«riconquisterò il tuo cuore.»

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Data: 23 gennaio
Ore: 06:09

Il rumore della sveglia rimbombava nella mia testa, allungai la mano per cercare di spegnerla ancora ad occhi chiusi e poi mi alzai.

Mi sono guardata allo specchio per capire che aspetto avevo ma no, terribile.

Dato che a scuola non posso indossare i miei soliti vestitini ho dovuto mettere dei semplici maglia e pantaloni.
Poi mi sono truccata, sistemata i capelli e profumata.

Nella scuola ero riuscita ad riacquistare il mio ruolo e quindi ero ridiventata popolare per essere l'ex oppure la "ragazza" di Tom Kaulitz

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Nella scuola ero riuscita ad riacquistare il mio ruolo e quindi ero ridiventata popolare per essere l'ex oppure la "ragazza" di Tom Kaulitz.

C'era molta gente che voleva fare sesso con me ma sinceramente io davo palo a tutti.

Dopo essermi preparati andai a vedere Giorgia a che punto stava.
«ei Gio, sei pronta?» gli chiesi
«sisi tranquilla arrivo»

Era ancora impegnata a finire di truccarsi quindi non sapevo quanto ci avrebbe ancora messo ma io sono scesa al piano di sotto per fare colazione.

Mi sono mangiata i miei biscotti fino a quando suonarono al campanello.
Forse erano Tom e Bill perché avevano detto che sarebbero passati a prenderci alle 06:50, infatti erano le 06:48.

Andai ed aprii la porta.
«buongiorno» disse Bill ancora assonnato.
«giorno» dissi io mentre mi strofinavo l'occhio con la mano rientrando in casa.
«tua sorella?» chiese Bill
«è in camera sua che sta finendo di truccarsi» gli risposi prendendo un infarto quando vidi Bill salire le scale.
Ci aveva lasciati soli e sapeva che io non volevo accedesse.

Mi sono girata verso il lavandino per posarci la tazza di latte quando cominciai a sentire delle braccia attorno alla mia pancia.

«Tom.»
«ti piacciono ancora gli abbracci da dietro?» mi chiese.
«da te no.» risposi fredda.
«perché? C'è qualcun'altro che te li fa?» mi chiese staccandosi.

Io mi girai e alzai la testa per guardarlo negli occhi ma lui con la sua mano mi prese dolcemente il mento e mi alzò ancor di più la testa per poi fissare il mio collo.

Cominciò a lasciarmi degli umidi baci delicati al lato sinistro del collo.
«Tom..» sussurrai il suo nome ansimando come segno di smetterla ma lui non lo fece.

«non mi hai risposto alla domanda» mi disse staccandosi finalmente.
«n-no. E a te? Hai scopato negli ultimi giorni?» risposi
Una sorriso spuntò nella sua faccia per poi rispondermi.
«nah, e sai cosa significa? Che sono tutto tuo.»

Da quando era diventato così ossessivo?
Forse non aveva ancora capito che io non volevo più avere a che fare con lui. Ho forse si.

Mi prese dalle spalle e mi fece sedere sopra il lavandino in modo tale ad essere alla sua altezza.
Mi baciò. Volevo godermelo ma allo stesso tempo volevo staccarlo.
Dopo circa cinque secondi di bacio lo staccai delicatamente.
«Tom..non possiamo farlo.» gli dissi.
«ooh è infatti lo faremo, io riconquisterò il tuo cuore»
«Tom, davvero n-» Fui interrotta da Bill e Giorgia che scesero dalle scale.

Appena ci visero così non fecero altro che prendersi  le mani e cominciare a saltare.
«che cazzo fate?» dissi io
«più che altro che facciamo noi cosa facevate voi!
Mio fratello non mi scasserà più la minchia?» disse ironico.
«secondo me te la scasserà il doppio» dissi mentre stavo scendendo sorpassando Tom per prendere lo zaino e uscire di casa.

Non parlai tanto durante il cammino, ero impegnata a pensare a quanto Tom fosse diventato ossessivo e a quanto mi piacesse la cosa.
Evelin ma che cazzo dici la cosa NON mi piace.

Siamo purtroppo arrivati a scuola e già vedo che le zoccole hanno gli occhi puntati su di Tom e i bastardi hanno gli occhi puntati su di me.
Senza farci tanto caso ci siamo avviati in classe totalmente vuota e mi sono letteralmente fiondata all'ultimo banco (la mia salvezza)

«principessa e se mi mettessi io qua?» disse Tom
Io gli feci il medio come risposta e misi i piedi sul banco.

«io vado fino alle macchinette a prendermi qualcosa» dissi avviandomi all'uscita sperando che non ci fosse nessuno che le stesse usando.
Erano tutte per me.

Tirai fuori dalla tasca le uniche monete che avevo e mi presi una coca cola e- , e venni sbattuta contro la macchinetta.

Era stato Mike, non mi lasciava in pace un secondo, era così ossessionato da me.
«MA CHE SEI RINCOGLIONITO?» gli urlai bloccata al muro della macchinetta.
«quando ti deciderai a farti fottere da me?» disse ridendo
«mai.» gli risposi
«ripetilo?» mi ordinò
«MAI» gli urlai, mi sbatté per terra e mi misi a quattro zampe mentre lui mi guardava dall'alto

Sentivo che avevo bisogno di Tom in quel momento.
Solo di Tom. Di essere tra le sue braccia, nel posto che mi sarei sentita protetta.

Ho cominciato a non vedere e a non sentire più nulla, ho alzato la testa è ho visto lui. Tom.
aveva fatto a botte con Mike per me. Mi aveva praticamente salvata da ciò che poteva definirsi un incubo.

«EVELIN»
«EVE STAI BENE?»
«EVE»
«NONONO»
«VA TUTTO BENE NON TI PREOCCUPARE»
«CHE TI HA FATTO QUESTO STRONZO?»
«EVE PARLA»

Tutto buio.

CONTINUA...

Millecinquecentodieci giorni - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora