il giorno migliore di tutti.

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TOM POV
sono finalmente le dieci e posso svegliare Evelin.
andai in camera mia dove lei dormiva nel mio letto e mi sedetti di fianco a lei.
«Eve»
«svegliati bella addormentata»
«Evelinaa»
cominciai a chiamarla ma proprio non voleva svegliarla perciò cominciai a spostare delicatamente i suoi capelli biondi dalla faccia e cominciai a sbaciucchiarle il volto.

«mmhm..» eccola qui che si stava svegliando infastidita dai miei baci mattutini.
finalmente i suoi  stupendi occhi azzurri si aprirono.
«buongiorno piccola» gli dissi accarezzandogli la guancia.
si stiracchiò e ora la sua mano era sulla mia guancia
«buongiorno» mi sussurrò con voce roca.
gli posai un dolce bacio sulle labbra.
«ti ricordi che giorno è oggi?» gli chiesi sicuro che si fosse dimenticata.
«che giorno è oggi?» mi rispose guardandomi.
«è il 14 febbraio, San Valentino» gli risposi aggiungendo una risatina.
e pensare che la sera prima diceva "domani sarò la prima a svegliarti e a farti gli auguri di San Valentino".
«ah giusto..» mi rispose sbattendo la mano sulla sua fronte.
un altra risatina uscì dalla mia bocca e poi li auguri un buon San Valentino.
«buon San Valentino pure a te» mi rispose posando la sua mano sulla mia guancia e lasciandomi un bacio sulla bocca.

«che ne dici di alzarti che usciamo?» gli chiesi mentre si stana di nuovo stiracchiando.
annuii mentre stava sbadigliando e poi finalmente si alzò da quel letto e cominciò a guardare l'armadio e scegliere che mettere.

EVELIN POV
mi sono alzata dal letto e mi sono diretta verso l'armadio per vedere cosa mettermi.

EVELIN POVmi sono alzata dal letto e mi sono diretta verso l'armadio per vedere cosa mettermi

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«eh no, è troppo corto.» disse Tom geloso
«a me piace»
«anche a me ma lo potrai indossare quando saremo solo io e te» disse Tom indicando la porta del bagno per dirmi di andare a cambiarmi.

andai verso di lui e cominciai a baciarlo facendolo diventare un limone. le sue mani mi toccavano il culo e le mie erano dietro la sua testa.

dopo circa quindici secondi mi staccai, presi la borsa e uscì dalla stanza.

TOM POV
prese la sua borsa e uscì dalla stanza.
questa ragazza è diventata tosta.
sa come farmi impazzire e sa come ottenere ciò che vuole da me.

EVELIN POV
andai in cucina ma non trovai ne Bill ne Giorgia, probabilmente si erano svegliati prima.
feci per tirare fuori la tazza e il latte per fare colazione ma Tom mi fermò.

«eiei no, oggi non si fa colazione dobbiamo andare»
«ma ho fame» gli dissi pregando che mi facesse mangiare ma lui mi tolse la roba dalle mani e mi prese in braccio.

«ti devo bendare» mi disse Tom prendendo una fascia dal cestino della sua bicicletta.
mi feci bendare e Tom mi mise al di dietro della bici.

misi le mie mani sui suoi pettorali per tenermi stretta a lui e partimmo.

saranno passati sei minuti da quando siamo partiti e ora siamo in una salita.
Tom sembra affaticato a pedalare, forse sono io che li do troppo peso.

dopo circa due minuti siamo di nuovo dritti e fermi, io sono scesa dalla bicicletta e sento Tom fare avanti e indietro.

a un certo ho cominciato a sentire le mani di Tom toccarmi il fondoschiena e subito dopo la benda che si stava facendo più larga.
cominciai a vedere i primi raggi di luce fin poi a riuscire a vedere il luogo di dov'eravamo fermi.

eravamo nel piccolo bosco di villa stellino ovvero il parco sotto casa nostra e ai miei piedi c'era un mazzo di girasoli che sono i miei fiori preferiti da sempre, due album dove c'erano foto di me e Tom e uno che conteneva foto dove c'eravamo io, Gio, Tom, Bill, Gustav e Georg, poi c'era una lettera che sentivo il suo a un metro e cinquanta centimetri di distanza, due peluche dove veniva ritratto me e Tom e un cuscino a forma di cuore con scritto "i ❤️ Evelin San"

mi girai verso di lui e lo guardai negli occhi per poi buttarmi nelle sue calde labbra.
una lacrima scese dai miei occhi e Tom me la asciugò col dito.
«ti amo troppo» gli disse tenendolo dalla testa.
«anche io piccola» mi disse per poi baciarmi di nuovo.

ho paura si essermi affezionata di nuovo troppo in fretta e ora ho paura che mi possa spezzare il cuore come una volta.

dopo un po' abbiamo cominciato a raccogliere i regali ma appena io presi in mano l'album di me e Tom cominciai a sfogliarlo lentamente.

«amore che ne dici se lo guardiamo a casa?» parlò Tom.
io annuii mentre mi voltai verso la bicicletta per posarci dentro l'album.

presi il telefono e guardai l'ora.
erano le tredici.
«amo sto morendo di fame andiamo a mangiare ti prego» pregai Tom
«si ora andiamo, sali in bici»

mi aggrappai a lui e cominciammo a scendere la collina però Tom aveva preso una strada diversa da quella di casa.
«Tom casa tua è dall'altra parte» gli ricordai bussandogli alla testa.
«ah giusto hai ragione, mi sono confuso.» disse facendo partire una risatina dalla sua bocca.

Tom stava iniziando ad avere successo con la band perciò anche io ero diventata conosciuta essendo la sua ragazza.
mi ricordo di quando ha annunciato a tutti di essere la sua ragazza che io lo stavo guardando da dietro le quinte e a quando la canzone è finita ha rubato il microfono dalle mani di Bill e ha pronunciato queste esatte parole.

«allora parlo soprattutto per le fan, io vi amo tutte ragazze ma ho trovato la mia ragazza, quella con cui sono sicuro che passero il resto della mia vita. ci siamo conosciuti quando eravamo davvero piccoli, le nostre madri hanno partorito nello stesso ospedale e loro due sono sempre state migliori amiche, lei si chiama Evelin e abbiamo deciso di fidanzarci quando avevamo due anni e mezzo, poi abbiamo dovuto separarci a dieci anni creando qualche problema ma poi risolvendoli e ora stiamo di nuovo insieme. e sarei davvero felice se ora salisse qua sopra»

lui cominciò a guardarmi dal palco e io li facevo di no con la testa e mi partì anche il dito medio e un sussurro "vaffanculo".
ha posato la chitarra e ha dato il microfono a Bill per cominciare a correre da dietro alle quinte per prendermi in braccio e portarmi di forza sul falco.
c'erano gli spettatori che urlavano e Bill che guardava la scena divertito per poi scoppiare in una risata.
appena gli spettatori mi visero in braccio a Tom urlarono. ma urlarono in una maniera da farti esplodere i timpani.
mi posò vicino a Bill e Tom riprese il microfono
«eccola qui, lei è la mia ragazza. vuoi dire qualcosa a riguardo?» mi disse Tom guardandomi passandomi il microfono. perciò parlai.
«vuoi dire qualcosa a riguardo? beh si, so benissimo che stare con Tom Kaulitz sarà un impresa ma non per il suo carattere ma perché lui è Tom Kaulitz» dissi velocemente e tutti si misero a ridere.
«nonostante tutto si, lo amo anche io tantissimo e ripensare alla nostra storia mi spezza molto ma comunque tutto è stato risolto e vorrei anche dire una cosa sulla sua ex come si chiamava già?» chiesi a Tom guardandolo con un sopracciglio alzato ma lui disse che non poteva dirlo anche se mezzo mondo già lo sapeva.
«non mi importa Greta se mi stai ascoltando spero che hai capito che per qui due anni e mezzo tre anni che ne so io non sei valsa nulla per Tom» dissi guardando la telecamera che era zummata totalmente su di me.

ripensandoci mi è partito un sorriso e Tom si fermò con la bici.
eravamo davanti al ristorante dove io, Tom, Bill e Giorgia siamo sempre voluti andare.
«Tom ma mica è casa nostra questa» lo guardai puntando la mano verso al ristorante.

lui mi prese il braccio e appena mi portò dentro il ristorante cominciai a sentire urla.
ho già capito chi c'era.
abbiamo ignorato tutto e siamo andai in una zona appartata dove c'era un tavolo con seduto sopra Bill e Giorgia.
TOM SERIAMENTE MI HA PORTATA A FARE PRANZO QUA?
abbracciai Tom appena capì che avremmo pranzato in questo ristorante tutti insieme.
semplicemente il giorno migliore di tutti.

CONTINUA...
[RAGA È IL CAPITOLO PIÙ LUNGO CHE HO FATTO AIUT
ma vogliamo parlare di quanto è dolce Tom?😭]

Millecinquecentodieci giorni - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora