Capitolo 9: Kate (Parte II)

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Ho preparato la sala riunioni mentre la Squadra, Marcus e Reed mi raggiungono. Spiego tutto ciò che dobbiamo fare e come lo faremo due volte. Marcus e Reed devono sapere come lavoriamo di solito e non avrò tempo per spiegare passo passo durante l'azione.

"Entriamo e usciamo. Pulito e indolore e per favore seguite le mie istruzioni. Nessuno deve essere lasciato indietro o peggio scoperto. È tutto chiaro?" chiedo ma non ricevo risposta.

Hewitt scuote la testa. "Si sta rivolgendo a voi due. Noi lo sappiamo già," mi porge la custodia.

"Cristallino," rispondono all'unisono.

"Grazie, Hewitt. Ragazzi, partiamo tra un'ora.” Afferro il cellulare e cerco il numero di Alec, “Ci vediamo fuori." dico, poi chiamo Alec, che risponde al primo squillo.

"Qualche aggiornamento?" chiede.

"Buon pomeriggio anche a te, Alec.” Lo prendo in giro, cercando di farlo calmare, “Sì, e ci muoviamo oggi stesso."

"Fantastico, e Kate, per favore, ti prego, stai attenta."

"Come sempre," rispondo, non gli do il tempo di replicare perché riattacco.

Apro la custodia e osservo la perfezione delle lame dei miei Kunai.

"Cos'è quello?" Chiede Logan indicando la custodia.

La sua voce mi fa saltare. "Ehi, pensavo te ne fossi già andato."

"Sono a posto, volevo solo più tempo con te," dice, sedendosi sul tavolo. "Coltelli?"

"Non esattamente,” sorrido, “si chiamano Kunai. Sono strumenti giapponesi."

"Perché li hai?"

"Quando ho cominciato a padroneggiarne il lancio,” passo le dita sulle lame “è diventato così facile usarli che spesso li preferisco alle pistole."

"Sei pericolosa. Cosa c'è che non va con le pistole?"

"Il Kunai mi ha salvato la vita più di una volta dato che non hanno bisogno di proiettili, sono silenziosi e non ti tradiscono mai." Ne afferro uno e lo giro tra le mani.

"Wow, Kate.” Scuote la testa, “Da quanti anni sei nell'esercito?"

"Il campo base l’ho iniziato a sedici anni."

"Perché?"

"Perché mi sono arruolata nell'esercito?” chiedo sorpresa, non credo me l’abbiano mai chiesto. “Per mio padre. Max è stato il primo e volevo che papà fosse orgoglioso anche di me."

“Sono sicuro che lo sia."

"Lo era,” sospiro, “non ha mai smesso di vantarsi con tutti che i suoi figli sono nell'esercito."

"Posso immaginarmelo, sei incredibile."

"Sì, diciamo che sono un fastidio per molti dei tuoi superiori," dico, chiudendo la custodia. Logan poggia la sua mano sulla mia e alzo gli occhi guardandolo.

"Kate, io..." dice avvicinandosi quando Hewitt entra nella stanza. Logan si ritira, non completando ciò che stava per dire.

"Oops, scusate ragazzi. Fingete che io non sia qui," dice Hewitt, facendo sorridere Logan.

"Siamo quasi pronti per partire, Hewitt."

"Fantastico," dice, prendendo il portafortuna che aveva lasciato sul tavolo. Porta sempre con sé il piccolo sasso che abbiamo trovato in Brasile. Penso che sia un pezzo di asteroide, ma lui dice che è magico. È carino vedere un ragazzone grande e grosso credere nella magia, ma per me è solo un pezzo di roccia.

Take me to Heaven: KateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora