5.RICERCHE

217 18 1
                                    

Dopo aver finito la colazione Piton condusse Harry fuori dai alloggi e si diressero verso l’ufficio di Piton, una volta lì Harry prese la borsa con l'intenzione di salutare rapidamente Piton ma egli lo fermò.

“Potter aspetta un attimo!” chiamò Piton che si era seduto dietro la scrivania, guardando Harry vicino alla porta che si voltava verso di lui.

"Si, signore?” disse Harry guardando curiosamente Piton aspettando cosa stesse per dire.
“ecco Potter, se dovessi avere qualche problema di cui non potessi parlare con i tuoi amici o padrino la mia porta è aperta.” disse Piton non sapendo perché avesse fatto questa offerta così stupida, era certo che Harry avrebbe rifiutato, dubitava che il ragazzo avrebbe voluto la sua presenza. Non voleva sembrare ridicolo, ma non sapeva perché voleva che Harry accettasse la sua proposta di aiuto indiretta.

“Grazie signore, ma non vorrei disturbarla.” Harry non sapeva cosa pensare, l’offerta di Piton gli sembrava una tregua accordata silenziosamente tra di loro dopo ieri sera e questa mattina. Ma nonostante ciò all’offerta di piton qualcosa di caldo si formò dentro di sé, anche sé non sapeva cosa fosse.

“Non sarà un disturbo per me, se lo fosse non te l'avrei detto.”

“Allora ci vediamo signore.” disse Harry avvicinandosi alla porta sentendosi stranamente sereno. Voleva sapere se questo fosse una tregua ma temeva che sarebbe andato oltre. Ma si fece coraggio, fermandosi vicino alla porta senza aprirla e senza voltarsi verso Piton donando: “Signore questa è una tregua?” sganciò la bomba rimanendo fermo al suo posto temendo la reazione di Piton.

“Sì Potter,se così la vuoi chiamare, ma come ti ho già detto in precedenza non ci sarà alcun cambiamento in classe, ma quando verrai qui se vorrai sì.” rispose Piton, sorpreso dalla domanda di Harry, ma allo stesso tempo stranamente sollevato del fatto che Harry avesse accettato la sua proposta, anche se sentiva che il suo vampiro era contento.

Dopo la risposta di Piton Harry lo salutò e se ne andò da ufficio di Piton lasciando il proprietario tra sé e i suoi pensieri.

Piton rimase immobile, guardando la porta da dove un attimo prima Harry era appena uscito.Sapeva che doveva stare attento alle sue parole, anche se Potter non fosse andato nello specifico nel suo racconto, aveva intuito che i Dursley oltre alla violenza fisica avevano inflitto ad Harry anche quella psicologica. Da quando aveva scoperto la vera vita di Harry aveva cominciato ad osservarlo attentamente. Aveva notato che a parte alla breve conversazione sul passato, Harry non proferì parola dopo rimanendo in un silenzio che quasi non ti accorgevi di lui se non fosse di fronte a te, capì che probabilmente Harry avesse imparato a non fare rumori per non provocare suo zio, o per nascondersi da suo cugino, altre a ciò notò che era sempre con occhi persi nel vuoto, aveva dovuto richiamarlo più volte sia la sera prima sia quella mattina.  
Per non parlare del fatto che mangiava poco, ma nonostante ciò era comunque snello e un po’ muscoloso, capì che era sicuramente stata la signora Weasley ad averlo costretto mangiare di più e quindi acquisire qualche peso anche se non tanto come dovrebbe essere. Aveva notato che Harry era molto magro nei ricordi, e ringraziò mentalmente la signora Weasley per aver costretto Harry a mangiare di più, anche se era sicuro che adesso avrebbe mangiato di meno, così si appuntò mentalmente di convincere Harry a mangiare di più anche con delle pozioni, se Harry continuerà così diventerà più debole e ci saranno delle conseguenze gravi per la salute.  

Adesso doveva aspettare e sperare che tra qualche giorno sarebbe venuto da lui, per ora avrebbe fatto delle ricerche per vedere se poteva trovare qualcosa per il ricordo dimenticato di Harry.

Harry si incamminò verso la torre, mentre camminava ripensava a quello che è successo in quelle ore, aveva raccontato tutto a Piton fidandosi ciecamente della sua promessa, anche se lui fece la stessa cosa con Piton. Non avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe raccontato della sua vera vita a qualcuno ben che al suo professore più odiato fino a poco tempo fa, ma allo stesso tempo sentiva una strana sensazione, come e fosse sollevato, come se un grande peso si fosse alleggerito dopo aver raccontato tutto, per non parlare di quando vide gli occhi rossi di Piton, non riusciva a staccare gli occhi da lui, era come attratto da essi, e poi c’era quella sensazione di calore dentro di sé che lo rilassava ma allo stesso tempo lo confondeva non capendo cosa fosse, forse era qualcosa collegato al fatto che Piton era un vampiro, doveva assolutamente fare delle ricerche, uno di questi giorni avrebbe che sto a Hermione o a Draco. Avrebbe fatto delle ricerche.

Mentre rifletteva non si accorse che era già arrivato alla torre, fu la Signora grassa a risvegliarlo, disse la password ed entrò in sala comune. C’erano alcuni studenti che cominciavano ad andare a fare colazione erano ormai le nove, era questa l’ora in cui di solito gli studenti facevano colazione nel week end.

Salì al dormitorio dei maschi, entrando in camera trovò i suoi compagni di stanza che si vestivano con gli abiti normali, non era obbligatorio mettere la divisa quando non c’erano lezioni.

“Hey Harry, dove ti eri cacciato, ti stavo per venire a cercare pensavo che Piton ti avesse trasformato in un ingrediente di pozioni.” chiamò Ron ridacchiando dando una pacca alla spalla di Harry.

“Dopo la punizione sono andato a prendere una boccata d’aria nella torre di astronomia, mi ero seduto lì e senza accorgermi mi sono addormentato.” mentì Harry, sapeva che Ron lo avrebbe creduto visto che era vero che spesso andava lì o al lago nero quando non riusciva a dormire o voelva prendere una boccata d’aria.

“Ok amico, almeno sei intero, cambiari velocemente che sto morendo di fame, ti aspetto di sotto con Hermione.” disse Ron uscendo dalla stanza con i ragazzi.

“Ma tu hai sempre fame Ron!” disse Seamus ridendo evitando un colpo in testa da Ron.

“Zitto un po’ Seamus.”

Harry si dirige verso il suo baule mentre sentiva ancora le risate dei ragazzi dietro la porta. Prese una felpa e un paio di jeans vecchi appartenenti a suo cugino come tutti i suoi vestiti.

Si cambiò velocemente e scese in sala comune ed andò in sala Grande con ron e hermione che lo avevano aspettato. Andò con loro anche se non aveva fame visto che aveva già mangiato da Piton, ma non poteva di certo dirlo ai ragazzi, quindi li seguì in silenzio ascoltando distrattamente la conversazione dei suoi amici che stavano litigando su qualcosa di sciocco, quando all’improvviso sentì un braccio circondarlo per le spalle, Harry sobbalzò girandosi a destra per vedere Draco che gli sorrideva divertito.

“Tra le nuvole come sempre, eh Harry.” ridacchio Draco camminando con Harry ancora con il braccio alle spalle di Harry.

“buon giorno anche a te Draco” salutò Harry ignorando l’affermazione di Draco.

Lui e Draco erano diventati amici quell’estate, quando Harry era andato a Grimmauld Place a metà estate ancora dolorante dalle percosse del giorno prima da suo zio, era stato accompagnato come sempre dall’ordine, lì seppe che sia draco e sua madre narcissa avevano chiesto aiuto a Silente di proteggerli da Voldemort dopo che lui aveva ucciso Lucius dopo il suo fallimento al ministero della magia, Silente accettò la richiesta di aiuto di Narcissa e li mandò a casa Black. Lì Harry e Draco cominciarono a conoscersi meglio e da lì divennero amici, poi si unirono anche Ron e Hermione, anche se Ron e Draco qualche volta ancora combattevano.

Si sedettero alla tavola di grifondoro, Harry si sedette tra Draco e Ron, mentre davanti a lui c’era Hermione, appena seduto si girò verso il tavolo dei docenti sperando inconsciamente  di vedere Piton, ma invece lui non c’era, alla fine salutò con un cenno Sirius che pensava che stesse cercando a lui.

Non sapeva perché ma si sentiva stranamente triste anche se non sapeva il perché.

***************
Spero che questo capitolo non sia stato noglioso, questa volta non mi ho avuto molte idee. Spero comunque che vi sia piaciuto.
Alla prossima 😘

Al cuore non si comandaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora