in quella occasione".
L'altro eroe scrollò le spalle "mi sembra il minimo. Ho saputo recentemente di quel tipo, Kraven. Ti hanno attaccato in sei, no? Mi dispiace non essere intervenuto".
"Beh, sono ancora vivo, no? Quello è l'importante. E poi, anche tu hai da fare".
"Vero anche questo. Sono felice che alla fine tu te la sia cavata. Come sta andando?"
"Sto per diventare padre, lo sai?" Rispose in maniera quasi automatica, quasi come se fosse una risposta.
Daredevil fu sorpreso nel sentirlo. "Oh, congratulazioni! Ne sei felice, sì?"
"Moltissimo".
"Non devi continuare, lo sai? A fare ciò che fai. Puoi concentrarti sull'essere padre. Ci sono io, c'è la polizia".
"Non mi fermerò fino a quando sarò fisicamente capace" rispose però Peter "so che è mio dovere. Anche per proteggere il bambino o la bambina. Voglio che possa essere sempre al sicuro".
Daredevil gli sorrise "capisco il tuo punto di vista. Beh, auguri per tutto, Spider-Man. Vado a controllare se c'è bisogno di me".
"Hai bisogno di aiuto?"
"Nah, possiamo entrambi cavarcela da soli".
"Vero. Ci si vede, allora".
Detto ciò, entrambi si allontanarono l'uno dall'altro. Spider-Man tornò dopo non molto a casa e, dopo essersi cambiato, si stese accanto a Mary Jane, già addormentata. Peter sorrise mentre la strinse a sé. Ora l'avrebbe avuta sempre accanto a sé, ora potevano davvero essere una famiglia.
Non poteva chiedere di meglio.Note dell'autrice:
Dopo questo capitolo, ci sarà un altro capitolo e poi l'epilogo. Anche quest'avventura sta per giungere al termine, ma non sarà l'ultimo progetto "Amazing". Vi aggiorno però al riguardo all'epilogo.
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The Amazing Spider-Man 4
FanfictionAmbientata dopo gli eventi di The Amazing Spider-Man 3 e The Amazing Spider-Man Blue, leggere quelle prima di proseguire. Quattro mesi dopo gli avvenimenti di The Amazing Spider-Man 3, Peter Parker continua a proteggere New York con la stessa grinta...