Una nuova famiglia a Bord Ville.

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NEWS: Il cantante dei Three Half-Blood Boys è scomparso, dopo lo scandalo del suo arresto, Percy Jackson è sparito dal mondo della musica. Il gruppo formato da Nico Di Angelo, Leo Valdez e Percy Jackson si scioglie con una rivelazione shock del chitarrista, Nico: "Vogliamo avere una vita da normali adolescenti, e tutto questo successo ci stava dando alla testa." L'era dei tre affascinanti ragazzi che hanno conquistato le teen-ager di tutto il mondo si è conclusa. Si nascondono per avere una vita normale. Nico è andato a studiare in Italia, Leo non ha ancora deciso che liceo frequentare, ma del cantante sexy nessuna traccia. Vi terremo aggiornati, linea allo studio.


-Pronto?-

-Ehi Annabeth, sono Piper, come va?- Annabeth si lasciò cadere sul letto come un sacco di patate. Parlava al telefono con Piper, la sua migliore amica.

-Tutto okay, sono ancora alla ricerca di un lavoro.-

-Ma tu non hai sedici anni?-

-Sì, ma con il permesso firmato dal genitore posso lavorare, e papà è d'accordo.-

-Ci credo, anche lui spera con tutto il cuore che tu riesca a studiare architettura Annie, e un po' di soldi da parte fanno comodo.-

-Giusto Pip, e non chiamarmi Annie...- Disse la bionda con aria arrabbiata. L'amica rise.

-Come va la vacanza in California, surfista?- Chiese Annabeth cambiando posizione, scansando un cuscino a forma di civetta.

-E' uno sballo qui! E' pieno di ragazzi abbronzati e con un fisico da urlo!- Annabeth ridacchiò.

-Farai colpo sicuramente Pip.- Piper era la ragazza più bella di Bord Ville. Era alta, con una carnagione scura, caramellata, lunghe treccine brune e occhi verdi da paura. Per non parlare del fisico, avrebbe potuto fare la modella per qualsiasi stilista di moda famoso. Snella, formosa al punto giusto, con quel sorriso sbarazzino e fresco sempre dipinto in volto.

-Non lo so Annie, quando vedo un bel ragazzo e mi avvicino per parlarci, penso a lui... Lo vedo dovunque...-

-Ma chi? Jason? Ma fammi il piacere! Lascia stare quel montato e pensa a divertirti Pip, è la cosa migliore da fare.- Annabeth lo pensava davvero. Ogni volta che l'amica scoppiava in lacrime per colpa di quel pallone gonfiato andava su tutte le furie.

-Giusto Annie. Devo andare, vado a surfare con papà, ci sentiamo, un bacio!- Piper era davvero felice e Annabeth lo era per lei, tralasciando quel pizzico di invidia.

-Ciao Piper.- Disse dolcemente Annabeth, per poi riattaccare il telefono. Tutti i suoi amici erano in vacanza, mentre lei era rimasta a Boredville, no ehm... Bord Ville, un paesino sperduto e dimenticato in un angolo degli Stati Uniti sul cucuzzolo di una montagna. Il suo sogno era studiare architettura in una grande città, cambiare il mondo con le sue invenzioni, ma le servivano soldi, dato che viveva sola con il padre che lavorava come professore di storia in una scuola superiore. L'unica del paesino. La madre era scappata con un attraente giocatore di Football quando lei aveva solo nove anni, prosciugando tutto il conto del marito. Lei e il padre si erano dati da fare per rimettere insieme i pezzi delle loro vite crollate e ricominciare. Il padre di Annabeth l'aveva cresciuta da solo, dandole amore e cure, lei gli voleva molto bene.

-Annabeth! Mi serve aiuto!- Gridò l'uomo al piano di sotto.

-Papà? Papà!-

Annabeth scese le scale di corsa e sbucò nella cucina, spaventata a morte. Trovò il padre in cucina con una pentola in mano....che andava a fuoco.

-Papà!- Annabeth prese l'estintore, sempre presente e pronto all'uso dati i continui disastri causati dal padre che si cimentava in vere e proprie sfide culinarie, e spruzzò sulla pentola.

-Forse dobbiamo fare a meno delle omelette stasera...- Disse il signor Chase, pulendosi le mani sporche di cenere. Annabeth sorrise e getto le ormai bruciacchiate omelette piene di schiuma.

-Ci facciamo due panini?-

-Andata.- Annabeth gli diede un buffetto sul braccio, continuando a ridere.


Il giorno successivo Annabeth si svegliò spaventata dalla suoneria del suo cellulare. Guardò la sveglia sul suo comodino.

-Pronto?- Disse la bionda stropicciandosi gli occhi. La sua voce era gutturale e profonda, le graffiava la gola.

-Annabeth!-

-Piper! Ma lo sai che ore sono?! Sono le sette di domenica mattina!- Annabeth si stropicciò gli occhi e sbadigliò.

-Devi ascoltarmi! E' importante!-

-Cosa succede? Mi spaventi così...- L'amica lanciò un gridolino.

-Non hai idea di chi è arrivato oggi a Bord Ville!-

-Chi?- Chiese curiosa Annabeth.

-Non hai idea! Sono rimasta scioccata perché nessun abitante di Bord Ville può dirlo in giro, e tu sei una di Bord Ville, e io sto impazzendo, l'ho saputo stamattina e...EH!-

-Piper, prendi un respiro, e dimmi il nome.-

Sentì l'amica fare un respiro prondo.

-Non devi dirlo a nessuno al di fuori degli abitanti di Bord Ville, pena, una multa gigantesca...-

-Parla.- Annabeth ora era davvero curiosa.

Do you ever feel invisible?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora