8.AMICIZIA

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“HARRY, SVEGLIATI!!!!!” gridò Ron buttando Harry dal letto e ridacchiando alle imprecazioni di quest’ultimo.

“Mi vendicherò un giorno Ron te lo prometto." ringhiò Harry lanciando un cuscino all’amico, e si diresse verso il bagno con le risate di Ron alle spalle.

Erano ormai passate due notti dalla sua passeggiata con Piton e da quando egli gli diede le pozione, si sentiva molto più riposato grazie ad essi, doveva sicuramente ringraziare Piton uno di questi giorni.
“Dai amico andiamo che ho fame.” disse Ron mettendo un braccio intorno al collo di Harry, e dirigendosi verso la porta. Aveva notato che l’amico era più riposato e mangiava di più rispetto a pochi giorni fa, era felice di sapere che Harry stesse migliorando. Sapeva che harry non dormiva molto bene, lo sentiva quando usciva di notte per chissà quale meta, oltre all’evidente stanchezza continua nei suoi occhi, all’inizio mangiava metà piatto, a volte anche meno, a volte credeva che Harry mangiava il minimo per sopravvivere, o quando Hermione e Draco insistevano nel farlo mangiare di più. In questi due giorni li aveva stupiti quando lo avevano visto mangiare di più e correttamente, e ne sono stati felici ma cercarono di non farlo notare ad Harry per non metterlo a disagio. Non sapeva da dove veniva tutto questo e sinceramente non gli interessava sinceramente, l'importante è che in suo amico stesse bene.

Nel tragitto per arrivare alla Sala grande Harry, Ron e Hermione, avevano incontrato Sirius, con cui hanno chiacchierato del più e del meno e ridendo, quando erano quasi arrivati hanno poi incontrato anche Draco, entrando in sala grande si salutarono, e harry promise di passare da Sirius quel pomeriggio visto che era domenica. Si sedettero al tavolo di grifondoro, appena Harry si sedette il suo bicchiere con la pozione per la nutrizione mischiata con il succo di zucca gli apparì davanti, Harry lo bevve sentendo il familiare sguardo che lo stava osservando, non aveva bisogno di girarsi per sapere chi lo stava osservando, senza accorgersene si ritrovò un leggero sorriso sulle labbra, si girò verso la tavole dei docenti senza farsi beccare, e come aveva previsto vide dei occhi neri come onice che lo osservavano, anzi lo analizzavano per capire se avesse dormito bene o no, per poi guardarlo nei nei occhi e fare un leggero cenno come saluto e Harry rispose anch’essi con un cenno e un leggero sorriso, per poi ritornare a fare colazione.

Piton sentì uno strano calore diffondersi dentro di lui quando vide quel sorriso leggero ma sincero rivolto a lui, dopo che vide Harry mangiare si tranquillizzò e continuò a mangiare anche lui. Aveva notato che Harry aveva un aspetto migliore, e non aveva più quelle occhiaie, e mangiava grazie alla pozione che gli faceva mandare tramite Efe, la sua elfa domestica.

“Severus figliolo, la scorsa settimana avevi detto di volermi parlare di una cosa importante, ma sfortunatamente ho avuto una settimana impegnativa, che ne dici se andiamo nel mio ufficio così me ne parli.” disse Silente con la sua solita voce tranquilla e sorridendo come sempre, risvegliando Piton dai suoi pensieri.

Piton annuì, così lui e Silente si diressero verso l’ufficio del preside. Arrivati Silente si sedette dietro la sua scrivania, mentre Piton sulla sedia davanti alla scrivania.

“Dimmi Severus di cosa mi volevi parlare?” domandò Silente osservando Severus e aspettando la sua risposta.

“Riguarda la mia ricerca del compagno, sono vicino nel trovarlo.” rispondendo semplicemente Piton con la sua solita fermezza, non lasciando intravedere nessuna emozione e aspettando la reazione di Silente.

Silente era felicemente sorpreso della notizia, sorrise dolcemente a Severus:”Sono veramente felice per te Severus, e dimmi hai già qualche idea di chi possa essere.” disse ancora sorridente Silente.

“No, non ancora. L’unica cosa che so è che è uno studente.” disse Piton guardando fuori dalla finestra, aspettando la reazione del preside, per poi girarsi sorpreso verso Silente sentendo la sua risposta. “Sarà molto più facile per te provarlo adesso, non credi?” Piton non si aspettava una risposta del genere da parte di Silente, si aspettava una nota di sorpresa o di shock, non si aspettava mica una risposta così tranquilla,per non parlare del fatto che stavano parlando di uno studente, anche se a lui sinceramente non importava se fosse uno studente o meno, sperava solo che non avrebbe avuto a che fare con un tassorosso.

“Andiamo Severus, lo studente in questione ha sedici anni, è quasi maggiorenne, in più si tratta di un legame che va oltre le regole scolastiche, non può essere diviso. Quindi hai la mia benedizione e il mio aiuto nel trovare il tuo compagno. Ora dimmi del sogno che hai fatto.” Silente parlò tranquillamente prendendo una delle sue caramelle al limone.
Piton non avrebbe mai smesso di stupirsi dalla comprensione di Silente, un altro preside gli avrebbe chiesto di non avvicinarsi al suo compagno fino a che non si sarebbe laureato, non che lo incoraggiasse a trovarlo e aiutarlo nel trovarlo, ma in fondo era felice di non avere ostacoli nel trovarlo.

Descrisse a Silente le caratteristiche del ragazzo, dopo aver finito Silente stava pensando e accarezzando Fanny che si era seduta sulle ginocchia di del preside. “Beh, severus il tuo compagno è sicuramente uno studente, ma non so proprio chi possa essere, anche se potrei avere un’idea sul come aiutarti a trovare il tuo compagno.” disse sorridendo Silente.

“E come hai intenzione di fare se posso chiedere Albus.” domandò un po’ incuriosito Piton, non riusciva a capire quale fosse il piano di silente e aveva quasi il timore di conoscere il suo piano.

“A tempo debito lo saprai mio caro figliolo.” disse Silente facendo l’occhiolino a Severus, che irritato dalla risposta di Silente lo salutò e se ne andò nei suoi alloggi.

Harry si stava dirigendo verso il lago nero con i suoi amici, arrivati si sedettero sotto un grande albero che era vicino al lago, e tirarono fuori i compiti da fare per la prossima settimana.

“Hey Hermione mi fai copiare il compito di trasfigurazione che non ho capito niente, ti pregooo.” piagnucolò Ron cercando di convincere Hermione a farlo copiare.

“Scordatelo Ronald, se ti fossi degnato di seguire la lezione avresti capito il compito.” rispose severamente Hermione. Ron piagnucolò ancora di più, facendo ridere ancora di più Harry e Draco.

“Dai Weasley ce la farai a scrivere anche due frasi sensate.” disse Draco tra le risate sue e di Harry.

“Zitto Malfoy non rompere.” ringhiò Ron lanciando una pergamena verso Draco, che la evitò per un pelo.

Harry rise, sentendosi tranquillo dopo tanto tempo. Osservò il lago ricordando la passeggiata che aveva fatto con Piton, non sapeva cosa pensare di Piton, non sentiva più il disprezzo verso il suo professore come lo sentiva poco tempo fa, non riusciva a descrivere ciò che sentiva, era come se avesse creato una specie di legame con Piton, e ciò lo aveva confuso ancora di più, ma allo stesso tempo si sentiva stranamente felice di questo legame. Forse stava diventando un legame di amicizia, anche se amicizia e Piton non andavano molto d’accordo, ma forse era tempo che quelle parole cominciassero ad essere nella stessa frase. Forse questa sera sarebbe andato da lui anche se non aveva ancora alcuna scusa per poter andare da lui.

“Harry mi stai ascoltando?” Harry all’improvviso si risvegliò dai suoi pensieri con il richiamo di Hermione.

“Scusa, cosa dicevi?” domandò Harry con lo sguardo di dispiacere rivolto verso Hermione.

“Ti stavo chiedendo se non dovesse l’ora di andare da Sirius, sicuramente ti starà aspettando.

Harry appena sentì quelle parole imprecò e raccolse le sue cose, salutò i ragazzi e andò verso il castello, per poi arrivare alla porta degli alloggi di Sirius, bussò alla porta, e non dovette aspettare molto prima che Sirius gli aprisse la porta con un sorriso sul viso e salutando il figlioccio.

Harry passò il pomeriggio con sirius a ridere e scherzare, appena arrivò la sera i due decisero di cenare negli alloggi di Sirius per passare ancora del tempo insieme. Ad Harry piaceva stare con Sirius, era come se avesse un secondo padre, e Sirius cercava sempre di farlo sentire al meglio, certo Harry cercava sempre di non far preoccupare il padrino, non voleva coinvolgerlo nei suoi problemi.

Dopo cena per Harry era il momento di andare al dormitorio prima che si attivasse il coprifuoco. Arrivato in sala comune, continuò con i compiti, quando li finì tutti erano le mezzanotte, tutte erano ormai andati a dormire, salì nel dormitorio dei maschi, si sdraiò sul letto, pensando a quale scusa potrebbe avere per andare da Piton, quando la risposta la vide nel comodino come se lo stesse chiamando.

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Spero vi sia piaciuto questo capitolo, l'ho fatto con i dolori al ciclo quindo abbiate pietà per me 😅. Ciaooooo

Al cuore non si comandaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora