Capitolo 12: Logan

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Kate è tutto ciò che cercavo in una donna. Angel era così entusiasta di conoscerla quando le ho parlato di lei che alla fine non ho potuto fare a meno di presentargliela. Quella ragazzina mi ha sgamato subito. Ho provato a dirle che quando tornerò a casa le farò incontrare ma lei ha insistito e alla fine ho ceduto. Hanno parlato e riso così tanto ieri sera e non potrei esserne più felice, anche se mi sentivo un po' escluso. Sembravano due amiche che non si vedevano da tanto e io il terzo incomodo. Vedere Angel così felice di parlare con Kate è stata solo un altra conferma che lei è quella giusta.

Dopo che la mia ex ci ha lasciato, non ho mai voluto avere una relazione, né avevo il tempo da stare dietro a qualcuno. Mi ha segnato più di quanto avrei voluto e ancora oggi non riesco nemmeno a dire il suo nome senza ricordare tutto quel dolore.

Ma è stato così normale presentare Angel a Kate. Hanno instaurato subito un legame, è stato incredibile vedere la loro complicità anche se si sono appena conosciute. Mi ha fatto amare ancora di più Kate. Ha mostrato un lato dolce che non avevo ancora visto e mi ha fatto capire che lei è semplicemente perfetta per me, ma soprattutto per Angel.

La ronda di oggi è stata tranquilla e ordinaria e ringrazio il cielo che la giornata sia passata velocemente.

"Ehi Reed, come sono quelli della Squadra X?" chiede McGill. Con tutti i soldati alla base sono finito con questo coglione. Lo conosco da quando ci siamo arruolati. Non sono mai riuscito a sopportarlo, durante il periodo di addestramento di base e due missioni insieme, il tipo è sempre stato un cretino. Come un cane sciolto senza scrupoli.

"Sono ok." Cerco di rimanere sul vago ma allo stesso tempo tagliare corto.

"Solo ok?”  Stavo pensando di chiedere di unirmi a loro."

Mi sforzo di guardarlo, "Come mai?"

"Meno stress, stipendio migliore, più tempo per la famiglia..."

"Sì certo, quale famiglia?” lo interrompe Jackson, ridendo, “Dici solo più tempo per sbavare su Miss Miller."

"Vero, è un grande vantaggio. Oh Dio, le cose che le vorrei fare." Sorride ment4e si sfrega il mento. "Raccontaci di più su di lei. Com'è?"

"Non so se stanno cercando nuovi membri, ma la Miller non è disponibile," rispondo seccato. Mi fa impazzire sentirlo parlare di lei.

"È sposata?" chiede McGill.

"Sì." Con me. Mento.

"Il tipo allora è un bastardo fortunato."

"Sì, lo so." Sorrido vittorioso.

"Da quando è che ti interessa il loro status, eh?" chiede Jackson.

Scoppia a ridere, "Non che mi interessi infatti. Tutto ciò che voglio sentire è la loro supplica di scoparle più forte mentre aprono le gambe per me."

Vorrei tanto colpirlo. Dio come mi piacerebbe sentire la sua mascella contro il mio pugno. Stringo i pugni fino a che le nocche non diventano bianche. Sono geloso? Non sono mai stato una persona gelosa, ma porca puttana, se non smette di parlare di Kate, gli chiudo la bocca io.

Quando parcheggia la macchina, esco di corsa prima di fare una stupidata. Andiamo a firmare il nostro rientro e consegniamo tutte le armi nell'armeria.

"Non posso credere che la giornata sia finita," dice Jackson una volta usciti dallo stabile. "Ma che succede?" chiede, indicando un gruppo di soldati vicino al tracciato di allenamento. Ci dirigiamo lì, curiosi di vedere cosa diavolo succedendo. Spero che le nuove reclute non si stiano azzuffando.

"Come cazzo fai a non essere stanca?" chiede Max, guardando Kate. È piegata in due a riprendere fiato mentre il sudore le imperla la pelle. Ma cosa fanno qui?

"È l'età, caro Max. Dovresti sapere che scommettere su di me non è saggio!" dice Kate, battendo un cinque con Hewitt.

"Non sono vecchio, solo ferito, sennò ti avrei fatto il culo", risponde lui.

"Vuoi scommettere?" ribatte Kate trattenendo una risatina.

"Fanculo, no."

"Vedi, sei solo un fifone!" lo prende in giro e lui risponde con un dito medio. Hewitt si sta asciugando le lacrime dalle risate e lo stesso vale per Reyes. Adoro questa squadra. Il loro legame e il modo in cui si sfottono a vicenda dice molto su quanta stima reciproca hanno l’uno per l’altra.

Kate si fa spazio tra la folla, che si è creata intorno al tracciato, mentre si asciuga il sudore quando il cretino di McGill si avvicina, sorridendo. "Acqua?" le porge una bottiglia. "E magari posso invitarti a prendere un caffè?"

Lei lo guarda divertita. "No, grazie," dice continuando a camminare, ignorandolo quando mi vede. Povero il suo ego.

"Quella era una risposta negativa per l'acqua o per il caffè?" continua il bastardo.

"Molla l’osso, McGill, è alla mia donna che stai parlando!" mi avvicino a Kate, tirandola verso di me.

"Cazzo, scusa Reed, non lo sapevo," la sua faccia è impagabile. Sì, idiota, è mia! Le parole mi sono scappate senza nemmeno rendermene conto, ma il sorriso sul viso di Kate accelera il battito del mio cuore e anche se non le ho chiesto se le andasse bene ufficializzare la cosa noto che non ne è infastidita. La tiro ancora più vicino e la bacio, reclamando la sua dolce bocca.

"Ciao," sussurra sulle mie labbra. "Quando sei arrivato?"

"Circa mezz'ora fa."

"Hai da fare?" chiede, aggrappandosi alla mia maglia.

"Sì, con te," dico, baciandole la fronte.

Una volta nella sua stanza, Kate va ad accendere prima il suo portatile e mi appoggio alla porta osservando la meraviglia di donna di fronte ai miei occhi.

Lei si gira guardandomi mentre si toglie la maglietta scoprendo una pelle sudata e così invitante.

"Non vuoi unirti a me?" chiede, e non devo farmelo dire due volte. La raggiungo prima ancora che raggiunga il bagno.

"Mi sei mancata, e il profumo del tuo bagnoschiuma mi ha fatto pensare a te tutto il giorno," sussurro contro le sue labbra, prendendola in braccio portandola nel box doccia.

La aiuto a lavarsi, scoprendo i suoi punti più sensibili. I suoi baci sono puro ossigeno e sicuramente la mia migliore dipendenza. Mi trascina sotto l'acqua calda e mi accarezza la pelle. La faccio girare e appoggia la schiena a me. Le bacio e mordicchio il collo mentre le mie mani le accarezzano i seni. Cazzo, voglio passare tutta la mia vita a sentirmi così. Facendola stare bene. Amandola.

Una mano le accarezza il seno mentre l’altra scende tra le sue gambe. "Già pronta per me, piccola?" le sussurro all'orecchio, mentre infilo le dita dentro e fuori la sua figa. I suoi gemiti sono deliziosi come il suo culo che sfiora la mia erezione. Si appoggia con le mani aperte sulle piastrelle e mentre mi faccio strada dentro di lei, avvolgo i cappelli intorno alla mano tirandoglieli indietro. “Mi fai impazzire,” ansimo, perdendomi dentro di lei. “Sei mia! Il mio paradiso!" Aumento il ritmo, facendola urlare il mio nome mentre veniamo insieme. Le bacio la spina dorsale, lasciando che si goda le ultime ondate di piacere.

"Ti amo piccola."

"Mmm, ti amo di più," risponde senza fiato lasciandomi senza parole. Euforia e una sensazione di calore si irradia in tutto il corpo mentre la stringo a me. Non l’ho sognato. L’ha detto davvero. Mi ama.

Take me to Heaven: KateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora