Al suono dell'intervallo scatto sul posto e mi fiondo fuori nel corridoio alla velocità della luce. Non posso stare ancora chiuso in quelle quattro mura sforzandomi di non guardare nella direzione di Camilla. Mi allontano il più possibile da tutto e da tutti e mi ritrovo nella palestra, dove al momento non c'è nessuno. Afferro un pallone da basket e comincio a palleggiare sul posto, tento dei passaggi e dei canestri e il rumore della palla che rimbalza sul pavimento gommato e sul cesto riecheggiano fra le pareti alti e lontane.
Mi concedo qualche minuto di libertà, poi vado al bagno degli spogliatoi maschili. Faccio per tirare l'acqua del gabinetto, ma due voci s'immettono nel silenzio del luogo e io rimango immobile, perché sono un uomo e una donna. Trattengo il fiato e d'istinto salgo sul water per non far vedere le mie scarpe, qualora si abbassassero a controllare. Non so perché lo sto facendo, ma una strana sensazione s'insinua nella mia testa e viene confermata dalla voce di Christian Ferrara, che mi spezza il respiro.
«Sshhh» La ragazza cerca di zittirlo, ma lui scoppia a ridere.
«Non c'è nessuno, tranquilla!»
«E tu come fai a saperlo?»
Non è la stessa voce dell'altra volta, del parco, al momento non la riconosco. E l'unico pensiero che mi balena in testa è che, cazzo, ho lasciato il telefono nello zaino in classe. Merda! È la seconda volta e non ci posso credere. Sempre un passo indietro. È una congiura contro di me!
«Vai a controllare se non ti fidi... a quest'ora non c'è nessuno qui.» Mormora Christian e alle sue parole segue qualche minuto di silenzio in cui trattengo ancora di più il fiato, immaginando che la ragazza stia controllando sotto i gabinetti. Ho fatto bene a salire sul water, anche se poi dovrò disinfettarmi pure le scarpe!
«Okay, ma non possiamo rischiare così...» Afferma lei in tono languido e facendo un verso di piacere.
Mi disgusta sentire di nuovo quel verme che si lascia andare, ma ormai sono incastrato in questa situazione e non posso fare altro.
«Non ti piace il brivido? La paura di essere scoperti... L'adrenalina che ti scorre nelle vene...»
Si lasciano andare ad altre effusioni per una manciata di secondi, poi prosegue lei.
«Certo, ma... Lo sai che rischio il mio posto. Dobbiamo stare attenti, se qualcuno ci scoprisse per me sarebbe finita...»
Aspetta, che?
"Il mio posto"? Non può essere una studentessa.
Cazzo, qui c'è roba che scotta e io ho dimenticato di nuovo il cellulare, non ci posso credere! Finita questa scenetta rivoltante mi darò da solo un calcio nelle palle.
Beh, magari non proprio lì, ma una ginocchiata sul lavandino sì.
«Non ci scopriranno, fidati di me e fammi sentire quanto mi vuoi.» Sento un tonfo e posso immaginare che l'abbia sbattuta con la schiena da qualche parte.
«Signor Ferrara, lei è un vero ragazzaccio!» Lo prende in giro lei.
Ho il voltastomaco. Se penso che questo sporco traditore sta con Camilla vorrei uscire da questo bagno e fracassargli la testa contro il muro. Forse...
E se uscissi allo scoperto? Potrei smascherarli e minacciare Christian di rivelare tutto, se non lascia Camilla. Sì, potrei farlo.
«Davvero, professoressa? Ancora non ha visto niente di quello che posso farle. Ad esempio, potrei farla venire con un solo dito...» Sento lei gemere. È una professoressa e, a questo punto, non mi viene difficile capire chi è. C'è solo una docente sotto i trent'anni in questo istituto: si tratta della professoressa d'inglese della sua sezione. Ferrara è un porco, ma pure lei non scherza, se si gioca il lavoro conquistato in età così giovane per un ragazzino.
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ChickLit[ATTUALMENTE IN REVISIONE OFFLINE] Camilla frequenta l'ultimo anno di Liceo Classico nel suo quartiere. Già dal primo anno incontra Simone e altri amici, ma con lui è un colpo di fulmine... Peccato che lo sia solo da parte sua. Il ragazzo, man mano...