Harry camminava tra i corridoi del castello sotto il suo mantello dell’invisibilità dirigendosi verso i sotterranei, aveva trovato una scusa per andare da lui, era quella della pozione del sogno senza sogni finita, non era propriamente una scusa perché era vero che era finita ed aveva bisogno di essa. Era finalmente arrivato davanti alla porta degli alloggi di Piton, voleva bussare ma temeva che lo avrebbe disturbato, anche se Piton gli aveva detta che poteva venire in qualsiasi ora, voleva veramente diventare suo amico, certo non pretendeva che appena fossero diventati amici le cose sarebbero cambiate in classe, sapeva che dovevano mantenere le apparenze, e gli andava bene.
Prese un profondo respiro e bussò piano alla porta, e aspettò, non dovette aspettare molto, in pochi secondi la porta si spalancò, rivelando un maestro di pozioni solo con pantaloni neri, e una camicia bianca semi aperta sul davanti e le maniche alzate fino ai gomiti, rivelando una parte del petto pallido e scolpito. Harry per un attimo rimase a bocca aperta, certo non era la prima volta vedeva Piton il camicia, ma quella volta era tutta ben abbottonata non si poteva intravedere nulla, tranne la forma delle braccia che si capiva che erano muscolose, adesso anche le braccia che erano piene di veni ben visibili, oltra al marchio nero sul braccio sinistro.
(Le braccia di severus 🤭)
“Chi è là?” urlò Piton non vedendo nessuno che non c’era nessuno. Harry riprendendosi dallo stupore si tolse il mantello dell’invisibilità, che si era dimenticato di togliere.
“Scusi signore, sono io.” disse Harry, intravedendo per un secondo lo stupore negli occhi del professore.
“ah, Potter sei tu. Entra.” disse Piton riprendendosi dallo stupore di vedere Harry lì. Certo sapeva che da un giorno o l’altro sarebbe venuto, anzi ci sperava, anche se non sapeva perché. Si ritrovò ad essere contento di veder Harry da lui, significava che aveva dato retta alle sue parole, e gli aveva creduto. Si fece da parte per far entrare Harry nei suoi alloggi.
“Siediti, vuoi qualcosa da bere?” disse Piton dirigendosi verso una che Harry non ricordava di aver visto la prima volta che era stato lì.
“Tè andrebbe bene grazie.” rispose Harry che si era seduto sulla poltrona parallela al camino, aveva notato che c’erano un libro senza titolo e una bottiglia e un bicchiere con dentro un liquido rosso, Harry non capiva se fosse vino rosso o sangue, non si sarebbe stupito se fosse la seconda visto che non c’era nessuna etichetta sulla bottiglia.
Dopo qualche minuto Piton arrivò con una tazza di tè tra le mani, la porse ad Harry che la prese, e si sedette nella poltrona alla sinistra di Harry.
“Allora Potter, perché sei qui?” domando Piton con calma sorseggiando il suo bicchiere, e osservando Harry.
“Scusi se l’ho disturbata a quest’ora signore, è che non riuscivo a dormire e la pozione che mi ha dato l’ho finita.” disse Harry con lo sguardo abbassato verso il suo bicchiere di tè.
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Al cuore non si comanda
FantasíaIn una notte si può cambiare tutto. In una notte si può rivelare tanto. Cosa scoprirà piton riguardo alla vita di Potter, che segreti nasconde, che maschera mette. In una notte si può scoprire tutto. E che sgreto scoprirà harry di piton che pochi s...