É arrivato il momento.?

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Data: 6 novembre 2003

GIORGIA POV.
Sono passati quattro anni da quando non vedevamo più i Kaulitz.
Evelin non riusciva a non stare in pensiero per loro e farsi mille paranoie.

Veramente, ero anche io curiosa di come fossero cresciuti e di come avrebbero reagito se mai dovessimo rivederci.

ero alta 156 centimetri e avevo i capelli che mi arrivavano a metà schiena.

Evelin invece era alta 150 centimetri e aveva i capelli che li arrivavano al seno,

I nostri occhi azzurri erano diventati più chiari, le nostre ciglia più lunghe e come sempre indossavamo vestitini.

I nostri occhi azzurri erano diventati più chiari, le nostre ciglia più lunghe e come sempre indossavamo vestitini

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A scuola ci chiamavano "le sorelle famose" perché si, eravamo famose in tutta la scuola per essere uguali.

Eravamo diventate coraggiose, dure, antipatiche ma simpatiche, calme, educate ma maleducate, combattive, decise e però il nostro carattere di quando eravamo piccoline è un po' rimasto quindi anche gentili e brave.

Beh diciamo che se qualcuno ci insultava o ci diceva qualcosa su cui noi andavamo "contro" cercavamo di fregarcene e di non rispondergli.
Infatti abbiamo avuto molta difficoltà a trovare degli amici.

La prima amica che ci siamo fatte è stata Giulia, poi davide e sua cugina Lucia.

Anche se non avremmo trovato degli amici io e Evelin stavamo bene dato che eravamo sempre insieme.

EVELIN POV.
Un pomeriggio qualunque io e Gio eravamo sul letto a cazzeggiare finché ci bussarono alla porta di camera nostra.
«avanti» parlammo in coro io e Giorgia.

Entrarono tutti. Mamma, papà, Rosita e Noemi.
«ragazze..ho una bellissima notizia per voi!» disse mamma.
Io e Giorgia ci guardammo come per dire «è arrivato il momento?»

«indovinate un po'» disse Rosita con il suo solito sguardo fastidioso
«torniamo finalmente a casa?» parlò Giorgia

Stavo iniziando a sudare, speravo in una frase che confermava la domanda di mia sorella.

«siete contente che stiamo tornando a casa?»
Ero troppo felice. Troppo. Troppo. Troppo.
Ho spalancato gli occhi facendo un sorriso a trentadue denti.

«io no! Ueee» disse Noemi per poi metterei a piangere abbracciando papà.

Non era contenta perché dovevamo sempre giocare con lei altrimenti andava a lamentarsi.

Tutto il giorno ero stata in ansia.
Ma chi li avrebbe mai detto! Il sette novembre 2003 tornerò nella mia vera casa e potrò finalmente stringermi di nuovo tra le braccia di Tom.

«hai finito di farti la valigia?» mi domandò Giorgia.
«si, oh madonna mia non puoi capire quanto io sia felice però in ansia per domani!» dissi con quella poca energia che avevo nel mio corpo.

«eh si, sono molto felice anche io. Chissà come saranno cresciuti!»
«eh già!»

Millecinquecentodieci giorni - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora