il corpo di Evelin

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TOM POV
avevo finito appena di piangere, si lo so sono stato un coglione.
avevo baciato la Sophia e non so perché, avevo detto che avrei riconquistato il cuore di Evelin ma invece me lo sono fatto scappare un altra volta.

però io ho bisogno di parlarli. vado da lei.
mi dirisi verso l'altra casa e però nom c'era nessuno.
andai a controllare per tutta la casa ma ancora nulla.

corsi in camera di Bill dove c'era anche Giorgia e cominciai a parlare come un disperato.
«TU COSA HAI FATTO A MIA S-» disse Giorgia alzandosi dal letto venendo verso di me però Bill lo fermò.

Giorgia era un anno più grande di noi e infatti lei farebbe di tutto per non vedere sua sorella stare male. lei ha sempre fatto così anche con le persone che voleva tanto bene, se qualcuno faceva star male sua sorella erano guai per tutti.

mi ricordo che Giorgia si è fatta bocciare per stare in classe con Eve così era tutto sotto controllo.

«Tom che vuoi» mi chiese Bill notando che respiravo velocemente
«Eve..Evelin..non c'è...p-più» mi stavo agitando sempre di più e non riuscivo a stare fermo.

«in che senso Evelin non c'è più?» mi chiese Bill
«DOBBIAMO CERCARLA» dissi correndo fuori dalla casa.

presi velocemente la bicicletta e sentì anche le voci di Bill e Gio che urlavano il sul nome.

la cercammo per tutta la città ma nulla. mi fermai con la bici.
«dobbiamo andare in centro citta» dissi
«MA SEI SCEMO POTREMMO CACCIARCI NEI GUAI LÀ»
«non mi importa di nulla se voi non volete andare continuate a cercarla qua io vado in centro» dissi risalendo sopra la bici.

sapevo che stavo percorrendo un rischio ma non me ne frega nulla, io devo trovare Evelin.
arrivai in centro e già cominciai a sentire i clacson delle macchine e dei fan che urlavano letteralmente.

ma nemmeno in centro c'era.
dove stracazzo può essersi messa?
ma si, magari può essere andata alla città vicino passando dal ponte!

andai verso il ponte della città e cominciai a percorrerlo.
stavo guardando il fiume che si trovava sotto, oggi era molto agitato perché il tempo non era dei migliori però.. notai qualcosa.
c'era un albero con un ramo lungo e qualcosa impigliato di bianco e largo.

posai la bicicletta e scesi per andare a vedere.
tranquilli, non mi sono lanciato ma c'è una stradina che ci porta la sotto.

corsi lungo il prato per arrivare all'albero (era abbastanza lontano dal ponte) e intravisti anche delle ciocche lunghe bionde e capì che era un corpo.
ma era il corpo di Evelin.

urlai dalla paura e la raggiunsi.
Evelin aveva tentato il suicidio.
ho come avuto un flashback di quello che é successo a Eve.

lei si è lanciata, sbattuto la testa (dato che l'acqua non era alta infatti aveva come un buco sulla testa), poi la corrente dato che era forte l'ha trascinata per qualche metro e poi la sua maglia si è impigliata con un ramo d'albero impiccandola.

le tolsi la maglia dal ramo, le sue condizioni erano terribili. aveva un buco in testa ed era piena di ferite in generale, piccole e gradi.

la sua maglia non era più bianca ma rossa e i suoi jeans blu erano coperti di macchie rosse.
urlai urlai e urlai per cercare aiuto.
non ho mai pianto così in vita mia.

«Evelin ti prego perdonami è tutta colpa mia.»
«resisti per favore..resisti»

anche le mie mani erano totalmente rosse dal sangue che non smetteva di cadere dalla sua schiena.
la avvolsi nelle mie braccia e urlai ancora ma nessuno sembrava essere interessato.

ho cominciato a sentire delle voci. quelle di Bill e di Giorgia.
«EVELIN?!»
«EVELIN NO!»
«EVELIN TI PREGO»
«STAI SCHERZANDO?»
«EVELIN SVEGLIATI CAZZO SVEGLIATI»
pronunciò Giorgia.

Giorgia sembrava quasi essere più disperata di me.
Giorgia mi strappò Evelin dalle braccio e mi voltai verso ci Bill che stava chiamando i soccorsi.

finalmente arrivarono caricarono Eve dentro l'ambulanza e salì con lei.
piangevo peggio di un bambino quando si rompe la macchinina giocattolo.

il brutto è che sono stato io a causarle tutto questo.
sono stato io ad averla spinta così tanto fino a suicidarsi.
di sicuro di merita di meglio. qualcuno che la faccia stare meglio e che non la porti al suicidio.

nel tragitto io tenevo la mano sanguinante di Evelin, era più pallida di un vampiro e non si muoveva.
sono un mostro.

fine.
[raga e nulla, so che in pochi accetteranno una fine così ma sono sicura che farò una seconda parte. la volete? la devo ancora
progettare per bene ma ho già qualche idea]

~Yuko

Millecinquecentodieci giorni - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora