Sophia.

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mi asciugai velocemente le lacrime e chiesi chi fosse.
avevo ancora la voce roca che bassa.

«sono Bill, posso entrare?» mi chiese
«si..»

Bill entrò piano piano e io ignorai completamente la sua entrata del mio posto sicuro al momento.
non lo guardai ma giocai con le mie dita che stavano tremando.
prima di sedersi accanto a me aprì le tende e spense la lampada che avevo acceso la notte.

«Evelin stai facendo preoccupare tutti, specialmente Tom puoi dirci che è successo?» disse mettendo una mano sulla gamba.
non risposi e continuai a ignorarlo e cercai di trattenere tutte le altre lacrime che volevano scendermi.

mene scese una e Bill la notò immediatamente.
mise la mano sotto il mento e mi tirò su il volto per guardarmi bene.
a sto punto ricominciai a piangere singhiozzando guardandolo.

lui aveva le sue maniere di calmarmi e ogni volta funzionava.
mi fece sedere dritta con le gambe incrociate.
mi prese le mani e cominciò a parlarmi.

«Evelin ora mi puoi spiegare senza agitarti, sai che metti molta preoccupazione anche per me e poi vederti in questo stato non è per nulla bello.»
presi fiato. cercai di parlare senza agitarmi.
emisi i primi suoni ma il resto non mi usciva.

cercai di farglielo capire.
«T.. io n..» questo era il massimo che riuscivo a dire

BILL POV
davvero non riuscivo a vedere Eve in quello stato.
ogni volta che vedeva qualcuno piangeva come una disperata e figuriamoci quando è sola.

anche Tom era venuto da me piangente prima, mi spiegò tutta la situazione.
così ci siamo messi d'accordo che io sarei andato a parlargli.

appena sono entrato in camera sua ho visto la camera totalmente sotto sopra.
pezzi di vetro, carta, pennarelli e matite.

andai verso di lei e cercai di calmarla.
non aveva voce e non riusciva a parlare.
provava a spiegare cosa le stesse succedendo e voleva farlo solo che non ci riusciva, faceva uscire dei versi dalla bocca che non erano comprensibili, perciò ho recuperato un pezzo di carta e una matita e glieli ho dati per scriverci sopra.

la sua mano tremava e mentre scriveva continuava a piangere bagnando il foglio.
melo diede e lessi.

"ieri sera. non è vero che il cameriere ha fatto ridere Tom. ha baciato una zoccola bionda c'ha parlato e gli ha sorriso. per quello è tornato al tavolo con un sorriso "che non fa nemmeno con me". davvero quella tipa è migliore di me? lo fa sentire meglio di me anche se non la conosceva?"

finito di leggere mi venne un dubbio, io e Tom abbiamo un'amica che ha sempre fatto la zoccola con Tom. però l'ho lasciato stare.

«Eve non ci pensare nemmeno che lei possa essere migliore di te, Tom ha fatto una cazzata si, ma non farti saltare in mente che quella puttana possa essere migliore di te.
te sei unica e nessuno potrà superarti ok? te lo dico io, Tom mi ha spiegato di quanto lo fai sentire bene e al sicuro quando é con te. ti prego. non pensarci neanche.»

l'abbracciai.
mi stavano salendo le lacrime da quanto Eve si stava sentendo inferiore a quella tipa.
però anche Tom ha fatto una stornzata. ma poi perché?

«mi potresti descrivere com'era la tipa?» gli chiesi,
lei guardò dall'altra parte della stanza, sembrava stesse pensando.
altre lacrime le colavano dagli occhi e così io presi un fazzoletto e gliele asciugai.
subito dopo cominciò a scrivere.

"aveva i capelli lunghi biondi, occhi marroni chiari se non sbaglio, era anche bassa che poteva farmi da comodino, poi indossava un vestito che nemmeno era un vestito ma era letteralmente nuda sta bastarda"

eh si, era proprio lei.
ci siamo conosciuti alle medie e da lì non si é più staccata da Tom e stanotte Tom se le baciata ed era pure felice?

spostai tutto ciò che avevo addosso e lasciai un bacio sulla guancia a Eve dicendo che sarei tornato presto da lei.

uscì di fretta da quella casa e entrai nell'altra dirigendomi velocemente in camera di Tom.
appena entrai li tirai uno schiaffo.
«MA CHE PROBLEMI C'HAI?» mi chiese
«IO CHE PROBLEMI C'HO? no TU CHE PROBLEMI HAI MA CHE SEI SCEMO PERCHÉ TI SEI BACIATO SOPHIA?» gli urlai contro.

lui non reagì ma in quel momento arrivò un messaggio proprio da lei
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Sophi❤️
<<ei Tommy>>
<<quando vuoi che ci vediamo?❤️>>
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presi il telefono e feci in tempo a leggere quello che li aveva scritto prima che Tom mi prendesse il telefono dalle mani.

lo guardai disgustato dal suo comportamento e me ne andai.

EVELIN POV
ho capito che io sto troppo male per sta cagata.
non c'ela faccio più io mi sono rifidata di Tom e lui mi ha causato questo.

mi alzo dal letto e mi vesto velocemente.
esco di casa a piedi senza farmi vedere e mi dirigo in centro città dove si trovava un ponte non sotto un fiume.
percorro il ponte fino a metà.
«e se mi butto? tanto ormai nulla ha più senso.»

saltai la staccionata e mi misi dritta oltre le sbarre.
pensai se stavo facendo la cosa giusta.

c'era qualcosa che mi diceva:
"fallo."
"hai perso tutto ormai muoviti e buttati"
"buttati."
ma qualcosa che allo stesso tempo mi diceva:
"non farlo"
"ascolta prima quello che ha da dire Tom"

mi buttai.

CONTINUA...

Millecinquecentodieci giorni - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora