capitolo 16

84 6 0
                                    

pov adrien

è passata ormai una settimana da quando marinette è stata in ospedale ed è anche parecchio evidente che è entrata in depressione. non si taglia più, questo no. ma beve, non 8 bottiglie in 10 minuti ma beve ancora. in questa settimana le sono stato accanto da adrien siccome a chatnoir ha chiuso la porta in faccia. la ero andata a trovare ma aveva spento le luci e si era nascosta.

arrivo a scuola e raggiungo alya e nino. "marinette?" chiede subito alya e noto tristezza nei suoi occhi. "l'assenza di quel gatto la sta distruggendo, ma come dire, lui non può farci niente. lei ha messo su un muro lasciandolo. so che lui è andato a trovarla ma lei gli ha come dire 'chiuso le porte in faccia'. vado a casa sua tutti i pomeriggi e so che beve. ma non esageratamente. non posso farci niente. se solo provasse a parlare con chatnoir magari" dico guardando l'anello che mi ha dato. "state parlando di me o posso interrompervi?" ci giriamo e vediamo marinette con gli occhi rossi e gonfi, la felpa di chat e il suo rispettivo cappuccio sulla testa. "marinette stavo pensando perché non provi a parlare con chatnoir?" chiede alya incrociando le braccia. "no" dice semplicemente e se ne va in classe seguita a ruota da noi.   

stiamo facendo lezione quando d'improvviso si accende lo schermo della lavagna con un servizio del telegiornale

"e dopo quasi due settimane, papillon torna all'attacco con 'sand boy' il cosiddetto 'ragazzo incubo' la città si sta già popolando di navicelle spaziali e dinosauri. consigliamo ai cittadini di restare al sicuro."

"il ragazzo incubo in pieno giorno? papillon non aveva niente da fare?" dice marinette sospirando dietro di me.

"ragazzi tornate a casa al sicuro" dice la professoressa ma ormai la classe è piena di polvere dorata e gli incubi di tutti noi stanno prendendo forma.

Chloè si trova davanti i suoi genitori e zoe che stavano partendo per new york abbandonandola, Juleka si trova rose in un lettino d'ospedale in fin di vita, alya trova papillon che la vuole costringere a dire chi è davvero ladybug e io mi trovo davanti nathalie che stava peggio del solito.

capiamo tutti che sono solo incubi e scappiamo tutti fuori dalla classe, tutti meno marinette che rimane in piedi dandomi le spalle a fissare qualcosa in terra davanti a lei.  "marinette dobbiamo andare" dico e mi avvicino a lei per prenderle la mano per scappare ma mi fermo anche io ad osservare ciò che sta guardando io.
ero io. o meglio chatnoir, in terra senza vita e perdeva molto sangue.
mi giro verso marinette e vedo che sta piangendo. "stai tranquilla marinette, è solo un incubo. lui sta bene. te lo giuro" le dico e la porto negli spogliatoi con il resto della classe e io mi dirigo in bagno per trasformarmi.

vado sopra un tetto per osservare meglio e cercare l'akumizzato e vengo subito raggiunto da ladybug.
"tutto bene?" le chiedo vendendo la sua faccia sconvolta.
"si sono solo stanca" dice sedendosi accanto a me.
"sicu-" non riesco a finire la frase che veniamo entrambi colpiti da una polvere dorata alle spalle.
"... l'incubo è appena iniziato" sento dire da una voce e noto sandboy allontanarsi mentre i nostri incubi prendevano vita.
"ciao gattino" io e ladybug ci giriamo allo stesso tempo e vediamo marinette che mi si avvicinava.
"sai la verità è che in gita mi sono innamorata di luka e ti ho lasciato per lui. ovviamente prima di lasciarlo sai noi... capisci che intendo" dice avvicinandosi ancora di più e suonandomi il campanellino. ridacchia e si allontana "veramente credevi che ti amavo davvero? credevi davvero che stavo con te perché provavo qualcosa e non per vantarmi di stare con il supereroe di parigi? andiamo chatnoir ti facevo più intelligente" dice tirandomi un calcio che mi fa subito cadere in terra. non mi aveva fatto male. ciò che mi aveva fatto male erano le sue parole.
"chatnoir..." dice ladybug guardandomi dal muretto di prima e se non la conoscessi avrei giurato che aveva le lacrime agli occhi. non riesce a dire altro che il sul incubo si materializza. sono io. io ma in bianco.
"no" dice lei mentre finisce con la schiena appoggiata al muro.
"ti sono mancato m'lady?" dice il gatto bianco avvicinandosi a lei facendo comparire una sfera bianca sulla mano destra.
"chat blanc" dice lei cadendo a terra sempre seduta con la schiena ancora appoggiata "ti prego no"
"hai paura di me insettina? insomma mi hai già sconfitto una volta, non vedo difficoltà" dice chat blanc lanciando quella sfera su una macchina neutralizzandola.
"ah l'amour m'lady..." continua lui facendo roteare il bastone.
"no non dirlo." dice lei con le lacrime agli occhi "non di nuovo." continua rialzandosi. "io non ti ho detto niente. sei solo un cazzo di incubo" lo lega col suo yo-yo e lo scaraventa sulla strada sotto al palazzo.
"e tu..." continua ladybug attorcigliando marinette che nel frattempo continuava a blaterare qualcosa su quanto luka fosse fantastico "vai a farti un giretto con lui" dice scaraventandola di sotto per poi saltare su altri tetti per cercare sand boy.
lo troviamo molto velocemente grazie al lucky charm ma al posto di combattere ladybug si mette ad applaudire.
"molto bravo papillon davvero. sei riuscito ad andare a recuperare una cosa successa in una realtà parallela in un futuro dove tu eri morto" dice la coccinella mentre attorcigliava sand boy distruggendo il cuscino e purificando l'akuma.
lancia l'oggetto in aria e io sono dietro di lei a tendere il pugno.
"ben fat-" inizio a dire ma lei mi punta un dito sul petto.
"non so come, non so quando ma so che papillon c'entra qualcosa con la tua rottura con la tua ragazza. vuole che diventi chat blanc. se tu provi anche solo minimamente a diventarlo io giuro che ti ammazzo con le mie stesse mani. hai capito? quindi ora muovi il culo e vai da quella ragazza a sistemare le cose perché tu la ami ancora e scommetto che lo stesso prova lei e cerca di capire cosa c'entra papillon con tutto questo. è scontato che ha scoperto la tua relazione. non ti do colpe ma prova a salvare il salvabile. fallo per lei chatnoir. l'ho vista, la vedo ogni giorno. non permettere che l'akumizzi." dice per poi saltare da un tetto a un altro sino a scomparire dalla mia vista.
aveva ragione. ci avevo provato, si ma superficialmente. avevo pensato che adrien sarebbe stato più d'aiuto ma a lei servivo io.
non avevo usato il mio potere quindi corro più velocemente che posso ed entro in camera sua spalancando la finestra.
"marinette so che sei qui e dobbiamo parlare perché io non ce la faccio più a stare in questa situazione e..."
"ciao gattino" dice lei guardandomi seduta sulla sedia alla scrivania "hai ragione, devo parlarti" 

talk to me, my princessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora