Capitolo 7 (Vipera)

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<Molto bene ragazzi, vi prego di dare il benvenuto alla vostra nuova compagna: Vipera Galpin.>
Il preside Thorpe mi sta presentando a tutta la classe, oggi è la mia prima lezione.
Sono ancora in piedi, in mezzo all'aula quando Tessa mi fa segno di sedersi vicino a lei.
Dopo un paio di minuti, la professoressa Miller comincia la lezione di letteratura italiana.
<Dunque, chi mi sa dire quando è nato Giuseppe Ungaretti.> Domanda la professoressa.
<Nel 1888 ad Alessandria d'Egitto.> Rispondo.
<Molto bene Vipera.> Esclama sorridente.
La lezione continua serenamente fino a quando non vedo dalla finestra il preside Thorpe schioccare le dita di fronte alla statua di Edgar Allah Poe e sparisci all'interno. Cosa ci fa una esattamente un nascondiglio qui? Siamo per caso ad Hogwarts?
Appena finita la lezione mi avvio di fretta verso la statua di Poe, ma quando faccio per girare l'angolo, vado a sbattere contro qualcosa, o meglio...qualcuno.
<Fai attenzione.> Dico.
Quando alzo lo sguardo incrocio due occhi vecchi smeraldo.
<Scusami, non volevo.....>
Lo sorpasso, ed appena arrivata alla statua, mi assicuro che non ci sia nessuno dietro, schiocco le dita, e si apre una specie di portale.
Una volta attraversato, scendo delle scale a chiocciola che mi portano in una biblioteca.
La mia attenzione ricade su un quadro che rappresenta due ragazzi. Mi avvicino per osservarli meglio quando mi rendo conto che sono i miei nonni da giovani.
Una volta mio nonno mi ha detto che le ricordo la nonna da giovane. Effettivamente ci somiglio, ma ancora non capisco cosa ci faccia qui.
Accanto al quadro, c'è una libreria con molti libri viola. Ne sfioro una con la mano quando sento dire:
<Cosa ci fai qui?>
Sobbalzo, mi giro e vedo il preside.
<Questa biblioteca è riservata ai partecipanti dei Belladonna, nel mio ufficio Galpin, ora!>
Bene, è il primo giorno e sono già finita nell'ufficio del preside.

*

<Vipera, sai che sei molto simile a tua madre?>
<Me lo dicono in tanti.> Rispondo.
<Sai, anche tua madre si intrufolava in quella biblioteca.>
<Cosa c'entra mia madre in tutto questo?>
Il suo sguardo si fa subito più cupo pieno di angoscia, e quando lo alza, noto i suoi occhi pieni di lacrime.
<Si sente bene?> Chiedo.
<Si..ora, fila in classe, e che non ricapiti più.>
Senza proferire parola, esco dall'ufficio.
Ho bisogno di fare mente locale. Il preside Thorpe è collegato in qualche modo a mia madre, e devo assolutamente capire perché.

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