LA REGINA RAFLESIA

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Due nemici con un obiettivo comune possono fare tante cose, due nemici con un nemico in comune, molte di più

Memorie dell'Alkadia
Anno di grazia 2001
Diurnus 99

Amico mio, che viaggi con noi in questo mare di stelle, al fianco dei 40 membri dell'Alkadia chissà cosa avresti pensato, cosa mi avresti suggerito...
Ho deciso di seguire il mio istinto,
ho deciso di guardare il nemico dritto negli occhi o perlomeno quello che noi presumiamo tale.
Stammi vicino, amico mio, dammi la forza, non posso permettermi di fallire...

La nave spaziale di Harlock era ormai giunta in prossimità del pianeta Venere quando l'ammiraglia mazoniana si fece trovare nel punto prestabilito.

"Capitano, la nave di Mazone in vista, non si sono fatte attendere..."

"La vedo Yattaran, ora mi metterò in comunicazione con il comandante"

Harlock aprì il monitor e si collegò con l'astronave aliena.

"Qui è l'Alkadia"

La risposta non si fece attendere.

"Capitan Harlock, sono il comandante Laura, ho l'ordine della mia Regina di scortare la vostra nave sul nostro avamposto, entreremo nell'orbita di Venere tra due ore"

"Ricevuto comandante, l'Alkadia seguirà la sua rotta"

Yattaran, dubbioso, si rivolse ad Harlock.

"Capitano, ha sentito? È Laura!
Come possiamo fidarci?"

"Yattaran, se avesse voluto ci avrebbe già attaccato"

"Mmm... se lo dice lei Capitano... forza, motori in azione!"

Vista dallo spazio, Venere è di un bianco brillante, in quanto è coperta da delle nuvole che disperdono la luce solare.
La cosa affascinante è che le sue rocce sono del colore simile a quelle della Terra ma la sua densa atmosfera filtra la luce in modo tale che sul pianeta tutto appaia di un colore arancione.

L'avamposto di Mazone era una vera e propria base militare dove erano dislocate le navicelle spaziali.
L'Alkadia atterrò poco distante dall'ammiraglia e lo Spacewolf con Harlock a bordo decollò dal veliero spaziale e si posizionò sulla piattaforma.
Il Capitano scese dal velivolo, il comandante Laura lo accolse con saluto militare.

Harlock le si rivolse.

"Ci rivediamo, comandante"

Laura senza replicare l'accompagnò all'interno della base.
Le mazoniane osservarono il pirata spaziale e parlottarono tra loro.
Harlock non poteva essere un ospite gradito.
La Regina aveva portato il nemico in casa.
Il Capitano aveva ucciso molte delle loro sorelle ma ciò nonostante nessuna si sarebbe permessa di mettere in discussione gli ordini di Raflesia.
Così fu anche in questa occasione.

Laura diede istruzioni ad Harlock.

"La Regina l'attende! Segua il corridoio e si ritroverà davanti all'ingresso"

Harlock annuì, percorse il passaggio indicato da Laura e varcò la porta semiaperta dell'alloggio di Raflesia.

La Regina era girata di spalle con lo sguardo rivolto verso la finestra.
Pensierosa osservava lo spazio aperto,
tenendo in mano un calice di vino.
La donna era alta e longilinea, con la carnagione celeste, un trucco appena accennato, occhi color verde scuro come cupi smeraldi che lasciavano presagire uno sguardo deciso e risoluto ma allo stesso tempo triste e malinconico. I suoi capelli, lisci, lunghi e lucidi, dipinti di un blu marino, le scendevano sulla schiena, i lineamenti dolci le disegnavano il viso. Portava un semicerchio verde sul capo con un brillante al centro, emblema del regno di Mazone. Indossava una lunga mantella bianca semiaperta da cui si intravedeva un intimo integrale tinto di nero.
Il cinturone che le contornava i fianchi pendeva leggermente sul lato destro dove era inserita una fondina contenente una spada laser.
La Regina calzava stivali neri alti sotto le ginocchia.

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