Capitolo 8: Logan

43 4 1
                                    

Conosco troppo bene quella sensazione dove vorresti fare di più ma non puoi. Ed è come mi sento anche io in questo momento. Inutile. Lei sta fingendo che tutto vada bene, si sta autoconvincendo ma posso leggere nei suoi occhi la paura. E vorrei poterla cancellare. Fare i qualsiasi cosa per lei.

"Logan." Hewitt mi raggiunge mentre scendo le scale.

Mi giro e lo aspetto. "Ehi, cosa c'è?"

"Hai tempo per una chiacchierata?"

"Certo, riguarda Kate, vero?" Sorrido mentre facciamo gli ultimi scalini insieme.

Annuisce mentre usciamo dall’edificio, "Conosco Kate da una vita. È come fosse la mia famiglia." Fa una pausa mentre alcuni soldati ci passano accanto.

"E vuoi assicurarti che non le faccia del male." Continuo a posto suo. Non c’era bisogno di dirlo, lo so da me.

“Più o meno, sì. Kate ne ha passate tante e merita il meglio.” Mi squadra dalla testa ai piedi, “Se le fai del male ti darò la caccia fino all’inferno."

Mi sfugge un sorriso, so che lo farebbe, ed è bello vedere quanto gli importi. "Kate ha il mio cuore, e so che è folle perché ci siamo appena conosciuti. Non cerco una storia di una notte o una relazione passeggera. Voglio qualcosa di più. Non sono più un adolescente, come lei ho anche io un passato e dopo otto anni, sto cercando di dare all'amore una seconda possibilità."

Si appoggia al muretto e mi guarda, "Perché così tanti anni?"

"Perché mia figlia è stata la mia priorità." Ammetto. Angel è stata quella che ha sofferto di più di tutti nonostante abbia tentato di proteggerla.

"Non sapevo che avessi una figlia. Kate lo sa?"

"Certo che lo sa, gliel'ho detto quando ci siamo conosciuti." Non ho bisogno di mentire sulla parte migliore di me. Angel è tutto il mio mondo ed è per lei che mi sono deciso di provare ancora a cercarmi una donna. Vorrei tanto avere una famiglia. Grande, pazza, unita. Ma di questi tempi mi sono reso conto che non sarà facile trovare qualcuno che accetti me e mia figlia. Almeno finora.

"È tutto ciò che devo sapere,” mi da una pacca sulla spalla, “stanne certo che Max farà dei controlli su di te."

"Nessun problema,” faccio spallucce, “non ho nulla da nascondere, Hewitt."

“A proposito, io sono Daniel, " dice, sorridendo. "Vado a fare una corsa e sgranchirmi, domani sarà una lunga giornata."

"Andiamo solo in perlustrazione.”

"Hmmm, Kate non controlla due volte,” scuote la testa, “lei sa che Max è lì, deve solo individuare solo in quale edificio."

E io che pensavo di aver capito Kate. "Come fa a saperlo?"

"È una donna, Logan.” Ridacchia strappandomi un sorriso, “Alcune cose non possono essere spiegate. Chiamala intuizione. Preparati per domani," dice, allontanandosi correndo.

Penso che questa sia la conversazione più strana che abbia mai avuto.

Mentre controllo i turni di pattuglia, facendo attenzione di non perdere nulla, la mia mente vaga verso Kate. Non mi sento stanco, e vorrei intrufolarmi nella stanza di Kate anche solo per guardarla dormire. Invece, rientro nella mia stanza e trovo Marcus che sta leggendo un romanzo di Stephen King.

"Ehi, sei scomparso ieri sera, come mai?" Chiude il libro e se lo appoggia sul petto.

"Se solo sapessi." Sospiro. "Vieni ad allenarti, Hewitt mi ha detto che domani non sarà un semplice controllo."

Take me to Heaven: KateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora