Il Reame Boscoso

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Ricordo poco di cosa successe prima che il buio mio avvolgesse. Stavo correndo. Scappavo da qualcuno o da qualcosa.

Ero in una foresta scura, Bosco Atro era il suo nome; l'aria era pesante e le foglie ormai appassite cadevano dagli alberi mentre sulle sommità di essi erano verdi e oscillavano felici al tocco del vento.

Correvo terrorizzata, qualunque cosa c'era dietro di me sapevo che non doveva raggiungermi e non volevo che mi raggiungesse! Sebbene avessi con me i miei pugnali, non avevo mai combattuto contro qualcuno e non avevo intenzione farlo.

Poi tutto accadde molto in fretta: quella cosa mi afferrò una gamba, io caddi, sbattei la testa contro un sasso e persi i sensi.

*

Mi risvegliai in una stanza dalle alte pareti scavate nella roccia, era ampia costituita da tanti letti una di fianco all'altro, tutti vuoti e immacolati; vicino ad ognuno di essi c'era un comodino anch'esso vuoto.
Rimasi immobile avvertendo una presenza di fianco al letto su cui ero distesa; istintivamente, con uno scatto, presi i miei pugnali dalla cintura e mi scaraventai sulla figura.
Cademmo tutti e due sul pavimento freddo e quando riuscii ha mettere a fuoco non potei trattenere lo stupore.
Stavo puntando la mia arma alla gola di un elfo con lunghi capelli biondi, due occhi azzurri espressivi, lineamenti dolci e due orecchie a punta.
Mi guardava con un espressione mista tra stupore, paura e incredulità e non sembrava minaccioso.

"Chi sei? cos'è questo posto?" dissi senza allentare la presa guardandolo dritto negli occhi

"Io sono Legolas figlio di Thranduil, principe del Reame Boscoso!" Rispose lui sostenendo il mio sguardo con tranquillità, come se stesso conversando con un amico.
A quelle parole mollai la presa, mi alzai e mi sedetti sul letto, imbarazzata

"Scusatemi, non volevo aggredirvi." dissi cercando di scusarmi

Avevo puntato due pugnali alla gola di un principe, e anche se non avevo mai avuto occasione di conoscere questo Legolas del Reame Boscoso, sapevo che non era tra le cose più educate, anche se non sembrava essersela presa.

"Non preoccuparti, devi essere un po' disorientata. Perché ti trovavi ai margini dei nostri confini?" Chiese lui alzandosi e rimanendo in piedi davanti a me con le braccia conserte

"Io non ricordo... stavo scappando da qualcosa, ma non ricordo cosa..."

"Ti stavano inseguendo degli orchi, ti abbiamo trovata appena in tempo... Ora, se non sono troppo scorbutico, chi sei? Da dove vieni?"

A quella domanda mi irrigidii: non mi ricordavo niente! Sapevo che mi chiamavo Isil e... basta.

"Il mio nome è Isil ma, perdonatemi, non ricordo altro"

"Devi aver perso la memoria. Ti abbiamo trovato svenuta con la testa sopra un sasso. Alcune curatrici ti hanno soccorsa e bendato la testa. Non è una ferita grave ma probabilmente ti farà male per un po' di giorni. Ora ti lascio riposare, spero che ti sentirai come a casa tua, qui nel Reame Boscoso. Nel caso ti ricordassi qualcosa sarei grato se me lo comunicassi."

Detto questo uscì dalla stanza lasciandomi sola nei miei pensieri.

Chi ero? Da dove venivo? Possibile che non ricordassi niente? Come mi sarei comportata? Ma soprattutto... potevo fidarmi di questo regno?    


*MIO ANGOLO*

ciao a tutti! Spero ce la mia fanfiction vi piaccia! è tra le prime che scrivo fatemi per favore sapere se vi piace o se avete dei consigli per migliorarla!!! E da tanto che volevo scriverla e finalmente ho preso il coraggio e l'ho pubblicata!spero che verrà visualizzata da tanti!!!! Magari troverete altre fanfiction come questa ma io non ho cpiato da nessuno!

a presto Eldar nin<3

Narsilion- il canto del sole e della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora