pov Marinette
"Agreste! hai battuto marinette con il ritardo stamattina" dice la professoressa ridacchiando al ragazzo appena entrato in classe con il fiatone ed un ritardo di 20 minuti.
Adrien alza lo sguardo verso di me io interrompo subito il contatto girandomi verso la finestra.
"mi scusi professoressa non accadrà più" dice il biondo andandosi a sedere al proprio posto."bro sembri strafatto, hai dormito ieri notte?" chiede nino al suo amico durante la ricreazione.
"non molto nino" risponde adrien sbadigliando.
"qualcuno qui si è divertito" dice alya facendogli l'occhiolino.
dopo quell'affermazione, adrien diventa più rosso dei capelli di nath.
"avevo ragione, hai la ragazza agreste" dico guardandolo e ridacchiando.
"allora, no non mi sono 'divertito' come dite voi ieri sera e no non ho la ragazza... ho passato a la notte a... ehm... stirare i calzini" dice il biondo.
la peggiore balla mai inventata nella storia dell'umanità. e io me ne intendo benissimo."ciao ragazzi e dupain-cheng" alzo gli occhi al cielo e vedo Chloè con 4 fogli di carta rossi in mano. "siete invitati al ballo in maschera del le grand paris domani sera" dice la biondina lanciando gli inviti sul tavolo. "adrienuccio spero che tu ci sarai, voi altri, invece, potete anche starvene a casa per quanto mi riguarda" dice baciando sulla guancia adrien e uscendo dalla classe.
"ci andiamo? tanto mercoledì non c'è scuola" dice alya cercando qualche idea per il vestito su pintrest. al contrario, io, avevo già le idee chiarissime.
una volta terminate le lezioni mi dirigo a casa e butto giù uno schizzo per il vestito. una volta finito mi metto subito all'opera e verso le 21 di sera l'ho terminato. stupendo.
"principessa, sono 10 minuti che sono qui a bussare e sta piovendo, se mi ammalo è colpa tua." alzo immediatamente lo sguardo alla finestra e vado ad aprirla in più fretta possibile.
"oddio scusami gattino non avevo sentito" dico andandogli a prendere una coperta e asciugandogli i capelli mentre mi fissa intensamente.
"ti amo" quasi un sussurro ma lo sento forte e chiaro. non mi da il tempo di rispondere che mi prende il viso e mi bacia appassionatamente. dopo qualche secondo si stacca e si dirige alla scrivania, ma lo precedo e nascondo dietro alla schiena il vestito e la sua maschera abbinata. mi guarda, sorride e si mette una mano in tasca cercando al suo interno qualcosa "principessa, spero che quello sia il vestito che metterai al ballo in maschera accompagnata da moi" mi dice tirando fuori l'invito e arrossendo leggermente. "so che in teoria nessuno dovrebbe sapere di noi, ma tu indosserai una maschera, no? poi pensavo di non stare lì tutta sera, magari andavamo a fare anche un giro. come preferisci tu. ti prego di sì, mi metterò anche giacca, camicia, pantaloni eleganti e cravatta abbinata a te" dice balbettando un po' e gesticolando nervosamente con le mani. lo guardo, gli sorrido e mi getto nelle sue braccia e sento tutta la sua tensione scomparire. "certo che verrò con te gattino" gli dico mentre vado a recuperare il vestito e lo metto in una scatola. "il vestito lo vedrai domani, non chiedere neanche." dico dopo aver visto la sua bocca aprirsi per chiedermelo.
fa un finto broncio ma scompare subito dopo aver visto che stavo iniziando a prendergli le misure. "sai principessa, fuori da questa maschera io sono parecchio ricco, se volessi potrei avere un' intera squadra di sarti pronti a cucirmi un completo puuuurfetto" dice guardandomi con aria di sfida. alzo le spalle, ricompongo il mio metro e scendo al piano di sotto sapendo che lui mi sta seguendo. mi siedo al bancone, tiro fuori due croissant e gli appoggio sul piano. ne prendo in mano uno e inizio a mangiarlo mentre chatnoir stava allungando la mano sul secondo. gli tiro una sberla sulla mano e dopo averne finito uno, mangio pure il secondo. "e a me?" mi chiede facendomi gli occhi dolci. "se puoi avere una squadra di sarti non penso tu abbia fatica a trovarti un pasticcere" dico girandomi e dandogli le spalle.
lo sento tornare al piano di sopra e mi viene qualche dubbio che se ne sia andato via fin quando torna di sotto saltando tutte le scale e porgendomi un foglio. si era preso le misure da solo.
"ora mi devi spiegare come fa la tua gamba a essere lunga un metro e 70 cm" gli dico ridacchiando "e poi cos'è che sarebbe lungo diciannove centimetri?" dico sposando lo sguardo dal foglio alla sua faccia e il suo sguardo risponde benissimo alla mia domanda. gli tiro una sottospecie di sberla in testa mentre ride. "dai torniamo su e prendiamole giuste 'ste misure" dico prendendolo per la mano e ridacchiando.
dopo mezz'ora avevo il bozzetto pronto e la pioggia non accennava a fermarsi. "il tuo autista privato super mega extra real e costoso non viene a prenderti?" gli dico cercando di rimanere seria. "dai principessa stavo scherzando, tutto ciò che fai tu è perfetto. nessun sarto o pasticciere può batterti e soprattutto nessun autista può portarmi in un letto più comodo dove io possa dormire bene come quando dormo abbracciato a te." mi dice e io lo bacio. dopo di questo inizio a cucire il suo abito e lo finisco che sono le 3 di notte. mi giro per mostraglielo e lo vedo dormire seduto sul mio letto con la schiena appoggiata al muro. gli sorrido, lo metto sdraiato e mi abbraccio a lui.
se mi avessero detto che quella sarebbe stata una delle ultime notti passate con lui, non ci avrei creduto.
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talk to me, my princess
Teen Fiction"sei la cosa più importante che io abbia, non abbandonarmi anche tu, ti prego" lo guardo accasciarsi a terra con le mani sul volto. devo sembrare fredda. non posso permettermi di piangere. "vattene via" mi guarda disperato e in quello sguardo vedo i...