"Ricordi? Non piangere.

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Data: 19 settembre 1999

L'uscita, la cena e il pigiama party andarono tutto bene, mi sono divertita tantissimo.
Ma il pensiero che si erano fatte le 14:07 del 19 settembre mi ha spezzato.

Ci siamo riuniti tutti in cortile. Ho abbracciato Bill che era totalmente in lacrime e la signora Kaulitz che era stra dispiaciuta.

Era il suo turno. Il turno di Tom Kaulitz.
Tutti avevano gli occhi puntati su di noi nel frattempo che io e Tom eravamo l'uno davanti l'altro con le teste inclinate e che si scontravano.
Entrambi avevamo i capelli lunghi quindi difficilmente qualcuno vedeva cosa stavamo facendo.

Tom mise le sue mani sulla mia testa e io le mie le misi attorno al suo collo.
«io non toccherò le labbra di nessun'altra e ru non toccherai le labbra si nessun'altro. Ricordi? Non piangere.» sussurrò Tom.
Con quelle parole mi misi davvero a piangere. Allontanarmi da Tom e da tutti gli altri mi fece stare davvero male. Altroché scoprire che il papà aveva tradito la mamma.
Annuii a Tom con la testa come significato che me lo ricordavo.
Mi baciò. Dalla coda dell'occhio ho visto Bill con le mani davanti la bocca coperto dalle lacrime.
Così ci salutammo e le nostre strade vennero ufficialmente separate.

Sono state nove lunghe ore di volo, avevo le cuffie nelle orecchie e mi stavo ascoltando la musica mentre guardavo fuori dal finestrino persa nei miei pensieri.

Avevo solo dieci anni come potevo avere una vita così "depressa" Papà mi diceva sempre.
La verità era che la mia vita non era per niente depressa. Semplicemente quelle poche volte che mi sentivo con mio padre ero timida e scocciata che mi stesse rubando dei minuti che invece avrei potuto passarli con Tom, Bill, Gustav, Georg e mia sorella.

Poi se dovevamo andarlo a trovare per tipo una settimana come facciamo tipo una volta ogni anno o due anni era anche un conto, ma non avrei mai pensato di dovermi trasferire là, condividere la stessa casa e cambiare scuola.

Papà aveva un'altra moglie che si chiamava Rosita e avevano fatto una figlia che hanno chiamato Noemi. La cosa che mi dava fastidio e che aveva il mio cognome. Noemi San.

Noemi è sempre stata una viziata, se voleva una cosa l'otteneva piangendo e facendo storie. Lei aveva quattro anni compiuti, era del 1995.

Per non parlare di Rosita. Con noi è sempre stata praticamente peggio della madrina di cenerentola.
Ci trattava come due figlie imperfette e maleducate in continuazione.

«non vedete che siete grasse? Smettetela subito di mangiare»
«vi si vede il culo. Smettetela di vestirvi così. Se propio dovete mettervi dei vestitini metteteli decentemente!»
«quando ci presentiamo là davanti dovete fare le educate»
«ci sarebbero di piatti e il pavimento da lavare lo sapete?»

Per quelle settimane e gli anni ci ha sempre fatte sentile delle merde.
Poi la mamma. Rosita faceva queste scenate anche davanti a tutti e la mamma non le diceva nulla.
Non vedo l'ora di tornare a casa.

CONTINUA...
[vi sta piacendo?💋❤️🫶🏻poverine le sorelle😭]

Millecinquecentodieci giorni - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora