«la mia donna.»

189 8 0
                                    

si fecero le 17:30 e smisi di studiare e decisi di cominciare a prepararmi dato che alle 20:15 dobbiamo partire.

«amore io vado a lavarmi» dissi a Tom.
«posso venire in doccia con te?» mi pregò
«no Tom ho bisogno di fare con calma» gli dissi avvicinandomi al suo faccino.
«perché io ti trasmetto ansia?» disse Tom guardandomi le labbra

era troppo carino perciò lo baciai e andammo a farci la doccia.
ci tolsimo i vestiti e entrammo in doccia.
Tom mi squadrava il corpo da testa a piedi come se non mi vedesse nuda da anni quando non mi vedeva nuda dalla sera prima.

«uee, terra chiamata Tom Kaulitz ci sei?» dissi passandogli la mano davanti agli occhi.
«s-si ci sono» mi rispose lui.

TOM POV
«s-si ci sono»
in realtà no. non c'ero.
ero perso nella sua miserabile bellezza. ogni minuto che passava il suo corpo si sviluppava sempre di più, i suoi occhi azzurri diventavano sempre più chiari, le sue ciglia sempre più lunghe e i suoi capelli sempre più morbidi.
sembrava che riuscivo a notare ogni singolo dettaglio che cambiava in lei.
potrei rimanere qua a guardarla per secoli.

EVELIN POV
«spostati che comincio a lavarmi i capelli» gli disse andando dall'altra parte della doccia.
cominciammo a parlare mentre ci lavammo.
Tom mi aiutò a insaponarmi i capelli e il corpo e io aiutai lui.

dopo un po' tirai fuori un discorso.
«ma la vuoi sapere una cosa?» gli chiesi risciacquandomi i capelli.
fece una risatina e poi si appoggiò al vetro della doccia con le braccia incrociate.
«spara» mi disse
«nel novantanove quando il giorno seguente che sono partita ho contato i giorni che sono stata senza di te fino al giorno in cui ti ho rivisto» dissi
«hai davvero contato i giorni? e quanti giorni siamo stato separati?» mi disse guardandomi da testa a piedi.
«millecinquecentodieci giorni.»

lui mi guardò stupito, beh anche io mi sarei stupita se fossi venuta a sapere che sono stata ben millecinquecentodieci giorni senza Tom.

mi fece un sorriso e mi baciò che molto presto diventò un limone
uscimmo dalla doccia e indossammo gli accappatoi, poi presi il phon e lo diedi a Tom che mi asciugò i capelli.
«che hai le mani magiche che si sono asciugati così in fretta?» dissi guardandolo dallo specchio toccandomi i capelli.

lui mi sorrise e subito dopo andammo in camera e ci vestimmo.

*Evelin*

*Evelin*

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

*Tom*

«ueueue, è troppo corto questo vestito ti guarderebbero tutti

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«ueueue, è troppo corto questo vestito ti guarderebbero tutti.» mi disse Tom.
«e quindi?» risposi facendo la spiritosa ma sapevo che nom sarebbe andata a finire bene.
infatti Tom venne verso di me e cominciò a farmi il solletico e seguentemente mi baciò.

«dai T-HAHSHSHHA, dobbiamo andare smettila»
dissi ancora ridendo.
mi lasciò andare e mi truccai.
dopo un po' cominciammo ad avviarci verso la macchina dove c'erano già seduti Bill e Giorgia.

ho notato che Giorgia indossava il mio stesso vestito però bianco.
«ora passiamo a prendere Georg e Gustav» disse Bill alla giuda.
«cazzo é vero! da quando sono tornata sono ho ancora mai visto ne Georg ne Gustav» realizzai.

cinque minuti dopo arrivammo davanti a casa Schäfer che era sempre la stessa.
scesi dalla macchina e andai a suonargli al campanello.
Georg mi aprì.
i suoi capelli erano cresciuti e lui è dimagrito molto.
appena mi vise spalanco gli occhi e mi abbracciò fortemente.
«mi sei mancata tanto» mi disse.

io gli lasciai un bacio sulla guancia e dopo uscì anche Gustav. corsi immediatamente verso di lui per abbracciarlo.
io e Gustav da piccoli eravamo una cosa unica, sparlavamo di metà mondo e andavamo sempre d'accordo su tutto.

