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Una volta raggiunta la casa del piccolo beta la tensione era alta.
C'era un'aria di nervosismo che accumulava tutti i presenti.
Mason e Corey, una volta assicuratosi che Liam e Hayden fossero tranquilli, andarono a casa dell'umano a riposare un po'.
<<Io mi fido di te, Liam.>> sospirò Hayden, prendendo dell'acqua dal frigo e versandone un po' in un bicchiere.
<<È di lui che non mi fido!>> disse puntando il dito contro Theo che se ne stava in piedi dietro l'isola della cucina a guardare fuori dalla finestra.
Quest'ultimo roteò gli occhi.
<<C'è anche solo una misera possibilità che cambi frase di tanto in tanto?>> sputò fuori acido con il tono più annoiato del suo repertorio.
Questa cosa fece infuriare la ragazza che, estraendo gli artigli, prese ad avvicinarsi pericolosamente a lui.
Theo non mosse un muscolo, era tranquillo e la guardava avvicinarsi con totale indifferenza; ciò che lo colpì, però, fu il fatto che Liam si pose tra loro due, bloccando la sua ragazza.
<<Hayden, no.>>
La chimera sollevò un sopracciglio.
Il piccolo beta temeva l'incolumità della sua ragazza o voleva difendere lui?
Non ebbe molto tempo per pensarci perché Hayden fece un urlo strozzato e andò nella stanza accanto.
Liam sbuffò e lo guardó.
<<Resta qui, okay?>>
Non aspettò nemmeno una risposta da parte della chimera e seguì Hayden.
Theo si ritrovò molto confuso della cosa. Liam sapeva con così tanta certezza che lui non si sarebbe mosso, da andar via senza prima nemmeno minacciarlo di farlo tornare all'inferno e tutte quelle stronzate li.
Alzò le spalle e andò a prendersi anche lui un bicchiere d'acqua.
Nella stanza accanto la discussione proseguiva accesa e alla chimera venne da ridere. Quei due si erano completamente dimenticati che erano in compagnia di un essere che poteva tranquillamente sentire tutto ciò che si stavamo dicendo, anche se bisbigliavano.
Quello che non riusciva a capire, però, era perché Liam sembrava così tanto combattuto con se stesso.
Theo lo sentiva che una parte del beta voleva rispedirlo immediatamente da dove lo aveva tirato fuori...ma allora perché tutto quello?
Perché l'altra parte del più piccolo, invece, odorava quasi di felicità per il semplice fatto che Theo si trovasse li?
Bevve lunghe sorsate d'acqua, si sentiva sfinito.
Tutta la stanchezza gli piombò addosso in quel momento, pensandogli sulle spalle e si rese conto da quanto effettivamente non riposasse per davvero.
Sospirò, riempiendosi nuovamente il bicchiere d'acqua.
<<Ci serve.>>
Sentì dire a Liam.
Sbuffò una risata. Lui non aveva la minima idea di cosa fare.
Poco dopo i due ragazzi si palesarono nuovamente nel soggiorno e Liam rimase molto stupito nel vedere Theo con il bicchiere in mano, in cucina.
Dato il suo sguardo, la chimera si sentì in dovere di giustificarsi; prese a passarsi con fare nervoso la mano tra i capelli.
<<Io avevo sete, ho pensato che...>>
Dio si sentiva così impacciato nei rapporti umani.
Liam accennò un sorriso e rilassò le spalle, appoggiandosi poi con le mani al retro del divano.
<<Hai fatto bene.>>
Hayden era davvero stufa di tutta quella situazione.
<<Liam.>> lo richiamò.
Quest'ultimo sembró tornare in sé e scosse la testa.
<<Ci devi aiutare a sconfiggere i cavalieri.>> disse rivolgendosi alla chimera, che ormai aveva finito di bere e aveva posato il bicchiere nel lavandino.
Scosse la testa, sbuffando fuori una risata amara.
<<Non so cosa fare, Li.>>
Il beta socchiuse gli occhi.
L'aveva chiamato davvero "Li", oppure non aveva sentito lui le ultime lettere visto il tono di voce molto basso della chimera?
Si ricordò del suo udito soprannaturale e anche la faccia completamente scioccata di Hayden gli fece capire che Theo diavolo Raeken l'aveva davvero chiamato "Li".
Restò imbambolato nel pensare a quanto gli piacesse quel diminutivo; ma gli piaceva in modo strano...insomma, Mason innumerevoli volte l'aveva chiamato così, eppure non gli era mai interessato un granché.
Il suo lupo uggiolò estasiato, scodinzolando come un pazzo.
<<Liam?>> Hayden lo colpì lievemente sulla spalla e il beta si riprese lentamente.
Guardò prima la ragazza con un'espressione confusa, come se la vedesse per la prima volta in quel momento e poi Theo.
Era impossibile capire cosa stesse pensando, criptico com'era, ma dal minuscolo e impercettibile sorrisino che gli increspava le labbra, Liam poté capire che l'altro si era accorto perfettamente che quel nomignolo aveva colpito nel segno.
Cercò di mascherare il tutto con un colpo di tosse.
<<Perché ho l'impressione che il nostro caro alpha Scott Mccall non sappia nulla di questo tuo piano?>>
Liam lo guardó storto, ma lo ignoró.
<<Ci dev'essere qualcosa che possiamo fare.>> mugolò il più piccolo, prendendo a camminare nel soggiorno.
Theo stava per dire qualcosa, ma il rumore delle ruote di una macchina nel vialetto di casa Dunbar lo deconcentrò.
Il motore si spense e le voci di Scott, Malia e Lydia arrivarono subito alle orecchie dei tre ragazzi.
La stanza prese ad odorare di diverse emozioni.
Liam aveva paura di come il suo alpha potesse reagire alla vista di Theo; Hayden non vedeva l'ora che Scott rispedisse Theo all'inferno e la chimera si sentì un po' irrequieto.
Insomma, aveva ucciso Scott, sparato a Malia e schiaffeggiato così forte Lydia da farla
svenire.
Diciamo che nessuno sarebbe stato felice o, comunque, tollerante nel vederlo.
Non fece nemmeno in tempo a pensare cosa dire che quando Malia entrò e lo vide prese subito a ringhiare.
Theo alzó le mani in segno di resa, un movimento meccanico a cui nemmeno pensò; ma la coyote avanzò verso di lui non dando il minimo peso alle parole di Liam che le intimavano di fermarsi e ascoltarlo.
<<Nessuno è felice per questa rimpatriata?>> provò Theo con un sorrisetto, ma al
ringhio di Malia si trovò a fare un passo indietro.
<<Malia.>>
Liam continuava a chiamarla, ma la coyote era completamente sorda.
<<Tu.>> sputò fuori acida Malia continuando a guardare Theo.
Quest'ultimo si trovò incastrato tra l'isola e la cucina, senza più nessuna possibilità di indietreggiare.
Fu un instante.
Le voci dei presenti divennero assopite e il pugno forte di Malia gli arrivò dritto e veloce sulla faccia.
Sentì come un fischio e la testa prese a girargli.
Buio.












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