-Un comportamento inaccettabile Annabeth, inaccettabile.-
La bionda avrebbe voluto sotterrarsi, molto in profondità, tipo fino ad arrivare al nucleo terrestre e fondersi con esso per l'eternità. Anche sbucare dall'altra parte del mondo in Cina sarebbe stata una soluzione accettabile. Una cosa positiva però c'era, Percy Jackson stava subendo la stessa ramanzina da parte della Signora Jackson. I due malcapitati ragazzi-spia erano spalla a spalla, e fronteggiavano la tempesta, assieme.
-Percy, è davvero oltraggioso quello che hai fatto.- Il ragazzo guardava il pavimento con un'aria da cucciolotto triste con-i-capelli-pieni-di-vongole talmente tenera che nemmeno Annabeth avrebbe potuto resistere. Ebbene sì, il Signor Chase e la Signora Jackson stavano mangiando aragosta al lume di candela. Quando la donna misteriosa si era voltata ed Annabeth ebbe capito chi fosse, le era venuto un colpo. I riccioli di Sally scendevano morbidi sulle spalle, incorniciandole il viso stranamente truccato. Annabeth era solita vedere la madre di Percy sempre senza un filo di trucco, ed era già bellissima, figuriamoci truccata. Truccata la signora Jackson era uno spettacolo. Aveva un filo di eye-liner blu sugli occhi blu e dolci a dir poco perfetto. Un leggerissimo strato di fondotinta le aveva coperto le caratteristiche occhiaie-da-mamma-tuttofare. Aveva le guance rosa e un rossetto tinta nude fantastico. Era davvero una donna semplice, non c'era che dire. Il vestito che indossava era del colore del mare, nulla di complicato, con qualche strass qua e là, ma non troppo appariscente. Le stava un incanto. Il ragazzo accanto alla bionda parlò, facendola spaventare.
-Mamma, mi hai raccontato che andavi fuori città. Non è così?- L'espressione di Percy era mutata. Adesso era teso. La signora Jackson spalancò gli occhi sorpresa.
-Be'...ecco... Io...-
-Tu non andavi ad una riunione del club papà?- Accusò Annabeth con sguardo pungente il padre, che si strinse nelle spalle con aria colpevole. Percy guardò Annabeth con occhi riconoscenti.
"Grazie per avermi appoggiato Annie."
Annabeth aggrottò le sopracciglia.
"Non l'ho mica fatto per te." Disse Annabeth nella sua mente. Di tutta risposta il moro ridacchiò divertito, scaturendo una smorfia sul viso della bionda.
"E' carina quando si arrabbia."
"Che ha da ridere?" Pensò Annabeth leggermente urlando nella sua mente. Poi tornò a costruire la tattica scarica-barile.
-Padre, hai mentito spudoratamente e senza ripensamento a tua figlia, quando il codice della Vita padre-figlia afferma, con chiarezza, la doverosa e importantissima legge fondamentale: niente segreti. Cos'hai da dire a tua discolpa?- Dichiarò Annabeth con tono accusatorio, mentre Sally e Percy osservavano la scena incuriositi.
-Che saresti davvero un ottimo avvocato...- Affermò il Signor Chase, tentando di cambiare argomento.
-Papà...- Lo rimproverò Annabeth.
-Parla la ragazza con i capelli pieni di vongole che gioca a fare la 007.-
"Colpita, e affondata." Pensò Annabeth.
-Resta il fatto che avresti potuto dirmi tutto senza paura papà! E tutto questo non sarebbe successo!- Si agitò Annabeth, facendo cadere un broccolo dai suoi capelli-spaghetti.
-Com'è andata a finire dici? Be'.. abbiamo discusso ancora un po', poi papà e Sally ci hanno cacciato, sì, cacciato è la parola giusta, revocando il loro "diritto alla privacy", poi io e Percy siamo usciti dal ristorante e...- Annabeth si interruppe divertita. Silena pendeva totalmente dalle sue labbra, come Piper del resto. Il club stravagante era riunito attorno al tavolo della mensa, Bianca, Hazel e Thalia comprese. Ascoltavano tutte il racconto di Annabeth, curiose fino al midollo.
-E poi?- La invitò a proseguire Silena, quasi stesa sul tavolo, con gli occhi spalancati.
-Silena, stai mettendo i capelli nella senape.- Le fece notare Bianca ridacchiando, e tutte risero.
-Voglio sapere Beth!- Continuò la mora, insistente.
-Non chiamarmi Beth.- Puntualizzò Annabeth, per poi riprendere il racconto.
Nell'ora di storia dell'arte successe un fatto molto strano. Molto, molto strano.
Annabeth era come sempre seduta in prima fila, pronta ad assorbire come una spugna qualsiasi informazione riguardo all'architettura antica. Mentre prendeva appunti, completamente immersa nella lezione del signor Sound, il professore si era bruscamente interrotto.
-Signor Jackson, sì, lei in fondo, appena ha terminato la sua opera d'arte, potrebbe mostrarla ai suoi compagni?- Percy abbassò la penna immediatamente, chiedendo pietà con gli occhi.
Il professore si affrettò ad attraversare l'aula. Percy tentò in fretta e furia di nascondere il foglio sul quale girovagava con la penna dall'inizio dell'ora, ma il professore glielo strappò di mano con un gesto fulmineo. Lesse a bassa voce, poi guardò Percy da sotto gli occhiali a mezzaluna.
-Una canzone Signor Jackson? Le sembra questo il momento di scrivere una canzone?- Disse agitando in aria il foglio. Tutti gli alunni ridacchiarono.
-Mi è venuta l'ispirazione prof, non ho potuto resistere...-
-Bene, allora seguirà la sua "ispirazione" e canterà a tutti quello che ha scritto, Signor Jackson. Su! Ci delizi!-
Percy impallidì.
-Preferirei non cantare nulla in anteprima, prof.- Risatine.
-Niente storie Jackson! In piedi!- Percy si alzò, con le gambe di gelatina. Incontrò lo sguardo grigio di Annabeth e avrebbe preferito morire in quel preciso istante.
Iniziò a cantare, con voce tremante.
"Lei è la cosa più bella che mi sia capitata.
Uno spiraglio di luce,
Una giustizia sbagliata.
Ha fatto suonare il mio cuore,
e impallidire il mio dolore.
Lei è il mio angelo salvatore,
dagli occhi come gemme color ..."
Annabeth ascoltava rapita la voce di Percy, senza modifiche, a cappella, era magnifica, leggera come la brezza marina. E le parole? Bellissime..
Lui si interruppe. -Professore, basta così, non crede? Suvvia! Sentirete presto la canzone quando sarà sistemata.-
-Questa canzone ci delizia, Signor Jackson, ce ne riveli il titolo, prego.- In tutta risposta Percy strappò il foglio.
-No.-
-Come osa disubbidire al suo insegnante?- Sbraitò il professore, con la faccia paonazza e le narici dilatate come quelle di un drago sputa-fuoco.
-Professore, non voglio dirlo.-
-In presidenza Jackson. Voli.-
-Con piacere.- Disse lui con un inchino uscendo dall'aula. Tutti rimasero in silenzio.
"Chissà qual'era il titolo della canzone." Si chiese Annabeth.
"Nessuno lo saprà mai." Si disse Percy. "La ragazza con gli occhi di diamante." Sarebbe rimasta segreta, per sempre.
Nota:Tadaaaan! Vi è piaciuto il capitolo? Devo ammetterlo, la canzone di Percy è un po' sdolcinata, ma è davvero carina no? Spero vi sia piaciuto, grazie a chi continua a leggere i miei capitoli. Aspetto i vostri commenti, come sempre e mi scuso per eventuali errori, e per lo strambo orario... *sigh* Alla prossima! -Sam ♥
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Do you ever feel invisible?
Fiksi PenggemarNEWS: Il cantante dei Three Half-Blood Boys è scomparso, dopo lo scandalo del suo arresto, Percy Jackson è sparito dal mondo della musica. Il gruppo formato da Nico Di Angelo, Leo Valdez e Percy Jackson si scioglie con una rivelazione shock del chit...