«mi sei mancato anche tu tanto» gli dissi ancora abbracciata a lui.
«sono pronto a ricominciare a sparlare pure degli sconosciuti» mi disse avviandosi verso la macchina.

«raga c'è un problema» confessò Tom.
«che problema?»
«una persona non ci sta» disse Tom riferendosi alla macchina.

cazzo aveva ragione, ma forse se stiamo stretti ci stiamo.
«Eve si mette sopra a Tom» disse Georg.
che idea del cazzo.
però non avevamo altra scelta perciò mi sedetti su di Tom e immediatamente lui mi mise la mano sulla coscia facendomi sentire le farfalle allo stomaco.

arrivammo a destinazione e l'intervista cominciò.
«buonasera signori e signore oggi siamo qua con i TokioHotel per fargli delle domande» subito partirono le urla appena i TokioHotel salirono su quella specie si palco.
«però oggi ci saranno anche due persone in più ovvero le sorelle Giorgia ed Evelin le cosi dette fidanzate di Tom e di Bill» spiegò il conduttore

anche io e Giorgia salimmo e urla su urla.
«perfetto! cominciamo con la prima domanda a Bill,
anche te e Giorgia siete sempre stati fidanzati?» chiese il conduttore.

sapevo che nell'intervista ci sarebbero state domande un po' scomode da rispondere.

«allora no, io e Giorgia quando eravamo bambini ci vedevamo semplicemente come due migliori amici.
poi dal suo ritorno dall'Italia ho capito che provavo qualcosa per lei» disse Bill sorridendo.
«ah quindi tipo una scopamica» disse il conduttore aprendo le braccia.
«no amici e basta» disse Bill.

«ok apposto, ehm..si, Evelin la serata in cui Tom aveva annunciato di essersi fidanzato a messo in discussione un "problema" ci potrebbe spiegare che tipo di problema?» mi chiese il conduttore.
«beh allora non sono sicura di poter rispondere a questa domanda perché è successo qualche mese fa ed è anche una storia privata ma sono sicura che prima o poi si potrà rendere pubblica» risposi cercando di essere gentile
«ma noi vogliamo saperla» rispose il conduttore.

Tom guardava il conduttore il manieri brusca, sembrava che volesse strozzare in qualche modo il conduttore.
in effetti era antipatico, è da quando siamo arrivati che continua a fissarmi.
«vabbè cosa non si potrebbe fare per una ragazza bella come te» aggiunse il conduttore con tanto di occhiolino.

guardai Tom che aveva gli occhi su tutte le furie perciò presi la sua mano per calmarlo.
sono consapevole che dopo Tom lo farà a pezzi.

nonostante ciò l'intervista proseguì e il conduttore continuò a fare l'antipatico.
quando l'intervista finì andammo dietro alle quinte.
«dai Tom andiamo» dissi cercando di tirarlo dalla manica della maglia.

«no, lui non si deve permettere di rispondere così a mio fratello e specialmente non si deve permettere di parlare e guardare in quel modo la mia donna.»

mi aveva chiamata "la sua donna"? arrossii in men che non si dica per quella frase e perciò lo lasciai fare e mi avviai verso la macchina con gli altri.

TOM POV
finalmente il conduttore scese le scale per venire dietro le quinte.
io ero dietro l'angolo e perciò appena lo vidi apparire lo sbattei al muro e lo alzai dalla maglia.

«forse te non hai capito che quei due sono la mia tipa e mio fratello perciò devi portare rispetto e non fare tanto il simpatico se no ti spacco la faccia» lo avvertii
gli tirai un pugno sul naso e poi me ne andai in macchina con gli altri.

«raga che ne dite se facciamo un salto in disco?» chiese Bill.
tutti risposero di si e io avvertì Eve di restare vicino a me per tutta la serata.

CONTINUA...
[ehehe il conduttore dispettoso🤭]

Millecinquecentodieci giorni - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora