6. SOGNI

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Passeggiava tranquillamente attorno al Lago Nero, quando all’improvviso vide una persona che correva verso di lui, non riusciva a capire chi fosse, quando la persona lo raggiunse e lo abbracciò nascondendo il viso nella sua spalla, Severus a primo colpo fu stupito, ma decise di capire chi fosse, capì che era un ragazzo quello che lo abbracciava, d’istinto circondò le sue braccia intorno a quel corpo. Il profumo di quel corpo stretto tra le sue braccia lo pervase,  era un odore dolce, caramellato, ma allo stesso tempo odorava di campo di rose, era un profumo inebriante, di cui non potevi farne a meno.

Severus si prese un momento per inebriarsi di questo profumo, non riusciva a farne a meno, ma alla fine decise di mantenere il controllo, allontanò un po’ il ragazzo per vederlo in faccia, ma non ci riuscì del tutto, gli occhi erano coperti da una benda bianca che si intonava con il suo abito anch’esso bianco, assomigliava ad un abito dell’antica grecia, era leggero di seta, con braccia e gambe scoperte, arrivava al di sopra le gambe, con le cuciture d’oro, aveva delle foglie d’oro che si estendevano dalla spalla a metà petto, sembravano brillare di una luce propria, sulla pelle del ragazzo c’erano delle foglie che brillavano di luce propria come nell’abito, il tutto rendeva il ragazzo un dio greco (la foto alla fine del capitolo), Severus cercò di togliergli la benda ì, ma il ragazzo lo fermò. “no, non farlo Severus.” sussurrò il ragazzo, fermando la mano di Severus che stava per toccare la benda, quella voce lo fece rabbrividire, sentiva di riconoscere quella voce, ma il tono di quella voce lo fece confondere non riuscendo a ricordare il proprietario. Il ragazzo aveva i capelli castani e ribelli, le labbra rosse e succose, l’unica cosa che non si vedeva erano solo gli occhi, maledettamente coperti a detta di Severus.

Severus rimase a contemplare il ragazzo con mille pensieri nella mente, l’abito che il ragazzo indossava era perfetto per il suo corpo, che lo abbracciava delicatamente e rendendolo sensuale, ancora una volta a Severus sembrava di riconoscere il ragazzo ma non capiva ancora chi fosse, ma nonostante ciò non riusciva a staccare gli occhi da lui, qualcosa lo attirava verso quel ragazzo, sentiva il suo corpo cominciare a riempirsi di desiderio, e senza accorgersene Severus si avvicinò al ragazzo fino ad attaccare le sue labbra con quelle del ragazzo, e lo baciò, il bacio fu lento ma pieno di desiderio,le lingue danzavano come se seguissero una musica che potevano sentire solo loro.

Quando si staccarono per mancanza di ossigeno, il ragazzo avvicinò la testa di severus al suo collo sussurrando sensualmente all’orecchio di Severus "mordimi, so che hai fame, possiedimi, fammi  tuo Severus e non lasciare che nessuno mi porti via da te” Severus a quelle parole cedette, sdraiò il ragazzo nell’erba trovandosi circondati da petali di rosa rosse, severus non sapeva da dove provenissero e non gli importava, ma in quel momento la priorità era il giovane che aveva sotto di lui e che chiedeva le sue attenzioni,  si avvicinò al collo del ragazzo e annusò ancora una volta l'inebriante profumo per poi affondare i canini nel collo delicato del ragazzo, sentì il sangue fluire nella sua bocca, era un sapore paradisiaco, non aveva mai assaggiato sangue del genere, più ne beve più la sua mente si offuscava dalla lussuria , ma ciò che gli fece impazzire definitivamente furono i gemiti che provenivano da quella bocca peccaminosa. All’improvviso sentì qualcosa suonare per poi …..

Aprire gli occhi e ritrovarsi sdraiato sul letto sudando e con un’erezione che era appena scoppiata, e le zanne. Severus respirava affannosamente, era da tempo che non faceva sogni del genere, non riusciva a capire cosa fosse successo, chi era quel giovane nel suo sogno, aveva la sensazione di conoscerlo, anzi era certo di questo, ma non riusciva a capire chi fosse, il fatto che lo avesse sognato e che sia lui che il suo vampiro lo volessero voleva dire una sola cosa, era il suo compagno predestinato, quel giovane, quell’essere divino dall’odore e dal sapore afrodisiaco, inebriante, che ti faceva impazzire più di nient’altro al mondo, sarebbe diventato suo un giorno, ricordava bene la richiesta supplichevole del misterioso giovane e aveva intenzione di averla ad ogni costo, era da tempo che cercava il suo compagno ma si era arreso convinto che fosse morto, adesso che aveva la certezza che era vivo, doveva solo capire chi fosse, dal sogno aveva intuito che era vicino a lui, era ad Hogwarts, ed era uno studente, ma chi…chi.

Al cuore non si comandaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora