Lavoro per un cantante capriccioso.

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Sentì l'amica fare un respiro profondo.

-Non devi dirlo a nessuno al di fuori degli abitanti di Bord Ville, pena, una multa gigantesca...-

-Parla.- Annabeth ora era davvero curiosa.

-Percy Jackson si è trasferito nel nostro villaggio!- 

-Ma dai Piper saranno solo pettegolezzi che girano...-

-E va bene, non mi credere, ma ti dico dell'altro.- Annabeth si mangiucchiò le unghie.

-Mhmh?- In fondo era curiosa davvero e ci credeva anche a quello che le aveva detto Piper.

-Hanno comprato l'Hotel Blizer e una casa accanto a quella di Jason, nel quartiere dei ricchi, questo significa quello che deve significare.-

Annabeth si lasciò sfuggire un sorriso. Uno dei suoi cantanti preferiti si era trasferito nel suo villaggio. 

-E stanno anche cercando un dipendente all'Hotel!- Aggiunse con un gridolino di entusiasmo Piper.

-COSA?- Annabeth scattò in piedi dal letto.

-Sì! Che ci fai ancora qui? Non dovresti essere al colloquio?-

-Grazie mille Pip, ti amo, a volte.-

-Ohw, quante smancerie.- Si sentì una risatina.

-Io vado, ci sentiamo e ti aggiorno, ciao! E grazie ancora-

-Ciao Annie, figurati.- 

Annabeth si mise degli shorts di jeans e una maglia larga e comoda, le Converse grige e si legò i capelli in una coda spettinata. Si mise un filo di mascara per rendersi presentabile. Afferrò le chiavi e sorrise alla ragazza riflessa nello specchio all'entrata.


Alle dieci Annabeth era difronte alla porta dell'Hotel Blizer, a fissare il cartello: CERCASI PERSONALE con l'ansia nel petto e le goccioline di sudore sulla fronte. Aveva il permesso, l'in bocca il lupo del padre, e buona volontà di lavorare. Doveva solo premere il campanello. "Che sarà mai? Sto cercando solo un lavoro per raggiungere il mio sogno, non sto mica andando a morire. E non ho tempo per rimuginarci sopra."

Dopo circa dieci minutì si decise, e premette. Dopo alcuni secondi di straziante attesa silenziosa, le aprì una signora grassoccia e bassa con un grembiule bianco e un'aspetto da tenera nonnina.

-Salve mia cara, come posso esserti utile?- La vecchietta sorrise ad Annabeth con aria dolce e con un impercettibile inchino. La bionda si rassicurò.

-Sono qui per il lavoro.- Annabeth sorrise raggiante e gonfiò il petto.

-Il lavoro dici?- La vecchietta la guardò con gli occhi castani caldi e gonfi di dispiacere, e il sorriso ampio fra le rughe sparì.

-Mi dispiace cara, ma il posto è già stato assegnato mezz'ora fa.- 

Annabeth sentì un leggero crack, forse era la sua buona volontà che andava in frantumi, o semplicemente un pizzico di dolore esplosivo.

-Ohw.- Riuscì solo a dire.

Il viso della signora era triste, pieno di...pietà?

-Ma ti posso dare un consiglio.- La vecchietta sorrise e si avvicinò ad Annabeth.

-Puoi provare a vedere a casa Jackson, la signora Sally Jackson sta cercando una donna delle pulizie.- Si accigliò sulla parola donna. -Puoi provare a chiedere lì, sembri una ragazza volenterosa. Sally Jackson mi ha detto questo, non ha ancora pubblicato l'annuncio, hai buone possibilità! E dì che è la signora Stone che ti manda.- La nonnina le fece un occhiolino. I capelli grigi e lucenti e le rughe nascondevano uno spirito e una forza che sarebbero stati straordinari nel corpo di un giovane.

Do you ever feel invisible?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora