Capitolo 7

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                                                                                    KELTHA E DYLAN


15 minuti dopo.

La signora mi rispose alla quindicesima chiamata e dopo avergli spiegato l'accaduto mi manda la via di casa, subito dopo fuori scuola parcheggia una macchina nera.

Arrivato.

Mi avvicinai davanti alla macchina e con gesto sottile lo salutai con la mano.

Semplice no?.

No, non è solo! Intravedo nei posti inferiori due persone, aprì lo sportello e ringraziai Dylan che stava accanto a me, salutai ovviamente anche le persone dietro non avendo la minima idea di chi fossero, almeno fino a quando non hanno cominciato a dialogare con la sottoscritta.

Chanel e Charlotte.

«Keltha che ci fai in questa zona?» Charlotte è molto curiosa. «Nulla di particolare» le risposi giocando nervosamente con la punta dei capelli con le dita e Dylan notò questa mia agitazione.

«Ragazze dove vi accompagno?» chiese colui che mi aveva appena parato il culo.

«Ah si certo» continuò Charlotte «Al centro commerciale di prima caro» disse avvicinandosi sul sedile di Dylan e posando una mano sulla sua spalla.

Solo a me dava l'impressione che Charlotte provasse qualcosa per Dylan?.

Lui rimase inerme, concentrandosi sulla guida e Charlotte mostrava un picco di delusione, ma nulla di irreparabile dopo lo squillo del suo telefono.

«Ciao Jacob, oh sì Chanel è con me» stava per passargli il telefono ma la ricercata del fidanzatino scansò la mano di Charlotte.

«No... non vuole parlare» la chiamata termina.

«Keltha» mi chiamò Chanel «Oggi è il mio compleanno faccio una festa ti invito a casa mia.» continuò ma non mi convince.

Nel senso... Dylan la osservò dallo specchietto e Charlotte la guardava divertita, ma forse è solo una mia impressione, ma nulla di particolare mi fornisce un valido motivo per rischiare.

«Auguri, non sapevo che oggi fosse il tuo compleanno» dichiarai per poi giocherellare nuovamente con la punta dei capelli e anche questa volta, a Dylan non passò inosservato.

«Verrei molto volentieri ma oggi ho una cena importante con tutta la mia famiglia, non vorrei deluderli.» Dylan riportò l'attenzione sulla guida e io speravo che non insistesse.

Speranze inutili.

«Perché no?» insinuò charlotte «sarebbe fantastico se vieni anche tu» provava a convincermi, ma più insisteva e meno c'erano probabilità di un'accettazione all'invito.

«Mi dispiace».

Non mi dispiaceva.

La macchina si accostò accanto a un edificio molto alto. Certo c'è ne fosse uno basso a Downtown.

«Sicura Keltha? Se cambi idea sei ben accetta» Chanel ritenta ma nulla mi avrebbe fatto cambiare idea.

«Non so» risposi sufficiente mentre osservavo fuori dalla finestra due tizie baciarsi.

Se ne andarono e io fui sollevata.

«Casa tua dove sta?» chiese punteggiando a ritmo con i polpastrelli sul volante.

Porsi il telefono davanti alla sua faccia, osservò bene la destinazione per poi riprendere moto.

«Conosco questa via»

Sognare oltre il destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora