Again But Better: The Sequel

Capitolo 27 (Mercoledì)

Ok, di regola, dove va un marito che ha appena litigato con sua moglie? Nei film da un'altra oca a mettere le corna.
Ma Tyler non lo farebbe mai.
Ha una moglie incinta e due figli.
Quindi, escluso.
Quando esco, vedo che la sua macchina è ancora nel vialetto, segno che non l'ha presa.
Giro un po' intorno alla casa quando vedo Tyler sul dondolo, sul retro.
Mi siedo accanto a lui, appoggio la testa sulla sua spalla e intreccio le mie dita della mano con le sue.
Poi, gli poso un bacio sulla mascella.
Quando alzo lo sguardo, in cerca dei suoi occhi, noto che non risponde, rimane fermo, impassibile.
Ok, non ha voglia di chiarire. Mi alzo dal dondolo, ma non riesco a fare un passo, che Tyler mi tira per il braccio, facendomi sedere su di lui per poi abbracciarmi.
Ecco, è questo il Tyler che conosco: dolce, gentile e premuroso.
Affondo il viso tra la sua spalla e la mascella, per poi aspirare il suo odore di muschio, che riconoscerei fra mille.
<Scusa.> Dico soltanto.
<Scusami tu se ho urlato.>
Quando ci guardiamo negli occhi dico:
<Ho detto a Vipera di Gabriel.>
<Che cosa? Come sta?>
<E' un po' abbattuta, se la caverà.>
<Speriamo.>
<Hey, non ci pensiamo più, ok? Troveremo una soluzione per questo pasticcio, per ora...distraiamoci.>
<E come?>
Gli prendo il viso tra le mani, e gli poso due baci agli angoli delle labbra, per poi scendere sul collo.
Sento dei gemiti di piacere, poi, affonda la mano tra i miei capelli, per premere il mio viso contro il suo.
Ci abbandoniamo ad un bacio pieno di passione.
Le mie mani, sono tra i suoi capelli, mentre le sue, sono salde alle mie cosce, fasciate dai jeans neri aderenti.
Quando ci stacchiamo, entrambi affannati, mi sussurra:
<Sei tutta la mia vita.>
Proprio in quel momento, sentiamo un urlo proveniente da dentro casa.
<Che cazzo?> Dice Tyler.
Quando arriviamo sul portico, vediamo la porta spalancata.
Appena entriamo, vedo Thomas steso per terra, privo di sensi, mentre sulla destra, c'è Gabriel, mentre tiene Vipera schiacciata contro la parete mentre cerca di strangolarla.
<Oh mio dio!> Urlo.
Le mie grida, sembrano non importare a Gabriel, che continua a strangolare Vipera.
<Tyler, pensa a Thomas. Io penso a lui.> Dico piano, indicando Gabriel.
Mentre Tyler si lancia contro Thomas, che piano piano sembra riacquisire i sensi, prendo un ombrello dal porta ombrelli, e tiro la punta contro il cranio di Gabriel, facendolo cadere a terra, lasciando libera Vipera.
<Vipera! Tesoro, respira.>
Vipera tossisce, si porta le mani al collo, e cade per terra.
<Fammi vedere, fammi vedere.>
Quando le controllo il collo, vedo dei segni viola, causati dallo strangolamento.
<Ti fa male?>
Non riesce a parlare, annuisce a basta.
Mi giro, e vedo che Thomas si è ripreso, è abbracciato a Tyler che cerca di tranquillizzarlo.
<Thomas, amore, ti senti bene?> Chiedo ormai in lacrime.
<Si...> Dice spaventato a morte.
<Gli ho controllato la testa, non ha nulla.> Mi avvisa Tyler.
Ha un segno rosso sullo zigomo, a quanto pare Gabriel gli ha tirato un pugno.
Intanto, abbraccio Vipera, anche lei spaventata.
<Come è successo?> Chiede Tyler.
<Ha...ha spalancato la porta...e...mi ha aggredita...> Dice Vipera con difficoltà.
<Ho sentito dei rumori dalla mia camera, sono sceso, ho cercato di fermarlo ma mi ha tirato un pugno.> Continua Thomas.
<Allora...mi ha immobilizzata...e mi ha strangolata...poi...poi siete arrivati voi.> Termina Vipera.
<E' tutto ok, è tutto ok, vi giuro che non succederà mai più una cosa del genere.> Dico cercando di tranquillizzarli, e poi continuo:
<Tyler, prepara un impacco caldo per il collo di Vipera e uno freddo per lo zigomo di Thomas. Io penso a Gabriel.>
<Ok.> Mi risponde.
Trascino Gabriel per i piedi nel seminterrato, gli metto del nastro isolante intorno alla bocca e lo lego alla sedia eseguendo un "doppio inglese", un nodo impossibile da sciogliere.
Preparo tutti i teaser che ho e chiudo Gabriel nel seminterrato chiudendo la porta a chiave.
Che meraviglia!
E' da tanto che non eseguo una tortura fatta come si deve!