Quiete prima della tempesta

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|| Legolas pov's||

Non apriva gli occhi da due giorni, un tempo troppo lungo per me. Sapevo che si sarebbe svegliata prima o poi ma avevo bisogno di sentire la sua voce, vedere i suoi occhi. Adesso.

"Legolas, riposati. Posso rimanere io se vuoi" mi disse Aragorn poggiandomi una mano sulla spalla

"No, io rimango qui" risposi deciso, non volevo abbandonarla un solo secondo

"Sei qui da due giorni interi, non hai mangiato e a stento hai dormito. Abbiamo appena affrontato una battaglia e tra poco dovremo forse compiere un ultimo atto, devi riprendere forze"

"Va bene, mangerò qualcosa. Però non dobbiamo metterci troppo!" acconsentii alzandomi

"Tieni tanto a lei" sorrise Aragorn

"La amo" ammisi

"Finalmente te lo sento dire. Sono felice per voi"

"Non so se avremo occasione di essere felici..."

"Riusciremo a vincere questa battaglia e avrete sicuramente la possibilità di essere felici"

"Anche fosse, mio padre..."

"Lui sarà il problema minore, devi seguire il tuo cuore. Lo capirà"

"Staremo a vedere. Ah, Aragorn?"

"Sì?"

"Non abbandonare le speranze nei confronti della Stella del Vespro, la sua luce è debole ma non è ancora esaurita" gli dissi per rassicurarlo

"Non posso dire di esserne sicuro, ma lo spero. Coraggio andiamo"

Entrammo nella sala del trono dove gli altri stavano già mangiando, al nostro arrivo Gimli si alzò  "Finalmente! Ben tornato orecchie a punta!" disse alzando il suo boccale di birra, sorrisi di rimando al mio amico. Mi sedetti a tavola e presi qualcosa da mangiare. Il mio stomaco però era chiuso e mangiai veramente poco.

"Capisco che voi elfi avete un metabolismo forte ma qualcosa devi mangiare!" mi disse Gandalf

"Lo so ma non ci riesco... non ho fame" risposi

"Sforzati almeno un poco" ubbidii e mi costrinsi a ingurgitare qualche foglia di insalata in più

Finito la cena gli altri si spostarono in una sala con comodi divani per discutere sul da farsi e Gandalf si fece ripetere ancora il racconto di ciò che era avvenuto dopo la sua partenza. Io cercai di passare inosservato per poter ritornare da Isil.

Aprii la porta della camera e mi risedetti sul capezzale del letto. La osservai attentamente: sembrava aver ripreso colorito e il suo respiro era tornato regolare. Mi avvicinai a lei sussurrandole all'orecchio ma ancora non ottenni risposta, le presi la mano e la strinsi posandoci un bacio delicato

"Legolas" sentii sussurrare, mi alzai di scatto per vedere se era stata davvero lei a parlare e subito il mio sguardo incrociò il suo.

"Lis" dissi mettendole una mano sulla fronte ancora calda

"Quanto ho dormito?" chiese debolmente

"Due giorni" risposi

"Sono troppi, devo alzarmi" fece per tirarsi su ma dato che non aveva ancora ripreso forze ricadde nel letto

"Riposati ancora, se domani starai meglio allora ti alzerai" le intimai ricoprendola con il lenzuolo

"Ma io sto bene, sto bene, sto bene..."sussurrò ancora prima di chiudere gli occhi. La osservai per qualche minuto dormire beatamente per poi addormentarmi a mia volta.

Narsilion- il canto del sole e della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora