«guarda in che stato é il mio cuore»

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arrivammo alla discoteca ed uscimmo dalla macchina.
Tom mi prese il braccio e mi mise accanto a lui
«vicina a me.» mi ricordò.

feci un sorriso ed entrammo.
vi avviammo verso dei divanetti con un tavolo e sfruttammo Bill per andare a prendere dei drink.
o meglio, sfruttai Bill

«PERCHÉ IO?» disse Bill
«PERCHÉ SI»
«CARISSIMA EVELIN PERCHÉ NON PUOI ANDARE TE?» mi chiese
«NON CI CREDERE NEMMENO CHE VADA LEI» mi difese Tom e io mandai un bacino a Bill come per dirgli "suca"
«VA GIORGIA» disse Gustav.
«NO»
«NO»
io non volevo che mia sorella andasse e Bill non voleva che la sua tipa andasse la piena di gente ubriaca.
«Georg te sai difenderti perché non vai te?» chiesi
peccato che Georg non aveva voglia e Gustav neanche perciò girai lentamente la testa verso Tom strisciando la lingua fra i denti. tutti gli occhi erano puntati verso di lui.
«no vi prego» disse pregando di non far andare lui.

continuammo a guardarlo in silenzio e quindi lui si decise e si alzò dalla sedia.
«ti tengo d'occhio» lo avvertì.

lo guardai per tutto il tempo.
Tom si avviò verso il balcone e ordinò.
però ho visto una mano toccare la spalla si Tom.
riuscì a vedere bene tutti i particolari della ragazza.
era bassa, bionda e indossava un vestito che praticamente li uscivano tette e culo.

Tom la baciò, rise e cominciò a parlargli.

appena visi la sua bocca su quella della zoccola tolsi lo sguardo e lo girai dall'altra parte disgustata e ferita.
«Eve che succede? come mai quella faccia?» chiese Gustav che attirò l'attenzione di tutti.
«no nulla, quando stavo guardando Tom ho intravisto un tipo che ha vomitato e mi ha fatto schifo» mentì mettendomi i capelli dietro le orecchie.

passarono circa cinque minuti che guardai il nulla fino a quando Tom arrivò con i drink.
«aspettate ce ne sono altri al bancone» disse Tom tornando verso il balcone.
prese gli altri drink e SALUTÒ LA TROIA.

tornò al tavolo sorridendo.
«come mai sorridi così? non hai mai sorriso in quel modo nemmeno con Eve» disse Bill
«no nulla, il tipo al bancone mi ha fatto ridere» disse Tom sedendosi.

davvero? quella sconosciuta ha sbloccato un nuovo sorriso a Tom e non io? fanculo.

forse mi sono affezionata troppo in fretta a Tom, ma è che io lo amo troppo e aver assistito a questa scena mi ha fatto stare davvero troppo male.
un vuoto mi ha colpita dentro, i giramenti di testa sono arrivati ma comunque feci finta che tutto andava bene.

decisi comunque di non ubriacarmi ma Tom oramai era esaurito e come ebbi promesso.
"in ogni situazione mi prenderò cura di lui, promesso."

lo avevo scritto nel mio quadernino nero che tenevo nascosto nel mio comodino.
tutte le pagine ormai parlavano di lui.

«Eve che ne dici se andiamo in pista» disse Tom ubriaco fradicio.
mi spostai i capelli dietro l'orecchio e annuii.

andammo in pista e Tom mi prese per i fianchi e mi appiccicò a lui.
mi sentivo a disagio, ma perché stava facendo il "romantico" quando si è baciato una tipa quando era sobrio.

fece per baciarmi ma io schivai il bacio controvoglia.
«Tom. non ora» dissi
«che hai? perché non posso?» disse cercando di baciarmi.
«perché qua ci possono essere tante fan e non voglio baciarti davanti a tutti.. specialmente se sei ubriaco»
in effetti era vero, ci potevano essere tante fan che in quel momento potevano star facendo foto o video per poi pubblicarli su internet.

il momento in cui realizzai presi Tom dal braccio e cominciai a cercare gli altri che erano tutti ubriachi tranne Bill che avrebbe dovuto guidare verso casa.

una volta raccolti tutti salimmo in macchina e ci avviammo verso casa.
eh comunque si.
ero di nuovo sulle gambe di Tom che non smetteva di toccarmi seno e gambe.

forse Bill era l'unico ad aver notato che ero strana, beh diciamo che per tutta la serata sono stata con lo sguardo basso e fissavo continuamente il nulla.

arrivammo a casa e sinceramente non me la sentivo di andare nel letto con Tom.
era ancora ubriaco marcio e ancora non smetteva di toccarmi.
ho questa sensazione che mi dice di andare a dormire nella casa affianco a quella di Tom e Bill.
ho una sensazione che mi dice che sta notte succederà qualcosa di brutto.

io e Tom andammo in camera e chiusi la porta.
«Tom io..» cominciai a parlare ma in men che non si dica ero già contro il muro.
Tom cominciò a limonarmi e a palparmi il culo.
«Tom..Tom no..Tom ti prego..T-tom..TOM NO»

lo spinsi via, lui era spaventato e io ero spaventata di me stessa. cosa mi stava accadendo?
«Tom, non ora» dissi avviandomi verso il suo armadio per prendere il suo pigiama e il mio.
«cambiati.» gli ordinai è così lui fece.

dopo essersi cambiato gli dissi che andai fino in bagno e che poi sarei tornata.
appena entrata in bagno cominciai a piangere come non mai.
Tom mi aveva tradito?

mi venne in mente quella frase:
«ma il fatto che hai un cuore di diamante che non voglio vederlo spezzato»
bene.
i pezzi di cuore che mi stava riattaccando si sono di nuovo staccati, propio come quando un puzzle è quasi completato ma all'ultimo qualcosa va storto e si stacca tutto.

in men che non si dica avevo già il trucco sbavato perciò mi lavai la faccia per togliere i segni e tornai in camera.

trovai Tom sotto le coperte che dormiva come un angelo. beh ubriaco com'era.

feci così.
presi pigiama, spensi la luce in camera di Tom e andai nell'altra casa in modo da poter stare tranquilla.

o almeno credo che starò tranquilla.
entrai in casa e chiusi delicatamente la porta.
salì le scale e andai nella stanza dove dormivo dove si trovava ancora letto e coperte.

accesi una lampada e chiusi le tende.
mi sedetti sul letto e li comincio una crisi nervosa.
ho cominciato a piangere fortemente e a prendere a pugni il muro, spaccai un vaso e strappai tanti fogli di carta in mille pezzi pensando:
«guarda in che stato è il mio cuore»

si fecero le 05:49 e ancora non riuscì a dormire.
la camera era diventata un casino, io ero diventata un casino.
ero circondata da fazzoletti bagnati e ancora un po' sporchi di trucco.

così decisi di provare quelle che nessuno mi avrebbe mai fatto toccare. le sigarette.
«massì dai, tanto tutti dobbiamo cambiare no?»
presi il pacchetto, un accendino e andai nel balcone sul retro.

feci un tiro.
«hm»
colpi di tosse.
«non male»
me ne fregai altamente e continuai a fumare. me ne sarò fatte due.

alle sei del mattino cominciai a vedere il sole che sorgeva.
io e Tom amavamo vederlo insieme.
sul tetto di casa, mano nella mano e baci.
ma in questo caso era sul balcone di casa tradita.

alle 06:34 mi alzai dalla sedia e mi stesi sul letto e poi ricominciai a piangere.
non ho fatto sforzo per nulla, non sono nemmeno riuscita a mettermi il pigiama o a lavarmi la faccia.

mi misi completamente sotto le coperte da testa a piedi e dopo mezz'oretta riuscì ad addormentarmi.

CONTINUA...
[raga dai ma povera Evelin😭 ammetto che ho un po' pianto scrivendo, MA POCO...]

Millecinquecentodieci giorni - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora